Il webmaster ringrazia gli amici Nino Mondi' e Giovanni Giovenco per la gentile consulenza ricevuta nella realizzazione di questo articolo web.
L'Arresto Cardiocircolatorio (ACC) è una situazione nella quale il cuore cessa le proprie funzioni, di solito in modo improvviso, causando la morte del soggetto che ne è colpito. Ogni anno, in Italia, circa 60.000 persone muoiono in conseguenza di un arresto cardiaco, spesso improvviso e senza essere preceduto da alcun sintomo o segno premonitore. La letteratura scientifica internazionale ha ampiamente dimostrato che in caso di arresto cardiaco improvviso un intervento di primo soccorso, tempestivo e adeguato, contribuisce, in modo statisticamente significativo, a salvare fino al 30 per cento in piu' delle persone colpite. In particolare, è dimostrato che la maggiore determinante per la sopravvivenza è rappresentata dalle compressioni toraciche esterne (massaggio cardiaco) applicate il prima possibile anche da parte di personale non sanitario. Senza queste tempestive manovre, che possono essere apprese in corsi di formazione di poche ore, il soccorso successivo ha poche o nulle probabilità di successo. A questo primo e fondamentale trattamento deve seguire, in tempi stretti, la disponibilità di un Defibrillatore Semiautomatico Esterno (DAE) che consente anche a personale non sanitario di erogare una scarica elettrica dosata in grado, in determinate situazioni, di far riprendere un'attività cardiaca spontanea. L'intervento di soccorso avanzato del sistema di emergenza 118 completa la catena della sopravvivenza.
Nonostante la disponibilità di mezzi di soccorso territoriali del sistema di emergenza sanitaria, che intervengono nei tempi indicati dalle norme vigenti, esistono situazioni e località per le quali l'intervento di defibrillazione, efficace se erogato nei primi cinque (5′) minuti puo' essere ancora piu' precoce qualora sia presente sul posto personale non sanitario addestrato ("first responder"), che interviene prima dell'arrivo dell' equipaggio dell'emergenza sanitaria. Per queste ragioni occorre che le tecniche di primo soccorso diventino un bagaglio di conoscenza comune e diffusa, che sia tempestivamente disponibile un DAE e che sia presente personale non sanitario certificato all'utilizzo. Innanzitutto per dare supporto vitale ad una persona che ha perso la coscienza, occorre valutare la coscienza di una persona; vale a dire che occorre capire se la persona è praticamente vigile, se vi risponde se la chiamiamo e se ci risponde; quindi non importa di valutare se è in midriasi fissa o quant'altro; lasciamo al medico la valutazione di cio'. Se il paziente è senza coscienza, occorre valutare se è presente attività cardiaca, se il polso carotideo è presente, successivamente sarà impiegato un defibrillatore e qui occorre segnalare che è importante la capacità di saperlo usare.
Le ultime linee guida sono di ottobre 2015, ci stanno stressando sull'importanza del massaggio
cardiaco che deve essere attuata prima possibile e sulla "manovra del gas",
cioè Guardare Ascoltare Sentire. Significa che l'operatore si piega sul
paziente per capire se è presente il polso carotideo all'angolo mandibolare, ed
ascolta se percepisce rumori respiratori. Se cosi non è deve intervenire e
fare subito qualcosa per il paziente, in attesa dei soccorsi. La jont commission
obbliga le asp a fare
questi corsi, La legge 120 nell'art, 1 Utilizzo dei Defibrillatori Semiautomatici
in ambiente extraospedaliero" recita:
Art. 1
1. è consentito l'uso del Defibrillatore Semiautomatico in sede
extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonché al personale
non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di
rianimazione cardio-polmonare.
2. Le Regioni e le Province Autonome disciplinano il rilascio da parte delle
Aziende Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere dell'autorizzazione
all'utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori da parte del personale di cui
al comma 1, nell'ambito del sistema di emergenza 118 competente per territorio
o, laddove non ancora attivato, sotto la responsabilità dell'Azienda Sanitaria
Locale o dell'Azienda Ospedaliera di competenza, sulla base dei criteri indicati
nelle Linee Guida adottate dal Ministro della Sanità, con proprio decreto, entro
novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente Legge.
Successivamente, il Decreto Legge no 273 del 30 dicembre 2005 stabilisce:
All'art. 1 della Legge 3 aprile 2001, no 120, è aggiunto, in fine, il seguente
comma:
2-bis. La formazione dei soggetti di cui al comma 1 può essere svolto anche
dalle organizzazioni medico-scientifiche senza scopo di lucro nonchédagli enti
operanti nel settore dell'emergenza sanitaria che abbiano un rilievo nazionale e
che dispongano di una rete di formazione."
Il Legislatore è giunto a questa "liberalizzazione" dell'uso del defibrillatore
sostanzialmente per due motivi:
- I Defibrillatori Semiautomatici (DAE) di nuova generazione diagnosticano
automaticamente la fibrillazione cardiaca ed erogano la scarica elettrica solo
se riconoscono la Fibrillazione Ventricolare (FV). Non è pertanto l'operatore,
ma il defibrillatore, ad effettuare la diagnosi di fibrillazione ventricolare.
Di conseguenza non sussiste l'abusivo esercizio della professione sanitaria,
punito dall'art. 348 del Codice Penale.
- In caso di Morte Cardiaca Improvvisa il tempo limite per avere un minimo di
speranza di salvare la vittima è di 10 minuti. L'unica possibilità è nell'uso il
più precoce possibile del Defibrillatore. Considerando il tempo per i
soccorritori di rendersi conto dell'accaduto e di allertare il 118 (5/6 minuti)
ed il tempo impiegato dall'ambulanza per arrivare (mediamente più di 10 minuti)
si comprende perché il Legislatore ha deciso di ampliare al massimo il numero di
persone abilitate ad utilizzare il Defibrillatore.
Naturalmente tutto ciò non esime l'operatore del DAE dall'agire con diligenza,
prudenza, perizia e nel rispetto di regolamenti, ordini e discipline che
riguardano l'attività di soccorso extraospedaliero ed eventuali progetti locali
di defibrillazione precoce.
Il decreto del 18/03/2011 (G.U.n.129 del 6/6/11) stabilisce i criteri di
diffusione dei Defibrillatori semiAutomatici Esterni (DAE) ed i luoghi dove deve
essere garantita la loro presenza. Questo significa che è stato fatto un altro
passo verso la consapevolezza che l'arresto cardiaco è una strage fino ad oggi
ignorata e che è necessario cominciare a muoversi per ridurre il numero dei
morti.
Di seguito alcuni dei luoghi di grande frequentazione di pubblico citati dal
decreto :
-
poliambulatori
-
palestre
-
cinema
-
teatri
-
parchi divertimento
-
discoteche
-
stadi
-
centri sportivi
-
centri commerciali
-
ipermercati
-
alberghi
-
ristoranti
-
stabilimenti balneari
-
stazioni sciistiche
Le farmacie, inoltre, per l'alta affluenza di persone e la capillare diffusione
nei centri urbani, le rendono punti di riferimento in caso di emergenze sul
territorio.
Può essere opportuno, secondo il decreto, ma noi lo riteniamo indispensabile,
sempre in un'ottica di presenza sul territorio, di dotare di DAE i mezzi della
Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello Stato,
Guardia di Finanza, Capitanerie di Porto.
Il 13 Settembre 2012 è stato aggiunto un nuovo tassello al quadro relativo alla
normativa per la prevenzione dell'arresto cardiaco.
Il nuovo Decreto (G.U.n.214. D.L.n.158) cita espressamente quanto segue:
Al fine di salvaguardare la salute dei cittadini che praticano un'attività
sportiva non agonistica o amatoriale il Ministro della salute, con proprio
decreto, adottato di concerto con il Ministro delegato al turismo e allo sport,
dispone garanzie sanitarie mediante l'obbligo di idonea certificazione medica, nonchè
linee guida per l'effettuazione di controlli sanitari sui praticanti e per la
dotazione e l'impiego, da parte di società sportive sia professionistiche che
dilettantistiche, di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri
dispositivi salvavita."
Questa legge è stata emanata poco più di un anno dopo l'emanazione del succitato
decreto del 6 Giugno 2011 che stabiliva i criteri di diffusione dei
defibrillatori semiautomatici esterni nei luoghi pubblici.
Il controllo sistematico delle dotazioni, la conoscenza del loro uso ed il
rispetto delle procedure e dei contenuti dei corsi per Esecutori BLS-D conformi
alle linee guida ufficiali, sono la miglior garanzia di non incorrere in
situazioni penalmente perseguibili.
a) In primo luogo si deve valutare la scena: è essa una scena in condizioni
di sicurezza? Vi sono incendi, perdite di gas, rischio di folgorazioni? In tale
evenienza altri soccorritori dovranno intervenire e creare le condizioni idonee
per l'intervento di soccorso. Altrimenti si dovrà intervenire subito.
b) Il soccorritore chiama il pazientre e lo scuote per le spalle dicendo:
"signore, signore, mi sente?"; lo scuote perchè se egli è sordo, in questa
maniera potrà risvegliarlo ed in caso di sopore gli farà riaprire gli occhi,
attirando l'attenzione. Se viceversa il paziente non dà segni di vita, passerrà
all'attuazione della manovra del GAS., cioè Guardare Ascoltare Sentire.
Significa, come abbiamo già detto, che l'operatore si piega sul paziente
per capire se è presente il polso carotideo all'angolo mandibolare, ed anche per
ascoltare e percepisce rumori respiratori.
c) Se non vi è attività provvederà a chiedere soccorso al 118, incaricando
una persona presente o lui stesso da solo, spiegando le condizioni del
malcapitato, se cioè respira, se c'è circolo, se c'è coscienza o meno.
d) Bisognerà iniziare le manovre di RCP (rianimazione cardiopolmonare) ed iniziare l'allerta precoce, intervenire nel tempo minore, attuando una rianimazione con le mani, HANDS only CPR. Se non si inizia subito il cervello avrà problemi di ischemia ed entro 10 minuiti ogni funzione cerebrale sarà perduta. Purtroppo in italia solo il 2% riesce ad avere rianimazione di qualità. La morte improvvisa colpisce 1 soggetto su 1000, anche se non cardiopatico. La causa dell'arresto cardiaco è la fibrillazione ventricolare, oppure la PEA (Pulseless electrical activity ), cioè dissociazione elettromeccanica e dobbiamo intervenire noi usando le mani che premono sul petto del paziente e si approfondano per 5 cm, per dare una pulsazione valida, premendo sul cuore. Ma occorre inizio subito (a prescindere da PEA o FV ) il massaggio poichè dopo un minuto perdo cervello, il 10%, in attesa del soccorso. La catena della sopravvivenza inizia con la valutazione della coscienza; a seguire il massaggio cardiaco, la defibrillazione precoce ed il soccorso avanzato., inizialmente riconoscere e dare allarme, poi usiamo il defibrillatore in attesa che arrivi il ACLS, o supporto avanzato di rianimazione cardiovascolare (in inglese advanced cardiovascular life support) . Se è in posizione neutra la lingua si abbassa e toglie l'aria, cosi per buona pratica va iperesteso il capo ed uncinata la mandibola per liberare il passaggio dell'aria. è scontato che si deve fare la respirazione bocca a bocca mentre con indice e pollice si deve tappare il naso. E devi valutare se il torace si espande. Eventualmente possiamo impiegare mettiamo una cannula di guedel, minurandone la misura tra il lobo dell' orecchio e la bocca del paziente, perché la cannula consentedi mantenere anche la posizione neutra. Se non respira ma c'è circolo e polso, allora attuiamo delle insufflazioni col pallone di ambu o col metodo bocca a bocca con pocket mask una ogni 5-6 secondi per avere complessivamente 15- 16 atti respiratori come è nella norma. Le compressioni toraciche vengono fatte nella linea intermammillare, la frequenza sono intorno a 120 al minuto ed approfondate oltre 5 cm, mantenendo la schiena rigida, scaricando il peso sulle braccia tese verso il torace del paziente, lavorando sul bacino. Il ritmo con 2 operatori è di 30 pulsazioni e 2 insufflazioni di aria, mentre l'operatore che insuffla conta i cicli.
e) Impiego di
DAE (defibrillatore semiautomatico)
Il defibrillatore da usare in questi casi è un sistema semiautomatico, che consiglia o meno lo shock,
cioè la scarica di energia, in caso di Fibrillazione ventricolare, quando
percepisce un ritmo del cuore defibrillabile;
in america ne esistono dei modelli che scaricano automaticamente. In Italia, invece,
dopo l'accensione dell'apparecchio che deve avvenire subito, mentre avvengono le
manovre di RCP, si devono ascoltare i messaggi che provengono dal
defibrillatore: quando si accende la spia arancio e la voce recita che è
opportuno dare lo shock, l'operatore deve prestare attenzione che i presenti si
allontanino dalla vicinanza del paziente per evitare la dispersione di energia o
infortuni ai presenti. Nel DEA i tasti sono solo 2: quello verde per accendere,
quello arancio per dare la scariche, una presa dove inserire
il connettore, per dare energia agli elettrodi che servono per esplorare il
tracciato cardiaco e per dare shock. L'operatore
guarda la scena, non toccare il paziente, deve continuare a massaggiare mentre
un altro operatore collega le piastre, ed al momento dello shock, controllando,
dice: IO VIA, VOI
VIA, VIA TUTTI. Solo adesso parte lo shock e successivamente procede il massaggio. Se c'è modificazione
del MOTORE solo allora si ferma. Poi il dea sta in attesa 2 minuti e gli
operatori continuano il massaggio. La DAE va fatta fino alla ricomparsa dei segni vitali, fino all'arrivo,
cioè dei soccorsi avanzati senza interruzione, fino ad esaurimento delle
energie: gli operatori, ovviamente, si possono dare il cambio. In due con il cambio possiamo arrivare
a 20 minuti. Il DAE è indicato dopo 8 anni; in età di un lattante va usato lo
stesso. Nel paziente pediatrico però, il malessere è quasi sempre correlato
all'ingestione di sostanze ed all'ostruzione, non all'arresto cardiaco.
Si potrà attuare la Manovra di Heimlich. Anche nel caso di una gravida è
indicata la DEA, però le placche vengono inserite piu' in alto, non in diagonale
col cuore in mezzo, ma in alto tra le due clavicole.
L'ostruzione puo' essere causata dal cibo, tosse, dispnea, quando è parziale non fare altro. Quando è completa il paziente non respira, non parla, si porta le mani alla gola e subito c'è cianosi e da qui c'è perdita di coscienza; si interviene con colpi decisi dorsali tra le scapole, seguiti dalla manovra di Heimlich,. Se l'ostruzione è totale, vuol dire che il corpo estraneo si trova alla biforcazione tracheale; in questo caso anche se il corpo è spinto oltre, però il paziente riprenderà ugulamente a respirare, perchè nel frattempo si sara liberata una delle due vie bronchiali.