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La manometria esofagea

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Prima di leggere questa pagina confronta la pagina che tratta della disfagia.
Dicesi manometria la misurazione delle forza e del ritmo, cioè del numero e della validità delle contrazioni dell'esofago, poiché l'esofago, cioè il primo tratto del tubo digerente che porta il cibo deglutito nello stomaco, è un organo dotato di movimento, che si dice in gergo tecnico "peristalsi" e, precisamente, di onde motorie propulsive e con attività di clearing, cioè di pulizia dell'esofago dagli ingesti in transito e/o rigurgitati e dall'acido stesso che refluisce dallo stomaco. In sostanza l'esofago ha due compiti fondamentali:

- Ingestione del bolo alimentare

- Impedire il reflusso di materiale.

  Infatti se refluisce (cfr reflusso esofageo) è perché è venuta meno la capacità di clearance dell'esofago. Questo esame serve per evidenziare gli spasmi diffusi dell'esofago.

La manometria utilizza un catetere collegato con un tubo flessibile, collegato ai trasduttori. Il catetere ha dei buchi lungo la sua parete attraverso i quali fuoriesce delle soluzione fisiologica. In caso di contrazione dell'esofago, un segnale "di ritorno" è captato dai vari trasduttori, amplificato, e condotto ad un pennino o ad un computer che elabora una grafica. In generale non si deve bere e mangiare per 8-12 ore prima, non si deve fumare. Il rischio è che se il paziente non è a digiuno, potrebbe essere evocato il vomito con rischio di polmonite ab ingestis se del materiale passa nel tratto respiratorio.

L'esame dura 20 minuti ed il paziente è sveglio e deve restare sul lettino sdraiato. Il catetere passa attraverso una narice e raggiunge lo stomaco, mentre il paziente da dei grossi respiri per vincere i conati di vomito. La pressione viene misurata a diversi livelli e si studio il movimento peristaltico. Vengono saggiati così i difetti nei movimenti, fra cui l'acalasia e lo spasmo esofageo diffuso ecc. (cfr cancro dell'esofago )

Le onde sono di due tipi: volontarie con la deglutizione ed involontarie con la peristalsi.

Queste ultime ancora si dividono in primarie, cioè onde che insorgono prossimalmente e percorrono tutto l'esofago, anticipate da onde negative di rilasciamento dello sfintere inferiore o LES, Low esophageal sfincter, una struttura che impedisce la risalita di acido in esofago e si rilascia, appunto, con la deglutizione di cibo e secondarie, che insorgono a livello dell'arco aortico e terminano a livello del tratto toracico., indipendenti dalla deglutizione.

Si possono distinguere diversi tipi di disfagie:

- organiche:
- funzionali

Disfagia da cause organiche

1) Il paziente con disfagia può presentare malattie esofagee regressivo- carenziali,, per esempio la Sindorme di Plummer Vinson, cioè una complicanze che si manifesta nell'anemia sideropenica. La carenza di ferro altera il normale trofismo dei tessuti epiteliali provocando una infiammazione a carico della porzione distale della faringe: questa infiammazione provoca la formazione di strutture simili a creste che aggettano nel lume dell'esofago, e si possono creare gli anelli di schatzi.

2) disfagia da sclerosi progressiva sistemica (cfr malattie autoimmuni): è una patologia del collageno che interessa la cute ed i visceri con la deposizione di tessuto connettivo. L'esofago si trasforma in un tubo inerte in cui i cibi progrediscono solo per gravità.

3) disfagia da dermatomiosite: altra una patologia del collageno che interessa cute e muscoli.

4) disfagia da diverticoli o da tumori dell'esofago: queste patologie provocano la formazione di un ostacolo meccanico con la formazione di un stenosi esofagea.

5) disfagia da compressioni estrinseche dell'esofago: una patologia tiroidea o mediastinica può portare a compressione sull'esofago e quindi a restringimento del lume con conseguente disfagia.

Disfagie da cause funzionali

Le disfagie funzionali sono dovute ad alterazioni motorie per patologie neuromuscolari. Le più comuni sono:

- l'acalasia,
- la malattia di Chagas
- lo spasmo esofageo diffuso


Quest'ultimo è dovuto ad invecchiamento dei plessi nervosi intramurali o all'insulto di materiale acido in parete esofagea. Altra causa è rappresentata dalla neuropatia diabetica, in questo caso, per il dolore intenso toracico (dolore toracico) va fatta diagnosi differenziale da angina pectoris ed Infarto del miocardio.

La diagnosi

La diagnosi può essere fatta con esame radiologico con pasto baritato; in questo caso l'esofago assume un aspetto a clessidra, a rosario o a cavatappi, poichè si assiste alla degenrazione delle cellule nervose del plesso gangliare mioenterico., con scomparsa delle contrazioni efficaci, cioè le primarie e le secondarie, fino alla comparsa del megaesofago.

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