Striscio, perdite ed infiammazioni vaginali

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Condizioni infiammatorie vaginali

Molte condizioni fisiologiche o patologiche possono condurre ad una diminuzione delle difese che di norma esistono nel canale vaginale. La situazione di tale ambiente può essere accertata studiando le secrezioni e lo striscio del secreto vaginale, eseguito su un vetrino. In relazione alle caratteristiche del pH,della flora batterica e degli elementi flogistici presenti nello striscio vaginale si possono stabilire diversi gradi di purezza della situazione della vagina.

Si distinguono strisci di:

- grado I :  reazione fortemente acida; presenza nello striscio di cellule vaginali desquamate, di bacilli di Doderlein e di filamenti di muco.
- grado II: reazione acida  il quadro microscopico è uguale al precedente, ma si notano anche leucociti e germi diversi, oltre al b. di Doderlein;
- grado III: reazione alcalina; mancano quasi completamente il b. di Doderlein: il numero dei leucociti è rilevante. Si reperiscono in prevalenza stafilococchi, e diplococchi Gram-positivi ;
- grado IV reazione alcalina: mancano completamente i b. di Doderlein; sono presenti numerosi leucociti, abbondanti germi (strepto- e stafilococchi, germi bastoncelliformi e pseudodifterici, ecc.).

I primi due gradi di purezza debbono essere ritenuti come fisiologici, mentre gli ultimi due sono espressione di uno stato patologico di ordine infiammatorio. Mentre nella bambina la vagina è ricoperta da epitelio sottile, nella donna adulta l'epitelio è pluristratificato e oppone una maggiore resistenza alle infezioni. Ciò nonostante la vagina adulta, anche in relazione all'attività sessuale, ai fenomeni gravidici ed alle modificazioni mestruali, può andare incontro frequentemente a infiammazioni.

Alle flogosi vaginali si associa spesso una compromissione, primitiva o secondaria, dell'uretra.

La patologia flogistica vaginale, escludendo per ora le forme specifiche, è rappresentata essenzialmente dalle infiammazioni dovute al Trichomonas, a miceti, a germi aspecifici quali lo streptococco, lo stafilococco, l'enterococco, lo pneumobacillo, l'E. coli, l'Hemophilus vaginalis, ecc., nonchè dalle forme su base virale, distrofica, traumatica, chimica e allergica. Il sintomo fondamentale delle flogosi vaginali è costituito dalla presenza di perdite leuco-xantorroiche. Riteniamo pertanto necessario illustrare brevemente le caratteristiche essenziali della leucorrea, prima di passare all'illustrazione particolareggiata delle flogosi vaginali.

Quando il fluido vaginale aumenta in maniera marcata si parla di fluor o di leucorrea. In vagina non esistono ghiandole e quindi quella che viene abitualmente chiamata secrezione vaginale è in realtà una  trasudazione.

Si distinguono vari tipi di leucorrea che non sempre sono espressione di condizioni patologiche infiammatorie:
a) Leucorrea delle adolescenti: si tratta di un aumento di fluido vaginale, che si verifica spesso nelle ragazze con abito astenico e con costituzione longilinea, nell'epoca peripuberale. Questa leucorrea risente favorevolmente di terapie ricostituenti generali (calcio, vitaminiche, ferro, ecc.), della possibilità di usufruire di un ambiente salubre e di una utilizzazione delle comuni norme igieniche.
b) Leucorrea, che segue la mestruazione, per là durata di qualche giorno. è dovuta alla ritardata rigenerazione dell'endometrio e risente favorevolmente di una terapia a base di estrogeni.
c) Leucorrea ovulatoria: talune donne notano in corrispondenza dell'ovulazione la perdita di un muco chiaro, filante, per la durata di 24-72 ore. Tale perdita è dovuta al fenomeno della fluidificazione del muco cervicale ed è indotta dagli alti tassi che gli estrogeni raggiungono in questo momento.
d) Leucorrea gravidica, che non ha un significato patologico, ma è espressione dell'aumentata vascolarizzazione dell'apparato genitale.
e) Leucorrea senile: è dovuta alla carenza di estrogeni ed è spesso associata ad una colpodistrofia ed all'esistenza di un endometrio senile.
f) Leucorrea iatrogena, dovuta all'assunzione di farmaci (per esempio, contraccettivi, ecc.), all'abuso di irrigazioni vaginali, o all'uso prolungato di sostanze introdotte in vagina a scopo spermicida o deodorante o all'uso di assorbenti interni.

Sul piano clinico molte leucorree di origine non infiammatoria possono essere distinte in due forme: una forma mucosa, ed una forma da iperdesquamazione vaginale. La  forma mucosa è legata ad una iperattività delle ghiandole cervicali. Questa condizione può essere provocata dalla presenza di polipi cervicali o comunque di stimoli irritativi a livello del canale cervicale, oppure può avere una eziologia ormonale, rappresentata per lo più da un iperestrogenismo. La forma da iperdesquamazione, meno conosciuta anche se più frequente della forma mucosa, è caratterizzata dall'esistenza di una secrezione fluida, spesso addirittura liquida, di quantità variabile, talora discretamente, abbondante, che all'esame batteriologico e colturale risulta priva di agenti patogeni. Essa è dovuta a fenomeni di proliferazione e di iperplasia dell'epitelio vaginale ed a conseguentii fatti desquamativi e trasudativi.

Anche questi fenomeni sono spesso da porre in relazione ad uno stimolo estrogenici), abnormemente lungo e comunque eccessivo e non equilibrato. Talora dipendono da una congestione pelvica, sostenuta da una colite, da un varicocele o anche da meccanismi psicogeni. Quando il fluido vaginale assume un aspetto giallastro si parla di leucoxantorrea, segno di condizione patologica con flogosi.

Condizioni patologiche vaginali

Vulvovaginite infettive (Candida, Trichomonas V., Herpes simplex, Herpes zooster, Batteri vari patogeni)
Vaginosi batteriche (Gardnerella, Anaerobi)
vaginosi citolitiche (Doderlain in eccesso)
Lattobacillosi (Lattobacilli anaerobici non produttori di H2O2)
Impetigo
Vaginite infiammatoria desquamativa (Streptococco?, Tossine batteriche?,Disordini immunitari topici con colpite simile a quella da T.V.)
Condilomatosi (Papillomavirus)
Mollusco contagioso (Poxvirus)
Dermatiti da contatto acute e croniche (Sostanze varie)
Atrofia (Carenza estrogenica)
Fissurazioni traumatiche alla forchetta ed eritemi postcoitali (Trauma da coito con ipolubrificazione)
Psoriasi
Dermatite seborroica
Lichen simplex chronicus
Lichen planus
Lichen sclerosus
Iperplasia a cellule squamose
VIN e Neoplasie invasive
Malattie sistemiche con localizzazione vulvare (Malattia di Bechet, Sindrome di Reiter, Lupus ecc.)

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