Questo raro sintomo può essere causato da patologie gastrointestinali, soprattutto della bocca. Può accompagnare alcune malattie sistemiche e può derivare dagli effetti di farmaci e tossine. Vi può anche essere un accumulo di saliva per difficoltà di deglutizione. La secrezione salivare é promossa da tre paia di ghiandole principali: la parotide, la sottomascellare e la sottolinguale, cui si aggiungono numerose ghiandole accessorie, o minori, sparse in tutta la mucosa del cavo orale, tranne che in quella delle arcate dentarie. La produzione salivare ammonta a circa 1000-1500 ml al giorno, comprese le fasi digestive in cui è maggiore: nei periodi interdigestivi ne viene prodotta circa 1 ml al minuto. La secrezione salivare é composta di acqua, elettroliti, enzimi, glicoproteine e fattori di crescita.
La saliva è importante per lubrificare ed ammorbidire il cibo al fine della deglutizione, per solubilizzare sostanze che così possono essere gustate, per pulire la bocca e i denti prevenendo così la carie, per dare inizio alla digestione degli amidi, per aiutare ad allontanare dall'esofago le secrezioni del reflusso gastrico e per l'articolazione della parola.
Un paziente che lamenti un aumento della salivazione può avere un'eccessiva produzione da parte delle ghiandole salivari o difficoltà a deglutire. Per distinguere queste due eventualità, bisogna prima di tutto eseguire un test faringeo e valutare la capacità di salivazione e di deglutizione. E scialorrea? E una masticazione incoordinata? Indicativi della difficoltà di deglutizione sono alterazione del riflesso faringeo, scialorrea e masticazione incoordinata. Il paziente presenta altri segni e sintomi, come astenia, febbre, cefalea o faringodinia? Informarsi sull'esposizione a tossine indu-striali, come il mercurio. Il paziente assume qualche farmaco attualmente? Fare attenzione all'uso di ioduro, colinergici e miotici. Occorre che il medico ispezioni la bocca e le mucose, per eventuali lesioni. Se presenti, sono dolorose? Calzare dei guanti e palpare le lesioni, che possono essere suppurative o infettive. Descriverle accuratamente. Successivamente ispezionare ugola, gengive e faringe. Palpare i linfonodi e determinare se le ghiandole parotidi sono aumentate di volume o dolenti.
Le ulcere mucose possono accompagnarsi a lieve scialorrea, dolori della bocca, febbre ed eritema. Generalmente evolve verso una guarigione spontanea in 7-10 giorni, ma è possibile che rimangano cicatrici e che si verifichino recidive.
E' un segno della gravida che si accompagna a nausea e stipsi ed iperacidità.
Nella sifilide secondaria, ulcere della mucosa provocano scialorrea che può persistere fino a un anno. Reperti associati sono febbre, malessere, cefalea, anoressia, calo ponderale, nausea, vomito, faringodinia e linfoadenopatia generalizzata. Un'eruzione cutanea simmetrica compare su braccia, tronco, palmo delle mani, pianta dei piedi, viso e cuoio capelluto. Possono svilupparsi condilomi della regione genitale e perianale.
In questo caso deriva dalla incapacità di deglutire la saliva.
Alcune forme di tubercolosi possono dar luogo a ulcere isolate della bocca e della lingua, di forma irregolare, coperte da essudato, che causano scialorrea. Altri reperti includono calo ponderale, anoressia, febbre, astenia, malessere generalizzato, dispnea, tosse, sudorazione notturna (sintomo frequente) ed emottisi.
Effetti comuni dell'avvelenamento da arsenico sono la comparsa
di diarrea, iperpigmentazione diffusa della cute ed edema delle palpebre, del viso
e delle caviglie; raramente si può verificare aumento della salivazione. Il paziente
può presentare alito con odore di aglio, prurito, alopecia, irritazione delle mucose,
cefalea, vertigini e confusione mentale. Si possono anche avere mialgie, astenia,
convulsioni e parestesie a guanto.
Un aumento della salivazione può verificarsi nell'intossicazione
da ioduro, ma i sintomi più precoci sono un sapore metallico e una sensazione di
bruciore urente nella bocca e nella gola. Reperti associati sono starnuti, palpebre
irritate e (comunemente) dolore nelle aree del seno frontale.
E' una condizione che si può associare a scialorrea e stomatite ed il paziente può avere anche gengiviti e, perfino, arrivare a perdere i denti o diventare pazzo, vedi la favola del Cappellaio matto, di Alice nel paese delle meraviglie, dove il vecchio aveva lavorato i feltri col mercurio
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