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Emocromocitometrico

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L'emocromo, abbreviazione comunemente usata per "esame emocromocitometrico" (termine composto sulle parole greche haima: sangue, khroma: colore, kytos: cellula, e metron: misura, etimologicamente riferite al colore e alla quantità delle cellule del sangue), è un esame di laboratorio completo del sangue, che determina la quantità dei globuli (leucociti o globuli bianchi, eritrociti o globuli rossi, e trombociti o piastrine), i livelli dell'ematocrito (HCT), e dell'emoglobina (Hb).

Per consentire di studiare le varie componenti del sangue, una volta ottenuto il prelievo da una vena periferica, si ricorre alla "tecnica della centrifugazione".  Essa si avvale di un apparecchio rotante, dove si posizionano le provette dei prelievi ematici, che vanno centrifugate, cioè sottoposte a rotazione per ottenere un incremento della forza di gravità dei componenti corpuscolati,  con l'intento di farli sedimentare.

In questo modo, attraverso la centrifugazione,  le diverse componenti del sangue vengono separate in base al loro peso: il plasma è la parte fluida di colore giallo e rappresenta il volume maggiore (55%), gli elementi figurati costituiscono il 45% e si stratificano verso il fondo della provetta, di questi solo l'1% circa sono globuli bianchi e piastrine (buffy coat) e la rimanente frazione (44% del totale) è data da un'enorme quantità di globuli rossi (eritrociti).

Il sangue  risulta così formato da una componente liquida ed  una corpuscolata. L'immagine rappresenta  una provetta,  contenente del sangue quando questa viene centrifugata: i globuli rossi sedimentano in fondo, i globuli bianchi  si trovano al di sopra, con  le piastrine, a seguire più in sù il plasma, la parte gialla, ovvero il plasma. Il siero è ciò che rimane dopo la coagulazione del sangue che fa precipitare e quindi elimina dal plasma gli elementi figurati e la fibrina. Con la centrifugazione viene calcolato quindi un parametro molto semplice ed importante: l'ematocrito.

Esso misura il volume percentuale di sangue costituito dagli elementi figurati rispetto al plasma; poiché la stragrande maggioranza sono globuli rossi tale valore indica sostanzialmente la loro quantità rispetto al sangue totale; quindi un ematocrito di 45, significa che il 45% del volume del sangue è costituito da globuli bianchi, globuli rossi e piastrine di cui il 44% circa sono globuli rossi e il rimanente plasma.  Nel plasma, il liquido di colore giallo paglierino che repertiamo sopra il sedimento, contiene proteine, nutrienti, prodotti del metabolismo, ormoni e elettroliti inorganici. è composto principalmente da acqua (92%), proteine (8%) e sali minerali.

Serve, in minima parte,  come mezzo di trasporto dei gas anidride carbonica ed ossigeno. La capacità di trasporto dell'ossigeno è relativamente bassa comparata a quella dell'emoglobina contenuta nei globuli rossi; può essere aumentata in condizioni iperbariche. è il mezzo di immagazzinamento e trasporto anche dei fattori di coagulazione, quali la fibrina, e il suo contenuto di proteine è necessario per mantenere la pressione osmotica del sangue. I grassi sapete sono costituiti da colesterolo,  HDL, lipoproteine, trigliceridi e qualunque variazione colpisce il nostro organismo e porta una variazione di questi grassi entra nella patologia o fisiopatologia che si chiama dislipidemia.


Globuli bianchi

I globuli bianchi o leucociti si suddividono in base alla loro forma in due grandi gruppi granulociti e agranulociti. I granulociti si suddividono eosinofili, basofili e neutrofili; gli agranulociti invece in monociti e linfociti. Altra distinzione accademica li divide in in mieloidi (neutrofili, eosinofili, basofili) e linfoidi (linfociti, monociti), in base al progenitore immaturo (mieloblasto o linfoblasto) da cui derivano. Dai basofili derivano i  mastociti. I granulociti neutrofili si caratterizzano per le lobature del nucleo.

Formula leucocitaria

Si tratta della suddivisione delle 5 popolazioni di globuli bianchi esistenti. In condizioni di salute, fisiologiche,  la conta totale dei leucociti si attesta fra le 4000 e le 10000 unità per microlitro. La tipologia delle cellule presenti oscilla più o meno fra questi standard:

Neutrofili : fra 50 e 70%
Eosinofili: fra 1 e 3%
Basofili : fra 0,3 e 1%
Linfociti: fra 20 e 40%
Monociti : fra 2 e 10%

La formula di Arneth, invece,  definisce la percentuale di lobature dei neutrofili. Tale formula è rappresentata da una schema dove sull'asse delle ascisse viene posto il numero di lobi del nucleo del neutrofilo, mentre sulle ordinate il numero di neutrofili del campione esaminato. Lo spostamento della curva a sinistra sta a significare una produzione massiva di nuovi leucociti da parte del midollo osseo (per esempio in corso di infezione oppure in corso di leucemia), mentre lo spostamento a destra può essere segno di anemia perniciosa, carenza di acido folico, uremia, o leucemia mieloide.

Normalmente abbiamo:

- il 5% dei neutrofili ha un solo lobo,

-il 35% ne ha 2,

-il 41% ne ha 3,

-il 17% ne ha 4

-il 2% ne ha 5 o più di 5.

Se abbiamo una diminuzione dei globuli bianchi avremo una leucopenia, che può essere lieve, grave e severa. In genere se un paziente ha avuto una malattia infiammatoria virale, presenterà una leucopenia e ciò può essere normale; una riduzione del numero dei globuli bianchi lieve è al di sotto del valore minimo è 4000  G.B./mm3 . Una leucopenia grave, invece,  si definisce se il numero scende ancora sotto 1800 G.B./mm3  . Nei soggetti sottoposti a chemioterapia o immunosoppressori,  per esempio,  si posso avere leucopenia molto seria, al di sotto dei 500 globuli bianchi per mm3. Viceversa un incremento del numero dei G.B. nell'ambito della famiglia dei neutrofili, rientra nella cosiddetta "neutrofilia".

Neutrofilia

In caso di infezioni batteriche avremo incremento dei neutrofili: attacco appendicolare, colecistite, piaghe cutanee da decubito, processi broncopneumonitici,  ascessi ecc.  In queste condizioni i globuli bianchi  sono di numero elevato all'emocromo:  12.300-20.000 /mm3 e se andiamo a vedere il valore dei neutrofili, si attestano sui 95-96%. quindi questo signore può avere un attacco appendicolare o uno stato febbrile o una colica renale, quindi il medico capisce che è o un' infezione o un'infiammazione e poi soprattutto che ci sia una forma infettiva batterica. Il contaglobuli, cioè la macchina che viene utilizzata per le analisi dell'emocromo,  in questo caso, lancia un "flag", cioè da un avviso (vedi immagine con cerchiatura in rosso) e segnala con H, cioè valore elevato o High, il numero elevato dei globuli bianchi.


Parametri fondamentali di un ematocrito

La macchina contaglobuli è un apparecchio che conta i parametri dell' emocromo: vengono impiegati provette col tappo colore viola c'è un anticoagulante che si chiama EDTA. La fisiopatologia del sangue noi la studiamo con analizzatori che si chiamano contaglobuli, in grado di darci tutte le informazioni necessarie sulla quantità, qualità e forma Queste macchine hanno la possibilità di fare 120- 140 emocromi in un'ora, quindi per un emocromo 30 secondi. La macchina tra il primo, il secondo, il terzo emocromo si lava da sé, per cui non c'è inquinamento tra i vari campioni. analizzati.

L'esame emocromocitometrico consente di contare i globuli bianchi ( WB) che vengono espressi per mm cubo, i globuli rossi (RBC) per mm cubo, l'emoglobina (Hb) in  grammi/decilitro. L' ematocrito è in percentuale, tra la parte corpuscolata e quella liquida. L' MCV in femto litri o micron al cubo, mentre l' MCH e MCHC in picogrammi, le piastrine in mm cubo. Una persona che ha da 4 a 5 milioni e mezzo di rossi è normale. Un soggetto che presenta un valore di emoglobina di 12 g /dl fino a 18 g/dl viene considerato nei limiti. Una persona che ha un Hct o ematocrito che varia tra 36 a 48 come percentuale sta bene. MCV o volume corpuscolare medio 82-92 femtolitri o micron al cubo sta benissimo. Parimenti nei limiti si considera una quantità di emoglobina che per ciascun globulo rosso è di 32 picogrammi di MCHC. L' MCHC è l'acronimo inglese per mean corpuscolar (o cell) hemoglobin concentration, quindi indica la concentrazione media dell'emoglobina in tutti i corpuscoli (o cellule) del sangue, ovvero nei globuli rossi. Un valore  basso dell'MCHC sta ad indicare che la quantità in peso di emoglobina per ciascuno dei globuli rossi è troppo basso e ciò può essere causato da scarsa produzione di emoglobina o da una produzione di una quantità normale di emoglobina che però si associa a globuli rossi troppo grandi, in cui l' emoglobina si  disperde, dando globuli rossi dall'aspetto ipocromico, cioè pallido. Le piastrine 150/300/350 mila.  I contaglobuli di ultima generazione consentono di ottenere altri risultati interessanti:

Parametri aggiuntivi per altre applicazioni cliniche
• Il parametro IMG (#,%) fornisce informazioni relativamente a granulociti immaturi, inclusi promielociti, mielociti e metamielociti
• Il parametro HFC* (#,%) fa riferimento alle popolazioni di cellule a elevata fluorescenza, quali i blasti e i linfociti atipici
• Il parametro RET (#,%) fornisce informazioni aggiuntive nella diagnosi differenziale e/o nel monitoraggio dell'anemia
• Il parametro IRF fa riferimento ai reticolociti immaturi e può risultare utile nella diagnosi precoce dell'anemia e nel monitoraggio della risposta del midollo osseo alle terapie
• Il parametro InR* (#,%) si riferisce ai globuli rossi infettati, ad esempio in presenza di infezione da plasmodium, che può causare la malaria

Forma delle cellule

Il contaglobuli o l'esame emocromocitometrico  da anche qualche informazione sulla forma delle cellule. . Se per esempio la macchina dovesse leggere che c'è una sferocitosi. la macchina mi dice che i globuli rossi hanno un volume completamente diverso da quello originario e quindi mette l'asterisco sui globuli rossi. Però se c'è una forma patologica me lo segnala. Esempio: ''RBC morph normal" significa che sono normali altrimenti potrebbe essere messo accanto acantociti, sferocitosi, sickle ("falce" per un" anemia falciforme). Quello che ha analizzato la macchina noi lo abbiamo anche visualizzato sul vetrino per verificare se la macchina ha dato risultati corretti.

In altre condizioni, possiamo avere anomalie nella forma e nel numero dei globuli bianchi, descritti come forme atipiche o immature: la macchina contaglobuli lancia flags.  In questi casi ci possiamo trovare di frotne a diverse condizioni: in caso di leucocitosi neutrofila, con forme giovani, per esempio 25.000 GB/mm3,  occorre ragionare e capire se il mio midollo è stato stimolato da uno condizione infettiva o, se piuttosto, si tratti di   elementi immaturi che  potrebbero essere correlati ad una leucemia mieloide. Oppure i linfociti atipici (atypical lymphocytes) che possono essere correlati anche con la mononucleosi. Possono essere o di questa forma, diversa rispetto ai linfociti. Questo genere di cellule possiede un citoplasma maggiore e di conseguenza cresce con una dimensione superiore rispetto quella di un linfocita normale. Tale caratteristica fa si che i linfociti atipici siano maggiori in caso di infezioni, produzione di ormoni, radiazioni o in presenza di altri fattori che hanno influenza sul sistema immunitario. I fattori che scatenano una produzione di queste particolari cellule includono le malattie virali. Si distinguono tra queste: virus di Epstein-Barr, la sifilide e l'epatite C.
 

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