INFEZIONE DA VIRUS DI EPSTEIN-BARR (EBV)
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Agente eziologico
Il virus di Epstein-Barr (EBV), di tipo 1 e 2, è un virus a DNA del gruppo dei virus erpetici, in particolare si tratta
di un Human herpesvirus 4 (HHV-4), appartenente alla famiglia degli herpesvirus,
responsabile della mononucleosi infettiva e coinvolto nella genesi di alcuni tumori
epiteliali e di alcuni tipi di linfoma. Le cellule bersaglio dell'EBV sono l'epitelio
naso-orofaringeo e i linfociti B che recano l'antigene CD21, che funge da recettore
per il virus. In caso di sistema immunitario normale, la maggior parte dei linfociti
B infettati dall'EBV viene rapidamente eliminata. La piccola popolazione residua
di linfociti B infettati può peraltro causare una persistenza del virus per tutta
la vita. Da qui il rischio che i pazienti possano sviluppare i linfomi, in ispecie
il linfoma di Burkitt Gli herpesvirus, l'EBV ha una forma sferoide ed è formato
da una doppia membrana lipoproteica.
Il tegumento, che riveste un capside icosaedrico (100-110 nm di diametro) composto da 150 esoni e 12 pentoni.
Il capside racchiude il genoma, che è costituito da una molecola lineare di DNA
a doppio filamento di 172 kilobasi. Il genoma è caratterizzato dalla presenza di
diverse sequenze ripetute, alcune localizzate altre intersperse. Codifica circa
cento geni dei quali durante la latenza ne vengono trascritti al massimo 11 di cui
9 tradotti.
Epidemiologia
Nell'Europa occidentale oltre il 95% dei soggetti sotto i 30 anni di età è stato
infettato dall'EBV —» picco di malattia in età giovanile. Nell'Africa centrale quasi
tutti i bambini, già a 3 anni d'età, risultano infettati.
Trasmissione di EBV
Tramite la saliva (diffusione negli asili con i baci: kissing disease). Epstein-Barr virus (EBV) entra con la saliva dentro le cripte tonsillari nelle strutture
linfoepiteliali. Vengono infettati le cellule immunocompetenti, appunto i linfociti
B che vanno incontro a blastizzazione attraverso l'espressione di un programma di
proliferazione cellulare regolato da antigeni nucleari 2 (EBNA2) e diffondono in
circolo cellule infettate con la memoria virale
Incubazione
10-14-50 giorni.
Clinica
In età infantile l'infezione è generalmente asintomatica, in età più avanzata
si manifesta invece con un quadro clinico tipico: mononucleosi infettiva (o febbre
ghiandolare di Pfeiffer), caratterizzata dalla triade angina tonsillare/faringite
febbrile + linfoadenomegalia + alterazioni ematologiche tipiche con presenza di
virociti.
Decorso dell'infezione da EBV
- forma ghiandolare: linfoadenomegalia generalizzata (50% dei casi),
spesso anche splenomegalia (solitamente > 500 g, con pericolo di rottura di milza)
e tonsillite;
- forma esantematica (3% dei casi): esantema petecchiale a livello del palato
duro. Nota: è frequente la comparsa di un esantema da farmaci nei pazienti trattati
con ampicillina (che è pertanto controindicata);
- forma epatica (5% dei casi): quadro di epatite (occasionalmente itterica)
a prognosi favorevole.
Complicanze
È ormai noto il contributo delle infezioni virali alla patogenesi di molti tumori.
Diversi tipi di papillomavirus umano (HPV) sono associati al tumore della cervice
uterina; il retrovirus umano della leucemia a cellule T di tipo 1 (HTLV-1) è associato
alla leucemia/linfoma dei linfociti T. Anche il virus dell'herpes simplex (HSV)
contribuisce alla patologia di alcuni tumori orali, mentre il virus dell’epatite
B è strettamente associato al carcinoma epatico.
- lieve granulocitopenia e piastrinopenia raramente, sindrome emofagocitica parainfettiva
con pancitopenia ed evtl. emorragie, seondarie all'aumento patologico dell'emofagocitosi
- raramente, rottura di milza
- meningoencefalite, miocardite
- mononucleosi cronica: variante di decorso molto rara, caratterizzata da replicazione
virale persistente. Febbre, calo ponderale, linfoadenopatia, epatosplenomegalia,
evtl. piastrinopenie, granulocitopenia, anemia emolitica, diminuzione del rapporto
T4/T8, ecc.
- infezione da EBV nel paziente immunodepresso:
- la proliferazione incontrollata di linfociti B immortalizzati a seguito dell'infezione
da EBV provoca affezioni linfoproliferative policlonali dei linfociti B stessi;
- nella assai rara sindrome linfoproliferativa ereditaria recessiva legata al cromosoma
X (XLP, malattia di Duncan, sindrome di Purtilo), il sistema immunitario non è in
grado di controllare l'infezione da EBV: ne deriva un'autodistruzione del sistema
immunitario, solitamente ad esito mortale
- neoplasie associate all'EBV:
- linfomi B-linfocitari associati all'EBV vengono osservati nei pazienti con AIDS
e nei soggetti trapiantati in trattamento immunosoppressivo
- l'EBV è sempre presente nelle cellule tumorali del carcinoma nasofaringeo (endemico
nella Cina meridionale e in Alaska) e nel linfoma di Burkitt (endemico nell'Africa
equatoriale). L'EBV sembra in questi casi agire da cofattore
- leucoplachia ad aspetto rugoso («hairy leukoplaky») della mucosa orale: proliferazione
epiteliale benigna nei pazienti con AIDS, causata dall'EBV.
Diagnosi differenziale
- angina streptococcica classica
- malattia da HIV acuta
- angina di Plaut-Vincenti
- difterite
- infezione da CMV
- agranulocitosi
- leucemia acuta (quadro ematologico monomorfo; febbre ghiandolare di Pfeiffer:
quadro ematologico polimorfo, eritrociti e piastrine normali).
Diagnosi
- clinica e laboratorio: quadro ematologico: leucocitosi con 40-90% di cellule
mononucleate e linfociti di aspetto attivato: virociti o cellule di Pfeiffer (=
linfociti T attivati)
- dimostrazione sierologica degli anticorpi specifici:
- infezione recente da EBV (mononucleosi infettiva):
- anticorpi anti-VCA (virai capsid antigen) di classe IgG + IgM
- anticorpi anti-EA-D (early antigen diffuse) nell'80% dei casi
- anticorpi eterofili IgM agglutinanti gli eritrociti di montone (reazione di Paul-Bunnel)
nell'80% degli adulti, nel 50% dei bambini.
- infezione pregressa da EBV:
- anticorpi anti-VCA di classe IgG
- anticorpi anti-EBNA («EBV nuclear antigen») di classe IgG.
Terapia
Trattamento sintomatico.
Prognosi
E favorevole nei pazienti immunocompetenti; negli immunodepressi il decorso
è grave.
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