Liquido intracellulare (LIC): 40%
Liquido extracellulare (LEC): 20%
Liquido interstiziale (LIS): 15%
Liquido intravasale (LIV): 5%
(= volume plasmatico)
Il contenuto idrico dell'uomo adulto corrisponde al 60% del suo peso corporeo, quello della donna al 50% (maggiore quota di grasso) e quello del neonato al 75%. L'acqua corporea si distribuisce per i 2/3 a livello intracellulare e per 1/3 a livello extracellulare.
Il liquido extracellulare comprende il fluido interstiziale e quello intravasale.
Liquido transcellulare (terzo spazio): si forma per secrezione all'interno
di diversi spazi (ad es. spazio cerebrospinale, spazio pleurico, peritoneo, tratto
gastrointestinale).
Elettroliti: nel liquido extracellulare, fra i cationi vi e' una prevalenza di sodio, tra gli anioni prevalgono cloruro e bicarbonato, mentre nel liquido intracellulare vi e' una prevalenza di potassio e di fosfati. A causa del differente contenuto di proteine si hanno piccoli spostamenti di ioni tra il liquido interstiziale ed intravasale: per il meccanismo di Gibbs-Donna il liquido interstiziale povero di proteine contiene piu' cloro del plasma ematico
Formula di calcolo semplificata: gap anionico = Na+ - (Cl~ + HC03~) Valore normale: 12
+ 4 mmol/l
La pressione osmotica del plasma si correla al numero di particelle presenti
in soluzione.
La osmolalita' e' pari alla concentrazione di tutte le particelle osmoticamente attive
per kg di acqua (osmolarita' per / di soluzione).
Valori normali: 280-296 mosmol/kg H20.
e' possibile valutare l'osmolarita' secondo la seguente formula:
2 x (Na+ + K+) + glucosio* + urea*
* in mmol/L -> per glucosio valore in mg% /18 e per l'urea valore in mg% /
6
Il
mantenimento dell'isotonia o della isoosmolalita' nel liquido extracellulare viene
determinato principalmente dalla concentrazione del Na+. Le variazioni degli anioni
non hanno alcun effetto particolare sull'isotonia, in quanto i due anioni principali
nel liquido extracellulare, HCO3- e Cl- possono sostituirsi a vicenda per motivi
di neutralita' elettrica. Alterazioni della concentrazione di K+, Ca++ e Mg++, non
influiscono minimamente sull'isotonia, poiche' le alterazioni a carico di questi
elettroliti non sono piu' compatibili con la vita, per i loro effetti specifici (ad
es. stimolazione elettrica del cuore), prima che la loro variazione di concentrazione
possa agire sull'osmolalita'. Tuttavia alcune sostanze non elettrolitiche come il
glucosio e l'urea possono aumentare notevolmente l'osmolalita' (coma diabetico, insufficienza
renale).
La pressione colloidosmotica (oncotica) e' un tipo particolare di pressione osmotica
che si stabilisce a cavallo di membrane che sono impermeabili ai colloidi (ad es.
proteine), ma che lasciano passare piccole molecole (ad es. elettroliti). Le pareti
dei capillari del sangue si comportano come tali membrane. Sulla base del diverso
contenuto di proteine fra plasma e liquido interstiziale, si stabilisce una pressione
oncotica plasmatica di circa 35 cm di acqua {l'albumina rappresenta la componente
principale del mantenimento della pressione oncotica). L'equilibrio fra pressione
idrostatica e oncotica a livello dei capillari e' di grande importanza per gli scambi
di liquidi fra plasma ed interstizio. nel tratto arterioso del capillare prevale
la pressione idrostatica su quella oncotica e viceversa nel tratto venoso dei capillari.
Variazioni di tale equilibrio determinano accumulo di liquidi nell'interstizio=edema.
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