Il canale anale segna la fine dell'apparato gastroenterico, ed ha la funzione di controllare l'evacuazione di feci e gas. Può essere coinvolto da numerose
affezioni in grado di presentare un corteo sintomatologico comune, caratterizzato da: dolore, tumefazione, irritazione-prurito e secrezioni anali (muco e sangue).
Le emorroidi sono delle dilatazioni delle vene del canale anale e del tratto
distale del retto. Le emorroidi interne derivano dal plesso emorroidario interno
(localizzate al di sopra della linea pettinea), quelle esterne dal plesso emorroidario
esterno (si presentano sotto la linea pettinea). Nei paesi occidentali circa il
50% della popolazione di età superiore ai 50 anni ne è affetto e si ritiene che
ciò sia da collegare oltre che a fattori familiari ereditari, all'alimentazione
a basso contenuto di fibre. Certamente nella loro insorgenza incidono lo sforzo
cronico alla defecazione con aumento della pressione intraddominale, la stipsi cronica
con compressione da parte delle feci al di sopra dello sfintere anale interno e
qualsiasi patologia che induca un aumento della pressione portale, visto che il
plesso emorroidario superiore è in diretta comunicazione con la vena porta. Le emorroidi
vengono classificate in 3 stadi:
I Stadio: i gavoccioli sono modicamente dilatati, ma non vi é protrusione delle
emorroidi inteme;
II Stadio: Le emorroidi interne prolassano durante la defecazione ma sono facilmente
riducibili sia spontaneamente che manualmente;
III Stadio: i gavoccioli sono prolassati in permanenza.
Le emorroidi possono essere asintomatiche,
oppure alternare fasi di quiescenza a fasi di riaccensione sintomatologica.
Tipica è la presenza di sangue vivo dopo l'evacuazione o di "feci verniciate". Il
paziente lamenta "bruciore e/o senso di fastidio in rapporto alla defecazione",
le emorroidi divengono più dolorose se prolassate o trombosate. Costituiscono la
causa più comune di tumefazione in sede perianale (emorroidi prolassate, ematoma
perianale del plesso emorroidario esterno).
Indicativa per la diagnosi è la storia di piccole emorragie, prurito e profusione
all'esterno dell'orifizio anale di piccoli noduli riducibili spontaneamente o con
pressione digitale.
La diagnosi viene confermata oltre che da un'accurata ispezione della regione anale
da una proctoscopia ed eventualmente da una sigmoidoscopia. Clisma opaco e colonscopia
sono indicate nei casi in cui persista la presenza di sangue occulto nelle feci
dopo adeguato trattamento delle emorroidi.
In caso di sintomatologia modesta, per emorroidi di 1° e 2° grado, è sufficiente
la terapia medica:
una dieta ad alto contenuto di fibre (priva di spezie, salumi, tè, caffè, vino, ecc.)
luso di emollienti fecali e supposte di glicerina. Per es. si devono ottenere lemissione
di feci semiformate, non diarroiche, con luso di lassativi osmotici, per es. il
lattulosio per os, due cucchiai x tre volte al giorno dopo i pasti, oppure ci si
deve aiutare con i clisteri di acqua tiepida allo scopo di facilitare levacuazione,
evitando lespulsione di scibali fecali voluminose e disidratate, cosa assai frequente
nel paziente emorroidario, che frena il suo riflesso defecatorio.
Massima igiene
dopo latto defecatorio, aiutandosi, per esempio, con dei clismi interni di acqua tiepida, introducendo la cannula del clistere dopo
attenta lubrificazione della regione anale, evitando di lacerare la mucosa anale
infiammata ed ottenendo la fuoriuscita dei residui fecali che contribuiscono ad
infiammare le emorrodi dallinterno del canale anale.
Impiegare i flavonoidi a dosaggio generoso, per esempio daflon o arvenum 500 mg cpr, a dosaggio massivo, sotto controllo del vostro medico curante.
ridurre l'infiammazione:
si utilizzano allo scopo preparati a base di cortisone in supposte o associati ad
anestetico (es. Ultraproct, proctolyn, proctosedil, luan ecc), somministrati
per un periodo non superiore alle 2 settimane (rischio di atrofia dei tessuti perianali),
od anestetici di contatto, antiinfiammatori come il fenilbutazone, eparinoidi ed
antibiotici. E anche indicata, pure se ritenuta off label, la terapia con clismi
medicati a base di cortisone, che si impiegano in tabella per la cura della proctite
e della retto colite ulcerosa, per es. clipper o toste clismi, oppure più semplicemente
il 5-ASA, come il pentacol tubi rettali e prodotti similari.
Le emorroidi procidenti e dolorose, quelle di 3° grado, vanno trattate dal chirurgo;
possono trarre giovamento oltre che dal rispetto di misure dietetico-igieniche,
da un semplice trattamento ambulatoriale di legatura con fascie elastiche (applicate
tramite un proctoscopio), da iniezioni sclerosanti o dalla crioterapia. La terapia
chirurgica si rende necessaria nelle forme procidenti non riducibili specie se trombosate
e nelle forme recidivanti refrattarie alla terapia medica o alla legatura con fasce.
la trombosi emorroidaria esterna necessita di un'incisione con asportazione del
coagulo: preferibile comunque l'asportazione completa della zona tumefatta che preclude
la possibilità di recidive; lo strozzamento emorroidario richiede la sedazione del
dolore, e la risoluzione dell'edema e dello spasmo dello sfintere che impediscono
la riduzione del prolasso.