Prevenzione della carie

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La carie

La carie dentaria (dal latino careo, "essere privo") è una malattia degenerativa dei tessuti duri del dente (smalto, dentina) su base infettiva, che origina dalla superficie e procede in profondità, fino alla polpa dentale.

A causarla sono i comuni batteri presenti nel cavo orale, principalmente quelli adesi al dente nella forma di placca batterica, che se non mantenuti sotto controllo attraverso le comuni pratiche di igiene orale, o nel caso di abbassamento delle difese immunitarie, riescono a dissolvere la matrice minerale e organica che costituisce il dente, creando lesioni cavitate. Il sintomo principale è il dolore, che compare però spesso solo quando il processo è sceso molto in profondità, interessando l'organo pulpare (pulpite).

Le cause della carie sono legate a tre fattori determinanti: la flora microbica presente nella bocca (S. mutans, S. milleri, S. mitior, S. sanguis e Actinomyces, Lactobacillus), le condizioni generali dell'individuo e le sue abitudini alimentari (dieta ricca di saccarosio).
Tra i vari batteri presenti nel cavo orale vi è una specie più cariogena delle altre: lo Streptococco mutans. Questo streptococco anaerobio facoltativo sintetizza acido lattico o formico (a seconda della quantità di zuccheri), che scioglie i tessuti duri del dente (per esempio l'idrossiapatite dello smalto), a partire dal glucosio, che è il componente dei residui alimentari che restano in bocca dopo un pasto.
Un gruppo di ricercatori dell'Università di Pavia, infine, avrebbe individuato nel vino rosso (non in quello bianco) delle sostanze in grado di neutralizzare l'attacco dello Streptococcus mutans allo smalto dei denti. Molto probabilmente si tratta di un gruppo di composti conosciuti come proantocianidine.

Il fluoro e la carie

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Il fluoro (nomi commerciali dei farmaci duraphat, sodio fluoruro sosp. dentale, fluocaril bifluore, pasta dentifricia, sodio fluoruro cpr, zymafluor cpr), oligoelemento presente in varie concentrazioni nelle acque e nei cibi, produce 2 principali effetti a livello del cavo orale: rende l'elemento dentario più resistente alla carie trasformando l'idrossiapatite in fluoridrossiapatite e ostacola la crescita nel cavo orale di alcuni tipi di batteri grazie a un meccanismo inibitorio sulla glicolisi anaerobia.

Una appropriata disponibilità di fluoro conferisce maggiore resistenza alla carie. Attualmente si ritiene che l'azione topica del fluoro sullo smalto e sulla placca sia più importante di quella sistemica. La fluoro profilassi nei bambini e l'uso dei dentifrici al fluoro sono considerati tra i principali artefici della straordinaria riduzione della prevalenza della carie dentaria che ha avuto luogo negli ultimi decenni nei paesi occidentali.

Nel nostro paese per esempio la riduzione dell'indice di esperienza di carie (DMFT= somma dei denti cariati, estratti, otturati) nella fascia dei bambini di 12 anni è passata dal 5,0 degli anni settanta all'1,1 nei primi anni 2000. L'assunzione giornaliera di fluoro in compresse o in gocce viene suggerita nel caso in cui il contenuto di fluoro nell'acqua potabile sia <700 /μg/l (0,7 parti per milione) per cui la supplementazione per via sistemica non dovrebbe essere prescritta senza aver prima considerato il contenuto di fluoro nell'acqua potabile del luogo. In ogni caso, i bambini non dovrebbero ricevere aggiunte di fluoro fino ai 6 mesi. I dentifrici contenenti sodio fluoruro o monofluorofosfato sono un'utile fonte di fluoro.

I soggetti cario-recettivi possono ricevere un'ulteriore protezione grazie all'utilizzazione di sciacqui con soluzioni fluorurate o all'applicazione di gel contenenti fluoro. Gli sciacqui possono essere somministrati giornalmente o settimanalmente;  l'uso quotidiano di una soluzione diluita è più efficace dell'uso di una soluzione più concentrata 1 volta la settimana. I gel ad alto contenuto di fluoro devono essere applicati in modo regolare sotto controllo medico; è necessario esercitare estrema cautela per evitare l'ingestione nei bambini. Ulteriori modalità di somministrazione del fluoro sono le cosiddette vernici, che vengono applicate sulle superfici occlusali degli elementi dentari, utili in modo particolare per i bambini più piccoli oppure per i bambini portatori di handicap: aderiscono ai denti e depositano il fluoro in ambiente umido. Una eccessiva e prolungata assunzione di fluoro può determinare effetti collaterali come la fluorosi, che si osserva nelle poche aree in cui la rete idrica contiene concentrazioni di fluoro superiori a 2 parti per milione.

 

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