La sindrome da privazione di alcol
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cfr astinenza alcolica
La differenza tra i postumi di un'ubriacatura e una
sindrome da privazione alcolica acuta
I postumi di un'ubriacatura sono uno stato postintossicativo. Essi possono presentarsi
nei lievi o moderati bevitori dopo il consumo di 5-7 drink in 1-2 ore. Il tipo di
bevande assunte, fattori individuali e l'ambiente sono in stretta relazione con
lo sviluppo della postubriacatura. Cefalea, seguita da nausea e vomito sono i sintomi
più comunemente riportati dai pochi studi epidemiologici pubblicati sull'argomento.
Tali sintomi sono più sporadici in caso di sindrome da privazione di alcol acuta
e la presenza di cefalea consente, in modo particolare, la distinzione dei postumi
di una sbronza dalla sindrome da privazione di alcol.
Lo sviluppo della sindrome
da privazione di alcol acuta richiede un'assunzione di alcol cronica ed è inoltre
indotto dalla riduzione di alcol sui neuroni responsabili dello sviluppo della tolleranza
cellulare. Essa non dipende dal tipo di bevanda assunta o dai modi di bere. La cefalea
è un sintomo insolito in presenza di sindrome da privazione di alcol acuta. In via
generale, un'alcolemia > ~ 300 mg/dl è indicativa di
un'intossicazione
acuta. Se i livelli dell'alcolemia sono < ~ 50, si deve considerare una complicanza
della sindrome da privazione di alcol quale causa del coma. Tali linee guida sono
di valido aiuto qualora sia conosciuta la condizione di alcolista del paziente.
La tolleranza cellulare permette, a un alcolista cronico, di restare vigile con
un'alcolemia molto più elevata rispetto a un normale bevitore. Clinicamente i sintomi
di un'intossicazione da alcol comprendono sedazione, euforia, atassia, perdita della
memoria, perdita di giudizio, nausea, vomito e obnubilazione. Gli etilisti in astinenza
sono in uno stato di eccitazione simpatica, con ipervigilanza, nervosismo e iperventilazione.
Poiché la sindrome da privazione di alcol è correlata a un calo dell'alcolemia piuttosto
che al suo valore assoluto, è possibile rilevare concomitanza di intossicazione
alcolica e sindrome da privazione di alcol. Altre considerazioni e possibili cause
di perdita di conoscenza sono l'emorragia intracranica (causata dal trauma cranico),
l'encefalopatia epatica (dovuta alla malattia epatica), un'overdose di sostanze
stupefacenti o un'intossicazione contemporanea da alcol e stupefacenti (suggerita
dalla cocaina nelle urine), un'aritmia cardiaca o un infarto acuto del miocardio
(dovuti alla cocaina), ipo- o iperglicemia (dovuti all'alcolismo cronico in presenza
o meno di diabete) o meningite (il rischio è aumentato a causa della soppressione
immunitaria dovuta all'alcol e alla malnutrizione). Si possono rilevare più problemi
concomitanti rendendo difficile la distinzione tra un'intossicazione acuta e una
sindrome da privazione di alcol in caso di simultanea presenza di questi disordini.
È necessario procedere ad accurata visita e all'effettuazione di esami al fine di
istituire un appropriato trattamento virtualmente decisivo per la vita del paziente.
Le principali complicanze della sindrome da privazione di alcol
Le convulsioni da privazione di alcol sono associate a un calo dell'alcolemia. Colpisce
il 5% circa degli etilisti astinenti, inizia solitamente 8-12 dopo l'ultima bevuta
e raggiunge il picco dopo 24-48 ore. L'insorgenza della sindrome è generalizzata
e la sua presentazione può corrispondere al picco delle modificazioni dell'elettroencefalogramma
correlate alla privazione di alcol. Il 3% circa di tali alterazioni evolve in uno
stadio epilettico. Oltre ai comuni pericoli connessi agli attacchi di grande male,
i pazienti in sindrome da privazione di alcol sono maggiormente a rischio di progressione
in possibile prevenire la comparsa della sindrome da astinenza mediante la somministrazione
di benzodiazepine. La fenitoina di per sé non previene efficacemente la sindrome,
ma nei pazienti con un'anamnesi di epilessia o di attacchi focali di ripetute sindromi
da astinenza o in stato epilettico la somministrazione di fenitoina può rivelarsi
di valido aiuto. Tuttavia, l'emivita della fenitoina negli etilisti è molto variabile
e i livelli rematici devono essere rigorosamente monitorati. Nonostante il
delirium tremens rappresenti la forma di sindrome da astinenza più mirale ssa si
rivela come evento patologico più preoccupante. Il sintomo caratteristico è il delirio
(psicosi, agitazione, disorientamento, pensieri disorganizzati e allucinazioni visive,
uditive e tattili). È frequentemente rilevabile un'iperattività simpatica. Il primo
episodio di delirium tremens colpisce generalmente uomini con più di 30 anni, con
un'anamnesi di 5-15 anni di alcolismo. Diversi episodi di delirium tremens avvengono
singolarmente e si risolvono in 2-3 giorni. L'incidenza è aumentata dalla comparsa
di sindrome da astinenza, da altre malattie (pancreatiti, infezioni, traumi, gastriti)
e da una precedente anamnesi di delirium tremens. Secondo recenti dati la mortalità
imputabile a delirium tremens si aggira attorno all' 1-20%; i valori più ridotti
riguardano i pazienti senza disturbi di altra natura. La presenza di malattie concomitanti
aumenta in rilevante misura il rischio di decesso oltre a essere la causa più importante
di morte nei pazienti con delirium tremens.
Il delirium tremens
Analogamente alla maggior parte delle malattie collegate all'alcol, l'astinenza,
una buona alimentazione e un'intensa assistenza medica sono le principali componenti
del trattamento. Il delirium tremens costituisce comunque un'emergenza medica, richiede
l'ospedalizzazione e un attenta valutazione sia mediante l'anamnesi pregressa del
malato che con un attento esame fisico. Poiché una buona parte dei pazienti con
sindrome da astinenza risulta normalmente idratata o iperidratata, non è pertanto
necessario procedere a una somministrazione di liquidi per via endovenosa. E’ opportuno
correggere le alterazioni metaboliche e degli elettroliti. La tiamina (50 mg endovena
e 50 mg intramuscolo) deve essere somministrata tempestivamente. Il miglior trattamento
del delirium tremens è la prevenzione. Gli etilisti astinenti da poco tempo e coloro
che sono all'inizio della sindrome da astinenza devono essere trattati con un deprimente
del sistema nervoso centrale sostitutivo degli effetti deprimenti dell'alcol. Le
benzodiazepine sono il farmaco di scelta, poiché si rivelano maggiormente efficaci
e sicure.
Si preferisce generalmente ricorrere a diazepam e a clordiazepam in ragione della
lunga emivita dei farmaci che presentano rapide fluttuazioni dei livelli plasmatici,
provvedendo pertanto a un più efficace controllo della sindrome. Per una sindrome
di media gravità la dose tipica è di 25-50 mg di clordiazepam o di 5-10 mg di diazepam
ogni 4-6 ore sia per via orale che endovenosa. Un attento monitoraggio riduce la
possibilità della comparsa di complicanze durante il trattamento, in modo particolare
quando si ricorre a elevati dosaggi di benzodiazepine. Tale trattamento consente,
comunque, un valido controllo in presenza di sindrome da privazione di alcol lieve
o moderata, ma allo stato attuale è ancora da dimostrare la sua efficacia ai fini
di prevenire il delirium tremens. La terapia più efficace per il paziente che si
presenta all'esame clinico con delirium tremens non è ancora ben definita. Sebbene
si proceda di routine a somministrazione di elevate dosi di benzodiazepine, il paziente
può rimanere vigile e agitato. Si procede, a questo punto, a trattamento di controllo
dei sintomi poiché non si dispone tuttora di un'efficace terapia volta all'interruzione
del delirium o all'accorciamento del decorso. L'aloperidolo è utile per la sedazione,
ma si deve procedere con cautela
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