L'acqua rappresenta il 50% circa del peso corporeo.
Si distinguono nell'organismo
tre compartimenti idrici:
a) spazio intracellulare: 30% del totale (circa 20 l);
b) spazio extracellulare (interstizio + plasma): 20% del totale (circa 14 l):
c) terzo spazio: secrezioni digestive, liquido cefalo-rachidiano, contenuto vescicale,
ecc.; quantità variabile.
Il bilancio dell'acqua è regolato dalla sensazione della sete (provocata dall'aumento
dell'osmolarità plasmatica), e dall'intervento di fattori neuroumorali (secrezione
dell'ormone antidiuretico ipofisario ADH), di aldosterone, di fattore natriuretico
atriale (NAF).
Si possono distinguere:
A) sindromi da disidratazione primaria. La perdita di acqua è il fattore primitivo (Tab. 1 ). Ne deriva una disidratazione ipertonica (da eccesso relativo di soluti) che si manifesta con sete intensa, mucose asciutte, iperpnea, tachicardia, ipotensione arteriosa e segni di sofferenza encefalica (febbre, agitazione, delirio e infine coma). La diuresi è scarsa con urina a peso specifico elevato.
A. Insufficiente assunzione acqua
- pazienti anziani, comatosi o debilitati
- gravi disfagie
- eventi particolari (naufragi, ecc.)
(segue)
- Renali: nefropatie con perdita di acqua
diabete insipido
ipertonia plasmatica da eccesso di soluti (sodio, potassio, glucosio urea)
- Polmonari: iperventilazione. febbre, acidosi metabolica
- Cutanee: ustioni estese, aumento della temperatura ambiente
Laboratorio: ipernatriemia, ematocrito > 50%, aumento delle proteine totali.
L'ipernatriemia può mancare quando l'ipertonia plasmatica è dovuta alla presenza
in circolo di quantità abnormi di soluti osmoticamente attivi (glucosio, urea, ecc.).
Terapia: ripristino di un adeguato patrimonio idrico: acqua per os. per sondino
nasogastrico o per via endovenosa (glucosata al 5%). Attenzione al sovraccarico
idrico (pericolo di edema cerebrale).
B) Sindromi da iperidratazione (intossicazione d'acqua). Si verificano in presenza d i una inadeguata capacità dell'organismo di far fronte al sovraccarico idrico per una delle cause elencate appresso. Se l'iperidratazione è graduale si ha disgusto per l'acqua, nausea, vomito, cefalea, astenia, crampi muscolari. Se l'iperidratazione è brusca, si manifesta con iperpnea. sonnolenza, confusione, incoordinazione motoria, convulsioni, coma. Può esservi lacrimazione, scialorrea, talvolta diarrea acquosa. La lingua è umida, la cute calda non edematosa (!).
A. Insufficienza renale acuta
B. Scompenso cardiaco congestizio
C. Cirrosi epatica scompensata
D. Morbo di Addison e ipopituitarismo
E. Sindromi da iperincrezione di ADH (neoplasie, farmaci, porfiria acuta intermittente,
mixedema, traumi cerebrali, ecc.)
F. Potomania
Laboratorio: ematocrito < 45%, iponatriemia, volume urinario variabile (in
rapporto alla patologia di fondo).
Terapia: nelle forme moderate sospensione dei liquidi per 24 ore. Nelle forme
gravi: furosemide (per os o per vena) o mannitolo (soluzione al 20% 250-500 ml/die
endovena). In caso di iperidratazione da insufficienza renale acuta può rendersi
indispensabile la dialisi (peritoneale o extracorporea).