Le "complicanze" del diabete si verificano, di fatto, quando il diabete non è sufficientemente
controllato per molto tempo. Per questo il diabete non può considerarsi come la
malattia con lo zucchero alto nel sangue, ma la malattia dei vasi, piccoli e grandi,
dei nervi con tutte le sue manifestazioni cardiace e del sistema nervoso. Insomma
una malattia a 360 gradi.
Subito se c'è o
non c'è un disturbo della circolazione periferica: basta misurare la pressione arteriosa
con un piccolo apparecchio doppler al braccio ed alla gamba. Se la pressione è più
alta nelle braccia rispetto alle gambe significa che la circolazione non è perfetta.
L'esame si chiama Indice Caviglia Braccio (ABI, dall'inglese Ankle Brachial Index).
Non ci vogliono più di cinque minuti in ambulatorio. L'arteriopatia periferica è
anche la causa più importante di disturbi della sessualità maschile.
In questi ultimi venti anni la medicina ha raggiunto la certezza che le complicanze
del diabete sono evitabili con una efficace prevenzione. Prevenzione consiste in
pratica nel tenere sotto controllo bene e sempre il diabete, l'ipertensione e gli
altri fattori
di rischio (fumo, ipercolesterolemia, obesità).
Bene: esami dei valori della glicemia, della pressione arteriosa, del colesterolo,
in modo che siano normali. Sempre: non dimenticare mai che il diabete c'è, accompagna
in ogni istante della vita.
PREVENZIONE,
COSA QUANDO E DOVE CONTROLLARSI
Parlare di prevenzione significa fissare gli obiettivi da raggiungere e mantenere,
conoscere quali sono le visite, gli specialisti e gli esami da effettuare periodi-camente,
e quali cure mettere in atto da soli, sia di tipo farmacologico che non farmacologico.
DIABETE TUTTE LE CURE CHE DIPENDONO DA NOI STESSI
La prima cura è l'informazione. La prima, vera ed efficace cura del diabete
è l'informazione. Una persona ben informata e consapevole di ciò che serve per il
suo benessere è il primo medico di se stesso. Più cose il paziente sa sul suo diabete
e più è disponibile a curarsi bene e sempre. Oggi è anche possibile trovare moltissime
informazioni; bisogna però stare attenti da dove arrivano. A tale proposito una
veloce raccomandazione riguarda la stampa e la televisione che in assoluto non sono
buone fonti di informazione perché difficilmente comunica¬no cose completamente
vere. Per tutti gli operatori sanitari informare i propri pazienti significa affermare
due capisaldi della cura del diabete: l'attività fisica e l'alimentazione. In una
parola, lo stile di vita salutare che tutti dovremmo cercare di seguire, ma che
nel caso di una persona con diabete diventa indispensabile osservare. L'ordine in
cui queste due cose sono state citate non è casuale: l'attività fisica è la prima
e più importante terapia per una persona con diabete a qualsiasi età.
Fare attività fisica vuol dire semplicemente abituarsi a fare una passeggiata all'aria aperta di 30/40 minuti tutti i giorni, all'ora che più è congeniale. È stato ormai am¬piamente dimostrato scientificamente che 150 minuti di passeggiata alla settimana riducono di circa il 60% il rischio di diventare diabetici in quei soggetti che sono predisposti a diventarlo. Come già detto bisogna essere costanti, come sempre quando si ha a che fare con il diabete; non si deve cominciare a fare attività o sport e poi dopo qualche mese stancarsi. Bisogna continuare, sempre.
Alimentazione
corretta, non una dieta
Dieta evoca in tutti noi il concetto di sacrificio, rinuncia, ed inoltre è strettamente
legata a qualcosa che si fa per un periodo di tempo e poi non ce n'è più bisogno.
Lo stile alimentare con cui tenere sotto controllo il diabete va mantenuto sempre,
con costanza, e quindi deve essere tollerabile, deve essere il più vicino possibile
alla normalità. La prima regola dell'alimentazione di una persona con il diabete
è non prendere peso e, se è già in sovrappeso, perderne un po'. Quindi l'attenzione
va sulla quantità dei cibi, più che sulla qualità. Non ci sono quindi alimenti vietati,
ma solo cibi da consumare con attenzione In primo luogo i cibi troppo conditi, specialmente
con grassi saturi (margarine, burro, panna, lardo), o troppo ricchi di grassi e
sale (formaggi, insaccati e salumi) vanno tenuti sott'occhio, e se possibile limitati
al massimo. I dolci non sono vietati in assoluto, ma certo è necessario fare molta
attenzione a quali dolci ed alla quantità.
Un occhio agli esami di laboratorio
Visite periodiche, dove e quando. | |||
Visita medica generale | Una volta ogni due mesi | Dal proprio medico di famiglia | |
Visita specialistica diabetologica | Una volta all'anno se in buon compenso; ogni 4-6 mesi se il compenso non è raggiunto (HbAk > 7%) | Al servizio di diabetologia della propria ASL | |
Visita oculistica | Una volta ogni 2 anni se l'esame del fundus è normale | Al servizio di diabetologia | |
ECG a riposo | Una volta all'anno | Al servizio di diabetologia o dal proprio medico di famiglia | |
ECG da sforzo | Una volta ogni 3 anni; obbligatorio
se si intende fare sport |
Al servizio di cardiologia collegato con quello di diabetologia | |
Ecocolordoppler carotidi e arti inferiori | Una volta ogni 2-3 anni | Al servizio di diabetologia | |
Esame del piede | Ogni volta che si fa una visita | Dal medico di famiglia e dallo specialista diabetologo |
tipo di esame
|
valori ideali | controllo nel tempo |
Circonferenza della vita |
< 102 cm maschi
< 88 cm femmine |
Una volta al mese a casa propria o dal medico |
Glicemia a digiuno | 100-120 mg/dl | Ogni 4/6 mesi in laboratorio Ogni settimana a domicilio (autocontrollo) |
Glicemia postprandiale (due ore dopo un pasto) | 120-140 mg/dl | Ogni 4/6 mesi in laboratorio Ogni settimana a domicilio (autocontrollo) |
Colesterolo-LDL | < 100 mg/dl | Una volta all'anno |
Colesterolo-HDL | > 40 mg/dl maschi
> 50 mg/dl femmine |
Una volta all'anno |
Pressione arteriosa | 130/85 mm Hg | Ad ogni visita medica |
Indice di massa corporea | < 25 kg/mq | Una volta all'anno dal medico |
Trigliceridi | < 150 mg/dl | Una volta all'anno in laboratorio |