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Dolore toracico di origine polmonare

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Il caso clinico.

Un paziente, con recente frattura di femore, immobilizzato a letto,  si ripresenta al pronto soccorso dopo quindici giorni dalla frattura, sofferente, dispnoico, con fame d'aria, respirando con atti veloci, sudato, in preda a forte scoraggio ed agitazione, con un dolore al petto lancinante, come una coltellata che ricorda, appunto, un infarto del miocardio.

Escluso il dolore per cardiopatia ischemica (eseguiti enzimi e tracciato ecc.), si pensa subito alle cause polmonari del dolore toracico, vediamole.

Il vs Amico Medico x Tutti.

Cause pericolose di dolore toracico

L'embolia polmonare acuta può accompagnarsi con due distinti tipi di dolore toracico.

Il più frequente è un dolore di tipo pleurico che può accompagnarsi con uno sfregamento pleurico e talora con una dolenzia alla pressione della parete toracica. Meno spesso può essere presente un dolore che ricorda una tipica ischemia miocardica. Ciò di solito si osserva in caso di embolia polmonare massiva e si ritiene legato all'ipossia e alla ridotta perfusione coronarica o forse ad una distensione meccanica della parete dell'arteria polmonare legata all'ipertensione polmonare.

Quando il dolore toracico di tipo pleurico si accompagna a dispnea, emoftoe, stato ansioso e cianosi, la diagnosi viene facilmente posta.

Tuttavia, è da sottolineare che questo classico gruppo di sintomi di solito non è presente in pazienti con chiare embolie polmonari. In effetti, il dolore può essere molto lieve e si può riscontrare soprattutto un respiro di tipo asmatico.

Anomalie elettrocardiografiche sono presenti in circa il 70% dei soggetti con embolie polmonari.

Esse sono rappresentate da: tachicardia sinusale, quadro S1-Q3, onde P appuntite nelle derivazioni II, III e AVE, deviazione assiale destra, inversione delle onde T da Vi a V3 e blocco di branca destra.

Recentemente, uno spostamento a sinistra dell'asse sul piano frontale è stato riscontrato quale frequente manifestazione di un'embolia polmonare acuta.

Le alterazioni elettrocardiografiche sono transitorie, in quanto perdurano di solito meno di 36 ore, in contrasto con le modificazioni dell'infarto miocardico che di solito sono progressive e persistenti. La radiografia del torace può essere normale o può dimostrare i segni di embolia polmonare, ipertensione polmonare o infarto polmonare. L'embolia polmonare può causare un'ipertrasparenza segmentarla con scomparsa delle ombre vascolari.

Egualmente osservabili sono i versamenti pleurici ed i segni di una ridotta escursione respiratoria del diaframma.

I segni radiografici dell'ipertensione polmonare comprendono la dilatazione delle arterie ilari, la dilatazione del tronco dell'arteria polmonare, i segni di alterato efflusso ventricolare destro, quale un allargamento dell'ombra della vena cava superiore e, talora, dilatazione del ventricolo e dell'atrio destri.

La classica ombra triangolare dell'infarto polmonare spesso non è rilevabile e, pertanto, qualsivoglia ombra situata in vicinanza della pleura o un qualche aspetto di tipo atelettasico devono essere considerati potenzialmente come infarti. Sebbene si possa disporre di numerosi esami di laboratorio, si ritiene che i migliori risultati ai fini diagnostici si ottengono praticando contemporaneamente una scintigrafia polmonare ed una determinazione della pO2 arteriosa.

Se questi due esami danno risultati normali è improbabile che si sia in presenza di un'embolia polmonare acuta.

Il pneumotorace è caratterizzato dall'improvvisa comparsa di un violento dolore toracico con frequente irradiazione alla spalla o al dorso.

Il dolore di solito si accentua con l'inspirazione profonda e si accompagna a dispnea ed ortopnea. La diagnosi deve essere sospettata in base alla presenza nell'anamnesi di un'affezione polmonare cronica o di un trauma toracico e viene facilmente confermata dall'esame obiettivo e dalla radiografia del torace.

In ogni caso, prestare sempre attenzione alle lesioni aneurismatiche.

 

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