Riposo a letto con monitoraggio ECG continuo per seguire le alterazioni
del segmento ST e il ritmo cardiaco. La deambulazione è permessa se:
Non vi sono segni di ischemia ricorrente (malessere o alterazioni ECG)
Non si osservano innalzamenti dei biomarker cardiaci a 12-24 ore
Vantazione precoce del rischio (troponina, alterazioni del segmento ST e/o
sistema di punteggio del rischio globale)
Per prevedere il rischio di eventi cardiaci ricorrenti
Per identificare i pazienti che trarrebbero i maggiori benefici da terapie anti-trombotiche
di ultima generazione e da una strategia invasiva precoce il trattamento iniziale
deve includere nitrati e β-bloccanti per alleviare il dolore ma se il dolore persiste,
è possibile somministrare morfina solfato e deve essere avviata la terapia antitrombotica
Acido acetilsalicilico
Clopidogrel
Eparina
Inibitori della glicoproteina llb/llla per via endovenosa, se è probabile che
il paziente sarà sottoposto a una procedura invasiva
Per i pazienti ad alto rischio
Indicazioni (raccomandazioni di classe 1)
Angina ricorrente a riposo/basso livello di attività nonostante il trattamento
Innalzamento, anche lieve, di troponina T o troponina I cardiaca
Nuova comparsa di depressione del segmento ST
Angina/ischemia ricorrente con sintomi di insufficienza cardiaca congestizia, rantoli,
insufficienza mitralica
Frazione di eiezione del VS <0,40
Instabilità emodinamica o angina a riposo con ipotensione + Tachicardia ventricolare
sostenuta
Calo della pressione arteriosa
Intervento coronarico percutaneo nei 6 mesi precedenti o precedente bypass coronarico
(coronary artery bypass grafting, CABG)
Test da stress positivo in pazienti privi delle caratteristiche sopra citate
Trattare con agenti anti-ischemici e antitrombotici (acido acetilsalicilico ed
eparina non frazionata o a basso peso molecolare)
Arteriografia coronarica entro 48 ore dal ricovero
Rivascolarizzazione in base all'anatomia coronarica
Intervento coronarico percutaneo (percutaneous coronary intervention, PCI)
CABG
Indicazioni: pazienti a basso rischio con angina instabile
Terapia anti-ischemica e antitrombotica, seguite da un periodo di attenta
osservazione
Arteriografia coronarica in caso di recidiva di:
Dolore a riposo
Alterazioni del segmento ST
Evidenza di ischemia ad alto rischio al test da stress (ischemia allo stadio 1
o 2, depressioni di ST >2 mm a qualsiasi stadio, ipotensione, aritmie ventricolari,
edema polmonare acuto)
Sviluppo di indicazioni per strategie invasive
Modificazione dei fattori di rischio
Simile a quella per l'angina stabile cronica
Cessazione del fumo
Raggiungimento del peso forma
Esercizio fisico quotidiano
Dieta appropriata
Controllo della pressione arteriosa
Stretto controllo dell'iperglicemia per i pazienti diabetici
Gestione del quadro lipidico
> angina instabile NSTEMI terapia 2