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Nefrolitiasi e cura

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Terapia della nefrolitiasi

1. Conservativa

In primis bere, se non si e' cardiopatici o affetti da insufficienza renale, acqua per litri 1,5/die, acqua che non abbia contenuto in calcio elevato, quindi controllare l'etichetta (es. sangemini, acqua di Rocchetta ecc. che sono, peraltro, acque minerali ottime ed indicate in altre condizioni, es. nell'osteoporosi).

a) colica acuta: la sola somministrazione di spasmolitici e' insufficiente poiche' i dolori provocati dalla colica non hanno origine iperperistaltica ma sono conseguenza della eccessiva tensione delle vie urinarie. Si richiede quindi l'associazione con analgesici: ad es. nei soggetti NON ALLERGICI, il diclofenac ed un antispastico, sempre sotto controllo del medico curante.
 

b) litolisi: solamente in caso di calcoli composti da acido urico: e' necessario alcalinizzare le urine (pH 6,5-7), bere molta acqua, attenersi a una dieta povera di purine ed eventualmente somministrare allopurinolo (soprattutto nei pazienti con diatesi uratica, cfr Gotta)

c) prevenzione dei calcoli: poiche' i calcoli urinari sono recidivanti, si deve sempre intervenire prevenendone la formazione (incidenza delle recidive senza prevenzione: 50-70%; con prevenzione: < 5%). E necessario bere molto; il peso specifico dell'urina non dovrebbe superare 1.010 g/l.

Controllare a domicilio il peso specifico con urometro o stick e limitare il consumo di proteine; evitare succhi di mela e di pompelmo.
Condotta ulteriore, dopo l'analisi dei calcoli:

calcoli composti da calcio

L'ipercalciuria puo' essere conseguenza di un aumentato assorbimento enterico, oppure essere correlata all'aumentata mobilizzazione del calcio dalle ossa. Il contenuto di calcio nell'urina puo' essere ridotto mediante farmaci, ad es. tiazidici; (i pazienti che lamentano disturbi ipotensivi durante tale trattamento dovrebbero assumere una dieta ricca di sodio)
- calcoli uratici: v. litolisi
- calcoli ossalici: la dieta povera di ossalati (evitando spinaci, rabarbaro) e' di poco aiuto in quanto l'acido ossalico e' un prodotto del metabolismo intermedio. Si consigliano inibitori della formazione di calcoli, magnesio e associazioni con citrati

calcoli fosfatici

-somministrare evtl. idrossido di alluminio per os poiche' lega i fosfati nell'intestino. In presenza di calcoli di fosfato escludere sempre l'iperparatiroidismo.
-calcoli associati ad infezioni: frequentemente calcoli di magnesio-ammonio-fosfato; litiasi e infezioni si favoriscono a vicenda. Pertanto in presenza di calcoli infetti mirare sempre all'eliminazione dei calcoli attraverso una terapia mirata associata ad antibiotici dopo l'esecuzione di un antibiogramma, specie se il paziente va incontro ad infezioni urinarie recidivanti; utile l'acidificazione dell'urina (impiegare acque minerali acidificanti).
Nota: secondo il Nurses Health Study, una dieta povera di calcio (priva di latte e latticini, con acqua minerale povera di calcio, ecc.) non protegge dalla calcolosi renale; per di piu', e' problematica nei pazienti a rischio di osteoporosi.

Litotripsia ad onda d'urto extracorporea

L'energia necessaria alla litotripsia puo' essere ottenuta mediante:

a) procedimento elettroidraulico (doloroso e' necessaria l'anestesia)
b) procedimento elettromagnetico
c) procedimento piezoelettrico.
Il calcolo viene localizzato mediante radiografia o ecografia e con la focalizzazione dell'onda d'urto sul calcolo avviene la distruzione senza doverlo toccare. Condizione necessaria: il calcolo deve poter essere localizzato e non devono esservi disturbi della minzione. Il posizionamento, prima del trattamento, di uno "splint" in uretere assicura il drenaggio dell'urina e il transito indolore dei frammenti di calcolo.
Tasso di successo: > 90%.

Nefrolitotomia percutanea

Endoscopia percutanea con l'aiuto dell'ecografia del bacinetto renale con asportazione strumentale del calcolo oppure litotripsia ad onda d'urto mediante laser.

Asportazione chirurgica dei calcoli

(ad es. pielotomia)
Grazie alla possibilita' di frantumare i calcoli con litotripsia ad onda d'urto extracorporea, la necessita' di intervenire chirurgicamente e' divenuta oggi piu' rara (< 5% dei casi).

Calcoli dell'uretere

Possono essere espulsi spontaneamente fino alla dimensione di un pisello. Se cio' non avviene si hanno a disposizione le seguenti possibilita' terapeutiche:
a) tentativo conservativo favorente l'espulsione (spasmolitici, bere abbondantemente, applicazione di calore, moto, ecc.). Inoltre, controlli delle urine e della temperatura corpora (rischio di infezione e sepsi urinaria)
b) litotripsia ad onda d'urto extracorporea se i calcoli sono alti o a livello prevescicale
c) procedimenti endourologici:
-uretero-nefroscopia ed estrazione del calcolo con pinza o laccio
-litotripsia ad ultrasuoni
-laserlitotripsia ad onda d'urto
-nefrostomia percutanea.
d) Nei rari casi di insuccesso di uno di questi procedimenti rimane l'asportazione chirurgica (litotomia ureterale).

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