cfr anche
Lesioni della pelle
Dermatiti bollose
Tutte le manifestazioni dermatologiche sono riconducibili alle cosiddette lesioni elementari.
Queste sono l'espressione morfologica di una delle stereotipate modalità di reazione
della cute nei confronti delle noxae patogene e, dal momento che noxae patogene
diverse possono evocare la stessa reazione, alcune lesioni elementari sono comuni
a più affezioni dermatologiche.
Le lesioni elementari vengono suddivise in: primitive quando costituiscono l'espressione iniziale di una dermatosi; secondarie quando costituiscono solo un aspetto evolutivo delle lesioni primarie; primitivo-secondarie quando esprimono entrambe queste condizioni.
Sono lesioni primitive: l'eritema, il pomfo, la vescicola, la bolla, la papula, il nodulo e la nodosità.
Sono lesioni secondarie: la crosta, l'erosione, l'escoriazione, la ragade, l'ulcerazione e la cicatrice. Sono lesioni primitivo-secondarie: la squama, la verrucosità, la pustola, la macchia, la vegetazione, la sclerosi, la lichenificazione e l'atrofia. Esistono infine lesioni elementari dette patognomoniche, che quando vengono riscontrate sono indicative di un'unica dermatosi. Esse sono il cunicolo e lo scutulo, patognomoniche la prima lesione della scabbia, cioè si tratta di cavità scavate nello strato corneo dai parassiti e l'altra di un micete, la tigna favosa.
L'eritema è un'alterazione del colorito della cute per vasodilatazione, lesione elementare correlabile a malattie esantematiche dell'infanzia. Secondo la forma e le dimensioni delle chiazze eritematose si distinguono eritemi scarlattiniformi, morbilliformi, roseoliformi e figurati. Se la vasodilatazione interessa le arteriole il colore è rosso acceso, se le venule rosso violaceo. L'eritema risolve senza esiti o con desquamazione.
Il pomfo è una rilevatezza cutanea per edema circoscritto del derma. Ha forma e dimensioni variabili, colorito bianco porcellanaceo, rosa o rosso acceso ed è fugace, persistendo da pochi minuti a qualche ora. Il pomfo risolve senza esiti ed è abitualmente pruriginoso. Es. dopo la puntura di una zanzara, ecco sorgere dalla pelle il pomfo, oppure dopo prove allergiche cutanee, con inoculazione di allergeni attraverso microaghi, se la reazione è positiva, si avrà la rilevatezza cutenea detta pomfo, per es. in corso di reazione di Mantoux o test cutaneo tubercolinico per porre diagnosi di contatto con l'agente eziologico della tubercolosi: significa che un soggetto è venuto a contatto con i prodotti allergizzanti del mycobacterium tubercolosis e si è allergizzato.
La vescicola è una piccola cavità intraepidermica contenente un liquido sieroso. Non
supera le dimensioni di una capocchia di fiammifero ed evolve verso un'erosione, più raramente verso il riassorbimento spontaneo con successiva desquamazione. Per
es. si parla di eruzione vescicolare in corso di infezione da Herpes zoster o da
Herpes simplex, quando il labbro si gonfia e brucia e compare tale lesione vescicolosa.
Ha due modalità patogenetiche. Può infatti conseguire a un afflusso di essudato
dal derma con stiramento e successiva rottura dei desmosomi e in tal caso è detta
vescicola spongiotica. Meno spesso è la conseguenza di un danno primitivo cellulare
con scomparsa dei desmosomi e secondario afflusso di essudato. è la cosiddetta vescicola
parenchimatosa.
(cfr anche Dermatiti bollose)
La bolla è una cavità contenente liquido sieroso o sieroematico, di dimensioni superiori alla vescicola. Ha sede intraepidermica o fra l'epidermide e il derma e in quest'ultimo caso è localizzata al di sopra o al di sotto della lamina basale. Nelle ustioni, quando liquidi bollenti vengono a contatto con la cute, la lesione è la bolla. La bolla intraepidermica ha tre modalità patogenetiche. Come la vescicola può essere la conseguenza di un afflusso primitivo di essudato dal derma o di un danno primitivo cellulare. Può peraltro formarsi anche per acantolisi, ossia per una lisi immunologicamente indotta dei desmosomi. La bolla dermoepidermica a sua volta si forma per alterazione delle cellule basali, della lamina lucida o delle strutture fibrose sublaminari. La bolla abitualmente evolve verso un'erosione, più raramente va incontro a riassorbimento spontaneo con successiva desquamazione.
La papula è una rilevatezza cutanea solida poco apprezzabile alla palpazione, che risolve senza esiti cicatriziali. Ha superficie piatta o emisferica, colore e forma variabili e dimensioni inferiori al centimetro. La papula può essere epidermica se dovuta a un ispessimento dell'epitelio di superficie; dermica quando consegue a infiltrazione del derma superficiale e dermoepidermica quando entrambe le alterazioni sono presenti.
Il nodulo è una lesione cutanea solida chiaramente apprezzabile alla palpazione,
che risolve con esiti atrofico-cicatriziali. Ha dimensioni uguali o poco superiori
alla papula e forma rotondeggiante od ovoidale. Il nodulo può essere epidermico,
ma abitualmente è una lesione dermica.
La nodosità è una lesione cutanea solida chiaramente apprezzabile alla palpazione,
che risolve con esiti cicatriziali e ha dimen-sioni superiori al nodulo. è una lesione
dermica, dermo-ipodermica o ipodermica. Si parla di gomma quando la porzione centrale
della nodosità colliqua e si apre all'esterno con un tragitto fistoloso.
La crosta
è un conglomerato di sierosità e di detriti cellulari presente sulla superfi'cie
cutanea. Ha forma e dimensioni variabili ed è di colorito giallastro se non contiene
sangue, altrimenti è giallo-brunastra. Si parla di squamo-crosta quando la lesione
contiene anche lamelle cornee. Croste e squamo-croste risolvono senza esiti cicatriziali.