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Proteine del sangue

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Nel plasma sono contenute di norma tra 6 ed 8 g/dl di proteine totali, anche se nell'anziano, in particolar modo, si assiste spesso ad una condizione di disprotidemia, tanto che tale valori si abbassa sotto la soglia di 6 g/dl, intorno a 5 g/dl o anche meno, specie negli anziani malnutriti, istituzionalizzati o con sindrome da malassorbimento.

Possiamo perciò avere delle condizion di ipoalbuminemia, sia per iperidratazione, per esempio nella condizione di edema gravidico, o per diminuita sintesi, nel paziente epatopatico, cirrotico, o per perdita eccessiva dal tubo digestivo, nelle sindrome diarroiche, nelle ferite, nelle piaghe croniche da decubito o nelle ustioni. 

Viceversa in alcune condizioni le proteine si incrementano: per es, nelle gammapatie monoclonali, in condizioni di disidratazione o per la presenza di proteine abnormi in circolo.  Dal punto di vista clinico, o meglio, nella pratica clinica, il medico richiede spesso il protidogramma, che è una sorta di foto scattata al sangue, per dosare le varie frazioni proteiche. Ciò è possibile sfruttando la capacità delle proteine di migrare su acetato di cellulosa o di agarosio, se sottooste a campo elettromagnetico.

La riduzione di albuminemia si associa ad ipoprotidemia, poichè, com'è risaputo, il 50-60% delle proteine del sangue sono costituite da albumina. 

Essa ha funzione osmotica, serve cioè a mantenere la pressione osmotica del sangue e per il trasporto di acidi grassi, bilirubina, ormoni e farmaci. Il profilo elettroforetico delle proteine ematiche è espressione delle patologie sottostanti. Infatti, la valutazione del tracciato elettroforetico dà idea al medico pratico delle malattie di cui soffre il paziente. Un cirrotico per esempio presenta una "gobba a base larga" sulla frazione delle beta e gamma globuline, espressione del notevole movimento anticorpale che deriva dalla mancata azione opsoninica del fegato cirrotico, con passaggio in circolo di antigeni dal circolo portale e stimolo del processo immunologico.

Le alfa 1 globuline

Le alfa 1 globuline sono proteine presenti nelle cellule e si occupano del trasporto degli ormoni e dei lipidi; sono proteine globulari che si trovano nel plasma sanguigno e che vengono prodotte dal fegato: sono le principali componenti della porzione plasmatica, insieme con le alfa 2 globuline e l'albumina. Le alfa 1 globuline comprendono: l'alfa 1 lipoproteina, l'alfa 1 acidoglicoproteina, l'alfa 1 antitripsina, il siero amiloide A e l'alfa 1 antichimotripsina. In generale un incremento si avrà in gravidanza, malattie infettive, malattie infiammatorie croniche, infarto del miocardio, neoplasie. Una carenza nella condizione di deficit di alfa 1 antitripsina, nella sclerodermia e nella sindrome nefrosica, condizione quest'ultima in cui si ha perdita di proteine col filtro renale.

In particolare abbiamo le seguenti alfa proteine:

Le alfa globuline sono proteine sintetizzate nel fegato circolanti nel sangue e si dividono in due gruppi:

Alfa globuline 1
Alfa1-antitripsina
Alfa1-antichimotripsina
Alfa1-acido glicoproteina
Siero amiloide A
Alfa 1-lipoproteina

Condizioni patologiche con alfa1 globuline basse

I valori più bassi della norma delle alfa 1 globuline possono essere dovuti a  condizioni cliniche di epatopatie, ematopatie, condizioni di nefropatia, condizioni cliniche di proteino-dispersione dal tubo digestivo, per es. nelle sindromi diarroiche.

Condizioni patologiche con alfa1 globuline alte

I valori alti sono riscontrate nelle patologie infiammatorie ed autoimmuni, es. artrite reumatoide, lupus eridematoso sistemico, ostomielite, brucellosi, nelle leucemie e nelle neoplasie.

L'incremento di alfa 1 fetoproteina si incrementa nell'epatocarcinoma e nel teratoma testicolare, mentre nel liquido amniotico della gravida si incrementa nelle condizioni di anencefalia e spina bifida.  L'alfa 1-fetoproteina si riduce nella trisomia del cromosoma 21 o sindrome di Down.

Le alfa 2 globuline

I valori di riferimento 7 - 10% oppure 0.4 - 0.8 g/100 ml. Le alfa 2 globuline, in particolare, aumentano nel caso in cui si abbia a che fare con un'infezione cronica, in seguito a un infarto, in presenza di un tumore, se si soffre di o anche per ustioni, traumi o malattie diffuse del collagene. L'incremento dei valori di queste proteine ha un significato clinico molto importante,  come un indice aspecifico di malattia.  Non ha importanza diagnostica, invece, una loro diminuzione isolata.

Alfa globuline 2:
Aptoglobina
Proteine urinarie maggiori
Alfa2-macroglobulina
Ceruloplasmina
globulina legante gli ormoni tiroidei - TBG
Alfa2-antiplasmina
Proteina C
Alfa2-lipoproteina
Angiotensinogeno

L'aptoglobina

L'aptoglobina è un'alfa 2 globulina che ha il compito di legare l'emoglobina libera che si trova in circolo nel sangue per trasferirla fino al sistema reticolo endoteliale; i suoi valori possono aumentare in presenza di una sindrome nefrosica, di una neoplasia o di un processo infiammatorio, sia esso cronico o acuto, mentre diminuiscono quando si ha a che fare con delle protesi valvolari, con un'anemia emolitica o con un'epatopatia, oltre che per difetti genetici.

L'angiotensinogeno

L'angiotensinogeno è una proteina che rientra nel sistema renina-angiotensina, un bersaglio farmacologico importante per i medicinali antipertensivi che vengono somministrati con lo scopo di far diminuire la pressione del sangue: si tratta, infatti, del precursore di un ormone peptidico, l'angiotensina, che determina la vasocostrizione e, quindi, induce un incremento della pressione del sangue. L'angiotensina stimola anche il rilascio di un ormone, l'aldosterone, che viene prodotto dalla ghiandola surrenale e da cui dipendono l'escrezione di potassio e la ritenzione di sodio.

L'alfa 2 lipoproteina

L'alfa 2 lipoproteina è, appunto, una lipoproteina, vale a dire un complesso biochimico formato da proteine e da lipidi che ha il compito di trasportare lipidi nel sangue

L'antiplasmina

L'alfa 2 antiplasmina è inibitore della serin-proteasi da cui dipende l'attivazione della plasmina: quest'ultima è un enzima fondamentale in quanto prende parte al processo di degradazione di diverse proteine che sono coinvolte nella coagulazione del sangue. La plasmina è resa inattiva oltre che dall'antiplasmina-alpha 2, anche  dall'inibitore delle serin proteasi (serpina).

La ceruloplasmina

La ceruloplasmina è un'alfa 2 globulina la cui funzione principale è quella di trasportare il rame nel flusso ematico: non a caso, si registra un aumento dei suoi valori se si è vittime di intossicazioni da rame, oltre che in situazioni meno preoccupanti (nel corso di una gravidanza o in occasione dell'assunzione di contraccettivi orali combinati - progesterone più estrogeni - o semplicemente di estrogeni). Inoltre la ceruloplasmina possiede un'attività ossidasica su diversi substrati. Per quanto riguarda il ferro, ad esempio, ossida lo ione ferroso (Fe2+) alla forma di ione ferrico (Fe3+); in questo modo permette il legame del metallo alla transferrina. In caso di carenza di ceruloplasmina possiamo avere la malattia di Wilson, con accumulo di rame nel fegato, nel rene e nella cornea. Infatti il rame è un minerale indispensabile alla vita, in eccesso diviene fortemente tossico. I valori di ceruloplasmina sono bassi nelle persone che soffrono di ceruloplasminemia, nei soggetti malnutriti e negli individui che hanno patologie per cui le proteine vengono sintetizzate in misura inferiore alla norma o vengono disperse in misura superiore alla norma. In gravidanza c'è incremento di ceruloplasmina, in corso di infezioni acute e neoplasie.

L'alfa 2 macroglobulina

L'alfa 2 macroglobulina, che aumenta durante l'infanzia e nel periodo della terza età, è una proteina che trasporta ormoni come l'insulina e il GH ed è inibitrice aspecifica di proteasi plasmatiche. I suoi valori salgono nelle persone che soffrono di sindrome nefrosica, dal momento che si tratta di un elemento caratterizzato da un peso molecolare elevato che, di conseguenza, non può essere filtrato dal glomerulo, gravidanza ed in età senile; la sua riduzione è nelle pancreatiti e nel carcinoma della prostata perchè si lega al PSA.

Le Beta globuline

Valori di riferimento: 0,6-1 g/dl , Tale frazione elettroforetica esprime principalmente il comportamento della transferrina, C3, proteina C reattiva, beta 2-microglobulina, beta -lipoproteine, Ig Tale frazione elettroforetica esprime principalmente il comportamento della transferrina, C3, proteina C reattiva, beta 2-microglobulina, beta -lipoproteine, Ig. Si impennano nelle cirrosi epatiche, in gravidanza, nella sindrome nefrosica; viceversa si riducono nella A-beta lipoproteinemia congenita e nelle enteropatie essudative. Quando è possibile osservare uno sdoppiamento in frazioni Beta 1 e Beta 2, di cui la frazione B2 contiene il complemento C3. Esso rappresenta un insieme di proteine, alcune delle quali con attività enzimatica, che insiene agli anticorpi svolgono un ruolo di primaria importanza nei meccanismi di difesa dell'immunità umorale.  La frazione Beta si riduce nelle condizioni correlate alle malattie autoimmuni, anemia emolitica, perchè si determina consumo del complemento, epatiti. Si incrementano nel blocco del suo catabolismo in cirrosi biliare primitiva, colestasi grave e nella fase acuta dopo 5-6 gg.  Il complemento è costituito da venti proteine, capaci di interagire con le membrane biologiche e con specifici recettori situati sulla superficie di diversi tipi cellulari, hanno la capacità di opsonizzare i patogeni e di indurre una serie di reazioni infiammatorie che aiutano l'organismo a combattere le infeszioni. Ci sono tre distinte vie attraverso cui il complemento può essere attivato sulla superficie dei patogeni: la via classica, la via MB-lecitin e la via alternativa.  Le tre vie convergono in una via finale comune che porta alla attivazione del complesso di attacco alla membrana o MAC costituita da una struttura multiproteica lipofila a forma di poro che provoca lisi cellulare.  Il complemento aumenta nelle reazioni in fase acuta; ostruzione biliare e cirrosi biliare, glomerulosclerosi. Si riduce nelle condizioni di deficit genetico, glomerulonefrite post-streptococcica, malattie del collagene, anemia autoimmune, epatite, batteriemie.

Le beta globuline sono un gruppo di proteine globulari che si cercano nel sangue attraverso il procedimento di elettroforesi; tra le molecole appartenenti a questa categoria ricordiamo per esempio:

beta-2 microglobulina,
plasminogeno,
angiostatine,
properdina,
globulina legante gli ormoni sessuali,
transferrina

la transferrina

E' deputata al trasporto del ferro nel plasma, ai siti di deposito (fegato e reticolo endoteliale).

Il plasminogeno.

Il sistema fibrinolitico, oggi definito come sistema del plasminogeno, è costituito da un proenzima inattivo, il plasminogeno che convertito ad enzima attivo, la plasmina, degrata la fibrina e trasforma le prometallorproteasi di matrice in MMPs attive. Sono stati definitit due attivatori fisiologici del plasminogeno, un attivatore tessutale (tPA) il quale si lega ad un recettore cellulare (uPAR) per completare il processo di attivazione.

Immunoglobuline

Comprendono le seguenti famiglie di immunoglobiline (G, M, A, D, E) . Le Gammaglobuline costituiscono gli anticorpi umorali in grado di facilitare la distruzione degli antigeni estranei all'organismo da parte del sistema immunitario.. Sono sintetizzate e secrete dalle plasmacellule (derivanti dai linfoficiti B). La frazione delle IgG, in condizioni normali, costituiscono la banda delle gamma globuline più rappresentata.

Un aumento delle gammaglobuline si può avere nei quadro di immunoglobuline monoclonali o policlonali. le forme di Immungoglobuline policlonali si hanno nella condizione di epatite cronica, cirrosi epatica, nelle infezioni congenite, nelle infezioni batteriche acute e croniche e nelle parassitosi. La forma monoclonale è correlato a malnutrizione, ustioni ,terapia immunosoppressiva e sindrome nefrosica. In alcuni casi nelle malattie infettive si può avere un aumento isolato di una classe di immunoglobuline che non è diagnosticato ma può contribuire alla diagnosi differenziale. Le impennate di IgM si possono avere nella fase precoce di infezione, IgG a contatto con un antigene già noto o IgA in corso di danno epatico da alcool, contraccettivi orali.  La gammapatia monoclonale è una condizione potenzialmente maligna, caratterizzata dalla produzione di immunoglobuline ad opera di un clone di cellule della linea linfocitaria B in assenza di uno stimolo antigenico.
Le immunoglobuline prodotte sono omogenee per struttura e caratteristiche ed il protidogramma assume un aspetto tipico con 2 picchi che simula una mano atteggiat a "mo' di corna".  Viceversa esistono delle condizioni di ipogammaglobulinemia, secondaria a deficit globali o parziali del sistema immunitario e/o condizioni di defedamento o trattamento immunosoppressivo.

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