Definizione.
Il mioclono e' una breve e involontaria contrazione di un muscolo o di un gruppo di muscoli, espressione di una malattia neurologica, tra cui la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer, la sclerosi subacuta panencefalitica, la Malattia di Creutzfeldt-Jakob e alcune forme di epilessia, nonche' un sintomo neuromuscolare della sindrome di astinenza da alcol. Esso dipende dall' "incendio" di neuroni motori, cioe' di quelle cellule nervose deputate al movimento con scarica elettrica che si manifesta, appunto, con mioclono. Anatomicamente, il mioclono ha dunque origine dalla corteccia cerebrale, ma anche dalla subcorteccia o dal midollo spinale. La presenza del mioclono al di sopra del foramen magnum esclude il mioclono spinale, ma per una localizzazione piu' precisa sono necessari un'elettromiografia (EMG) ed un elettroencefalografia (EEG). Gli spasmi mioclonici sono solitamente causati da un'improvvisa contrazione muscolare; essi possono manifestarsi anche come una breve assenza di contrazione. Anche quando un individuo si addormenta puo' andare incontro a mioclono e pure il singhiozzo e' una forma di spasmo mioclonico che riguarda il diaframma.
Queste contrazioni possono essere isolate o ripetitive, ritmiche o aritmiche, simmetriche o asimmetriche, sincrone o asincrone e focali o generalizzate. Possono essere scatenate da stimoli luminosi intensi e ripetitivi, da un forte suono o da un contatto fisico inatteso. Una forma, il mioclono intenzionale, e' evocata dal movimento intenzionale muscolare. Il mioclono si verifica fisiologicamente subito prima di addormentarsi e come parte della naturale reazione di spavento. Si verifica anche in alcuni casi di avvelenamento e, raramente, come complicanza dell'emodialisi.
Se si osserva mioclono, indagare se sono presenti crisi epilettiche. Controllare i parametri vitali per escludere aritmie o ostruzioni delle vie aeree. Avere a portata di mano le attrezzature per la rianimazione. Se il paziente ha una crisi, aiutarlo delicatamente a stendersi. Posizionare un cuscino o un telo arrotolato sotto la testa per prevenire traumi. Allentare gli indumenti stretti, specialmente intorno al collo e ruotare il capo (se possibile delicatamente) da un lato, al fine di prevenire l'occlusione delle vie aeree o l'aspirazione di secrezioni. Qualora i denti non siano gia' serrati, inserire una cannula in bocca. In caso di necessita', somministrare farmaci che sopprimono il mioclono: etosuccimide, 5-idrossitriptofano, fenobarbitale, clonazepam o carbidopa. Un EEG puo' essere necessario per valutare il mioclono e l'attivita' cerebrale correlata.
Se il paziente e' stabile, valutare il livello di coscienza (LDC) e lo stato
mentale. Informarsi sulla frequenza, gravita', sede e circostanze del mioclono. Ha
mai avuto una crisi? Se si', e' stata preceduta dal mioclono? Il mioclono e' mai stato
scatenato da uno stimolo sensitivo? Durante l'esame obiettivo, controllare la rigidita'
muscolare e l'ipotrofia ed esaminare i riflessi tendinei profondi.
Nell'epilessia idiopatica, il mioclono localizzato e' abitualmente
limitato a un braccio o a una gamba e si verifica singolarmente o sotto forma di
brevi scariche, spesso al momento del risveglio. e' spesso piu' frequente e intenso
durante lo stadio prodromico di una crisi generalizzata maggiore, dopo la quale
si riduce in frequenza e intensita'. La scosse miocloniche sono di solito il primo
segno di epilessia mioclonica, la causa piu' frequente di mioclono progressivo. Inizialmente,
il mioclono e' poco frequente e localizzato; tuttavia, nel corso di mesi, diviene
piu' frequente e interessa tutto il corpo, impedendo il movimento volontario (mioclono
intenzionale). Con il progredire della malattia, il mioclono e' accompagnato da crisi
generalizzate e demenza.
L'encefalopatia epatica provoca talvolta scosse miocloniche in associazione con asterixis, cioe' tremore della mano. L'encefalopatia ipossica
puo' produrre mioclono oppure convulsioni generalizzate. L'encefalopatia uremica
spesso produce scosse miocloniche e convulsioni. Altri segni e sintomi comprendono:
apatia, astenia, irritabilita', cefalea, confusione, graduale riduzione del livello
di coscienza, nausea, vomito, oliguria, edema e papilledema. Il paziente puo' anche
presentare pressione elevata, dispnea, aritmie e respirazione anomala.
Il mioclono puo' essere riscontrato in caso di sospensione di alcol, narcotici o sedativi e nel delirium tremens e si parla di "calcio all'abitudine", in caso di eroina.
L'intossicazione acuta da metilbromuro, bismuto o stricnina puo' produrre mioclono e confusione a esordio acuto
Il mioclono generalizzato puo' verificarsi negli stadi avanzati di questa demenza lentamente progressiva. Altri segni tardivi possono includere
lievi movimenti coreoatetosici, rigidita' muscolare, incontinenza intestinale e vescicale,
illusioni e allucinazioni.
Contrazioni miocloniche diffuse si verificano precocemente
in questa forma di demenza rapidamente progressiva. Inizialmente casuali, divengono
gradualmente piu' ritmiche e simmetriche, verificandosi spesso in risposta a stimoli
sensitivi. Segni associati possono includere: atassia, afasia, ipoacusia, rigidita'
e ipotrofia muscolare, fascicolazioni, emiplegia e disturbi visivi o, eventualmente,
cecita'.
Sebbene il mioclono sia relativamente raro nei lattanti e nei bambini, puo' essere
causato da panencefalite subacuta sclerosante, meningite grave, poliodistrofia progressiva,
epilessia mioclonica dell'infanzia ed encefalopatie, come la sindrome di Reye. Nell'epilessia
mioclonica infantile le convulsioni coinvolgono il collo, le spalle e le braccia.
Questi attacchi avvengono di solito poco dopo il risveglio. In rari casi gli spasmi
mioclonici possono essere sintomo della sindrome di Lennox-Gastaut, in questo caso
essi sono molto forti e difficili da controllare. L'epilessia mioclonica progressiva
comprende convulsioni sia miocloniche che tonico-cloniche. Il trattamento non e'
di solito efficace per un periodo di tempo prolungato. Classificare i diversi tipi
di mioclono e' difficile perche' le cause, gli effetti e le risposte alle terapie
variano ampiamente. Qui ci sono i tipi descritti piu' comunemente: