Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Cliccando su "Accetto" acconsenti all'uso dei cookie.

Indici di flogosi, VES e PCR

  1. UN MEDICO PER TUTTI
  2. argomenti di semeiotica
  3. Indici di flogosi

 Infiammazione e clinica

Clinicamente, i segni cardini dell'infiammazione sono: arrossamento, tumefazione, calore della parte infiammata, dolore, alterazione funzionale (rubor, tumor, calor, dolor, functio lesa). Sono manifestazione delle modificazioni tissutali che consistono in: vasodilatazione, aumento permeabilità capillari, stasi circolatoria e infiltrazione leucocitaria (con marginazione, rotolamento e adesione sulla superficie endoteliale di leucociti attraverso l'espressione di molecole di adesione, fase finale di extravasazione leucocitaria attraverso l'endotelio, chemiotassi per risposta dei leucociti presenti nello spazio interstiziale agli agenti chemiotattici, i quali li indirizzano verso la sede del danno).   L'infiammazione viene classificata secondo un criterio temporale in infiammazione acuta e infiammazione cronica. Quest'ultima può poi essere distinta secondo un criterio spaziale in diffusa (infiammazione cronica interstiziale) oppure circoscritta (infiammazione cronica granulomatosa).

Velocità di eritrosedimentazione (VES)

E’ un test di laboratorio aspecifico utile per la diagnosi e il monitoraggio di affezioni infiammatorie. Significa che viene calcolata la velocità (spazio/tempo) con cui i globuli rossi sedimentano nel campione di sangue.
Si determina col metodo (sec. Westergren): un campione di sangue venoso viene miscelato con una soluzione di citrato di sodio al 3,8% (rapporto 5:1) e quindi posto in una provetta verticale.

Valori di riferimento alla 1" ora (in mm):
nell'uomo < 15; nella donna < 20
(con età > 50 anni: uomo < 20, donna < 30).

E’ sufficiente la lettura del valore alla 1a ora; la lettura del valore a 2 ore non fornisce informazioni ulteriori. Nei soggetti anziani possono essere ancora normali valori di VES leggermente aumentati.

La VES dipende dai seguenti fattori:
 - eritrociti: macrocitosi e anemia aumentano la VES, infatti i globuli sono pochi, il sangue è più liquido e la velocità di sedimentazione è di conseguenza maggiore;
- poichilocitosi. poliglobulia e policitemia diminuiscono la VES
- proteine plasmatiche: l'incremento delle proteine ad alto peso molecolare (α2-macro-globulina, immunoglobuline, immunocomplessi, fibrinogeno) aumenta la VES perché il sangue diventa più viscoso.
- errori nella tecnica di esecuzione: provetta umida, inclinazione della provetta (una inclinazione di 10° comporta il raddoppio della VES!), scuotimento della provetta soprattutto durante la lettura, aggiunta di citrato in quantità variabile (la scarsità di citrato diminuisce la VES, l'eccesso l'aumenta), precipitazione della soluzione di citrato, variazioni della temperatura (ad es. sole, riscaldamento; il freddo diminuisce la VES, il caldo l'aumenta), insufficiente mescolamento della miscela sangue/citrato, intervallo superiore alle 5 ore tra la miscelazione del sangue con citrato e l'approntamento della provetta (riduzione della VES sino del 20%).

- Variazioni fisiologiche della VES:

- lieve aumento in fase premestruale o in caso di assunzione di contraccettivi ormonali
- a partire dalla 4a settimana di gravidanza aumento della VES, che raggiunge i valori massimi nella V settimana dopo il parto (sino a 55 mm/h); causa principale: aumento del fibrinogeno.
- Variazioni iatrogene della VES:
- aumento della VES (sino a 75 mm/h) in caso di infusione di destrano
- Malattie caratterizzate da un marcato aumento della VES:
- malattie infiammatorie (infettive e non infettive), tiroidite subacuta di De Quervain, neoplasie (generalmente con metastasi), malattie autoimmuni (ad es. polimialgia reumatica e arterite temporale di Horton), sindrome nefrosica, emopatie (leucemie, anemie, emolisi da anticorpi), plasmocitoma, malattia di Waldestròm, ecc.
- Indagini in caso di VES molto aumentata:
- 1. anamnesi ed esame obiettivo, screening di laboratorio: crasi ematica, esame delle urine, elettroforesi sierica, creatinina, enzimi epatici, ecc.
- 2. ricerca di foci infiammatori, tumori, malattie autoimmuni: ecografia, radiografia del torace, diagnostica gastroenterologica, sierologia reumatica, test di Coombs; valutazione ginecologica, urologica e otorinolaringoiatrica.
- Nel 5% di tutti i casi di VES aumentata non è possibile trovare una causa.
n particolare se la VES risulta:
VES tra 20 e 50 mm: anemia, artrosi, gotta, gravidanza, postpartum, mestruazioni, infezioni da cytomegalovirus, toxoplasmosi, rickettsiosi; cirrosi, colite ulcerosa.
VES tra 50 e 90 mm: linfoma, febbre reumatica, artrite reumatoide, artrite temporale di Horton, epatite virale, mononucleosi, glomerulonefrite, metastasi epatiche, ictus, infarto miocardico acuto, tubercolosi, mononucleosi, morbo di Crohn.

VES tra 90 e 100 mm: mieloma, leucemie, polimialgia reumatica, LES, artrite reumatoide, tromboflebite, endocardite subacuta, polmonite, colangite, osteomielite, pielonefrite, ascessi, post cardiochirurgia, carcinoma mammella, carcinoma polmonare, infarto polmonare.

Proteina C reattiva (PCR)

La PCR è una classica "proteina di fase acuta", che compare generalmente quale risposta aspecifica in corso di processi infiammatori e tumori. La Proteina C-reattiva, (PCR o CRP(dall'inglese C-reactive Protein), è una proteina rilevabile nel sangue prodotta dal fegato, e facente parte delle cosiddette proteine di Fase acuta, un gruppo di proteine sintetizzate durante uno stato infiammatorio. Fa parte della famiglia delle Pentrassine, proteine pentameriche costituite ognuna da 5 subunità monomeriche identiche associate ad ione Ca2+, che si legano tra loro a formare una struttura pentagonale. Fisiologicamente la PCR è una opsonina, il cui principale ruolo è quello di legare la fosfocolina, espresso su cellule morte o morenti, ma anche sulla superficie esterna di diverse specie batteriche, permettendo l'attivazione del complemento attraverso la via classica.  Il fegato sintetizza questa proteina in risposta a diversi fattori rilasciati dalle cellule del tessuto adiposo. La sua misurazione, insieme quella della VES, può rivelarsi molto utile in caso di sospetto di stati infiammatori di origine infettiva e di alcune malattie infiammatorie quali l'artrite reumatoide, il lupus.La sintesi epatica della PCR è indotta dall'interleuchina-6 e da altre citochine.

Il suo significato diagnostico è paragonabile a quello della VES. La PCR non è però influenzata da fattori eritrocitari e dalla gravidanza; ha un'emivita plasmatica breve, di circa 24 h; rispetto alla VES, si modifica più tempestivamente all'inizio di una malattia e si normalizza più rapidamente al suo termine (circa 2 settimane). Pertanto, nella diagnostica delle infezioni acute il valore della PCR è superiore a quello della VES. Infezioni virali acute non complicate non si accompagnano a incrementi della PCR, mentre le infezioni batteriche la aumentano. Valori normali di riferimento: < 5 mg/1.

Procalcitonina

In condizioni fisiologiche viene sintetizzata nelle cellule C-della tiroide come pre-pro-ormone che attraverso proteolisi intracellulari da orgine alla procalcitonina e quindi alla calcitonina. Nelle infezioni batteriche gravi la disseminazione delle tossine ne induce la sintesi da parte delle cellule macrofagiche e monocitiche di altri organi. La procalcitonina aumenta nei casi di sepsi, shock settico, reazioni infiammatorie sistemiche gravi e sindrome da disfunzione multipla d'organo. Ha una emivita biologica di circa 24 ore e in vitro è molto stabile. Riflette la gravità della malattia e il decorso della attività infiammatoria. E' utile per differenziare le infezioni batteriche da quelle virali.

argomenti di semeiotica