Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Cliccando su "Accetto" acconsenti all'uso dei cookie.

Approccio terapeutico invasivo dell’angina instabile senza ST sopraslivellato

  1. UN MEDICO PER TUTTI
  2. Argomenti di cardiologia
  3. Angina instabile
  4. Angina instabile e NSTEMI
  5. Angina instabile e NSTEMI

PCI (intervento coronarico percutaneo)

a Include l'angioplastica transluminale percutanea con inserimento di stent a indicazioni
• Pazienti con malattia coronarica mono- o bivascolare
• Pazienti con malattia coronarica multivascolare, con anatomia coronarica adatta, con funzione del VS normale e non diabetici
Controindicazioni
• Pazienti asintomatici o con sintomi lievi
• Assenza di stenosi critica (>70%)

Efficacia
• Più efficace rispetto alla terapia medica per l'angina; sollievo iniziale dall'angina nel 95% dei pazienti
• Non è stato dimostrato che riduca il rischio di IM o morte nei pazienti con angina stabile cronica
• Ristenosi in circa il 20% dei casi entro 6 mesi dall'esecuzione di PCI con stent metallici non ricoperti: più comune nei pazienti con diabete mellito, arterie di piccolo calibro, dilatazione incompleta della stenosi, vasi occlusi, graft venosi occlusi, dilatazione della coronaria discendente anteriore sinistra e stenosi contenenti trombi

• Ridotta a circa il 5% in caso di stent a eluizione del farmaco
Complicanze

• Dissezione o trombosi del vaso e ischemia non controllata o insufficienza cardiaca congestizia
• Più probabili nei pazienti con lunghe stenosi eccentriche, placche calcificate, donne e in caso di dilatazione di un'arteria che irrora un ampio tratto di miocardio con circolo collaterale inadeguato

Vantaggi rispetto al CABG
• Meno invasivo
• Durata inferiore della degenza in ospedale
• Minore costo iniziale
• Facilmente ripetibile
• Efficace per alleviare i sintomi
 Svantaggi rispetto al CABG
• Ristenosi con necessità di ripetere il PCI
• Questo problema può essere ampiamente superato utilizzando stent a eluizione di farmaco
• Elevata incidenza di rivascolarizzazione incompleta
• Effetto sconosciuto sulla prognosi di pazienti con grave disfunzione del VS
• Limitato a specifici sottogruppi anatomici
• Esiti sfavorevoli in pazienti con malattia coronarica bi- o trivascolare

CABG (bypass coronarico)

Indicazioni

• Malattia coronarica grave (coronaria principale sinistra, malattia trivascolare con funzione compromessa del VS)
• Diabetici con malattia coronarica in 2 vasi o più
• Vasi coronarici o accesso vascolare inadatti al PCI
 Vantaggi rispetto al PCI
• Più efficace nell'alleviare i sintomi ischemia
• Sopravvivenza migliore in alcuni sottogruppi
• Capacità di ottenere una rivascolarizzazione completa
 Svantaggi rispetto al PCI
• Costo superiore
• Rischio maggiore se è necessario ripetere la procedura a causa della chiusura tardiva del graft
• Morbilità e mortalità tipiche della chirurgia maggiore

Trattamento a lungo termine

5 classi di tarmaci evidenziano vantaggi nella terapia a lungo termine
• β-bloccanti
* Rappresentano una terapia anti-ischemica appropriata e possono essere utili per ridurre i fattori scatenanti l'I M
• Statine e ACE-inibitori
+ Stabilizzazione delle placche a lungo termine
• Terapia antipiastrinica
* Oggi si raccomanda l'uso combinato di acido acetilsalicilico e clopidogrel per almeno 9-12 mesi, proseguendo poi con il solo acido acetilsalicilico
Previene o riduce la gravita delle trombosi che fanno seguito alla rottura di una placca

Monitoraggio

Revisionare e ottimizzare il regime terapeutico medico al momento della dimissione, inclusa la terapia intensiva con statine (per es., atorvastatina, 80 mg/die, oppure simvastatina, 80 mg/die)
Follow-up abituale dei pazienti ambulatoriali per monitorare:
• Ricorrenza o progressione dei sintomi
• Modificazione dei fattori di rischio
• Farmaci: necessità di aggiungere, eliminare, aggiustare i dosaggi, effetti collaterali

Complicanze

Recidiva di ACS   Insufficienza cardiaca congestizia

Aritmie  Arresto cardiaco

Prognosi

Sistemi di punteggio clinico per la valutazione del rischio vengono impiegati per:
• Prevedere il rischio di eventi cardiaci ricorrenti
• Identificare i pazienti che possono trarre i maggiori benefici da terapie antitrombotiche nuove e più potenti e da una strategia invasiva precoce
I pazienti con UA/NSTEMI documentata evidenziano un ampio spettro di:
• Rischio precoce (a 30 giorni): circa 2-10%
• Infarto di nuova insorgenza o ricorrente: 3-10%
II "rischio globale" può essere determinato mediante il sistema clinico di punteggio del rischio "Thrombolysis in Myocardial Ischemia" (TIMI)
• Sette fattori di rischio indipendenti + Età 65 anni
 Più di 3 fattori di rischio per malattia coronarica
• Cessazione del fumo
• Raggiungimento del peso forma
• Esercizio fisico quotidiano
• Dieta appropriata

Malattia coronarica documentata mediante cateterismo
* Deviazione del segmento ST >0,5 mm
* Due o più eventi anginosi in 24 ore o meno
* Sviluppo di UA/NSTEMI durante terapia con acido acetilsalicilico
* Marker cardiaci elevati
Elevati livelli dei biomarker di necrosi indicano un rischio maggiore di morte
• Correlazione diretta fra entità dell'aumento delle troponine e mortalità
• Proteina C-reattiva, peptide natriuretico di tipo B e CD-40 ligando
* In corso di studio
+ Risultano correlati, in maniera indipendente, all'aumento della mortalità e degli eventi cardiaci ricorrenti in pazienti con UA/NSTEMI

Prevenzione

Sia la prevenzione primaria sia quella secondaria sono focalizzate sulla modificazione dei fattori di rischio
- Controllo della pressione arteriosa
-  Stretto controllo dell'iperglicemia (per i diabetici)
- Gestione del quadro lipidico, inclusa la terapia intensiva con statine
La prevenzione secondaria è focalizzata anche sui farmaci che apportano vantaggi a lungo termine nella prevenzione delle recidive:
• β-bloccanti
• Statine
• ACE-inibitori
• Acido acetilsalicilico
• Clopidogrel

Argomenti di cardiologia