La geriatria e la gerontologia sono branche specialistiche gemelle, strettamente legate alla medicina interna con la differenza che la geriatria si è affermata inizialmente negli anni quaranta e cinquanta in Inghilterra e negli Stati Uniti come Scienza specializzata nella gestione delle complesse affezioni dell'anziano. Infatti nel nostro futuro vi sono sempre più persone anziane e sono anziani malati, che necesitano di assistenza e cure, stiamo parlando del problema dell "anziano fragile".
Se per indice invecchiamento intendiamo il rapporto popolazione di 65anni/popolazione
di 15a. Nel 2006= abbiamo avuto 139%; nel 2009 l'indice è passato al 141%. La speranza
di vita in Italia è di oltre 78 anni per gli uomini ed oltre 84 anni
per le donne. Ci ò comporta una serie non indifferente di costi sociali, poich è pochi
giovani al lavoro rappresenteranno la forza lavorativa che produce PIL (prodotto
interno lordo) e noi sappiamo che le spese per la sanità si basano sull'impiego
di una percentuale del PIL che di solito non deve superare l'8% delle risorse. Da
qui il problema di contenere i costi:
Costi diretti = spese per polipatologie, molti farmaci, ADI, RSA
Costi indiretti= invalidità e spese per la famiglia
Costi ombra= spese per il trasporto, spese per attivit à ricreative, non autosufficienza
nelle ADL ed IADL, spese per riscaldamento, TV, attivit à ludiche, confezione dei
pasti ,cibi particolari, cibi semifluidi ecc., spese per sorvegliarlo (per es, le
spese sostenute per pagare le badanti e gli agenti OSS, Operatore Socio Sanitario.
Nella Gestione dellڈanziano le donne vengono tutt'oggi impiegate in tale settore terziario almeno nel 72% vs 29% degli uomini. Viceversa sempre pi ù impiego trover à l'operatore socio-sanitario (acronimo "O.S.S."); si tratta di una figura professionale italiana operante nel campo dell'assistenza socio-sanitaria che andr à a svolgere compiti un tempo svolti dai soli infermieri. Rientra nelle figure tecniche del comparto di sanit à pubblica, nella categoria B. è una figura di supporto infermieristico la cui attività, volta al soddisfacimento dei bisogni primari della persona ed al garantire il benessere psico fisico e sociale, consiste nell'aiuto igiene personale, vestizione, deambulazione, eliminazione urinaria e fecale, somministrazione pasti, effettuazione di piccole medicazioni, aiuto per la corretta assunzione della terapia orale, attivit à di supporto infermieristico, aiuto nel mantenimento della postura corretta, prevenzione di ulcere da decubito, attivit à di carattere sociale; svolge, inoltre, attività di tipo domestico alberghiera come sterilizzazione, sanitizzazione, sanificazione. Svolge i compiti in equipe con altre figure, in autonomia o su attribuzione medico infermieristica, dell'educatore professionale, del fisioterapista oppure dell'ostetrica (in sostanza opera, coopera e collabora). La formazione ed i compiti, oltre a quelli descritti in via generale e non in maniera specifica dall'accordo istitutivo del 2001 e 2003 (per l'OSS con formazione complementare), sono stabiliti dalle Regioni ( per esempio, a titolo esemplificativo, in Lombardia l'O.S.S. svolge anche altre attivit à attribuite dall'infermiere come somministrazione terapia orale, clismi senza sonda, rilevazione parametri vitali, stick rilevazione glicemia, etc).
Tali figure, in sostanza, rappresenteranno una risorsa per l'economia sanitaria, nel senso che si eviter à di sprecare risorse impiegando, per esempio, la figura dell'infermiere professionale laureato in compiti connessi con l'assistenza spicciola del paziente. In pratica non sarà possibile, per esempio, impiegare un infermiere che ha un costo elevato per la sanità pubblica per la toilette di un paziente (sic!). Parimenti la figura del dirigente sanitario sarà sempre più rara, pi ù che altro impiegata nella direzione di strutture complesse e nella direzione di personale infermieristico qualificato, che dovr à svolgere compiti sempre pi ù di responsabilit à. Quindi risorse limitate e spese pi ù oculate: questo accadr à nella sanit à del futuro. Quindi il problema consister à nel saper gestire le risorse, offrendo sostegno a chi necessita veramente di intervento e, soprattutto, personalizzando gli interventi ed evitando gli sprechi. Inoltre occorre investire sulla prevenzione per arrivare bene alla 4° et à, senza particolari problemi di invecchiamento e/o patologie come poliartrosi, obesit à, patologie cardiache e respiratorie. Nasce il concetto dell' anziano fragile o frail ederly : Età avanzata+ disabilità +piaghe + comorbilità + problemi socio-economici che occorre evitare.
L'Unit à di Valutazione Multidisciplinare è parte fondamentale del processo di presa
in carico globale della persona. NellڈUVM sono valutate le persone con bisogni
sociosanitari complessi dove è necessaria una presa in carico integrata. Dell'UVM
fa parte il personale sanitario e sociale a cui spetta l'accertamento dello stato
di bisogno, lڈelaborazione di un progetto personalizzato di intervento e lڈaccompagnamento
e il monitoraggio dello stesso,
Il soggetto anziano richiede un approccio diagnostico differente
ridotta funzionalit à di alcuni organi comporta un'incertezza nella definizione
dei livelli normali degli esami di laboratorio,
l'esordio delle malattie è privo di sintomi specie in una prima fase;
in uno stesso paziente coesistano diverse malattie, che comportano una molteplicit à
di prescrizioni farmacologiche.
Tutto ci ò rende la diagnosi complicata
accresciuta la tendenza del paziente anziano ad accettare una diminuzione delle
proprie capacit à fisiche come facente parte del processo d'invecchiamento
VDM, significa:
valutazione dei bisogni clinici, biologici,es. patologie
psicologici,es. tono umore, psicosi ecc
valutazione dell'autonomia, es ADL ed IADL
valutazione sociale, es. convivenza, pensione se adeguata ecc
Si compone di un' Equipe multidisciplinare:
Medico del distretto
Medico di medicina generale (di famiglia)
Medico geriatra
Infermiere
Assistente sociale
psichiatra
Il geriatra che è rappresentato da quel medico che opera avendo ben presenti le
nozioni fornite dalla geriatria. Il medico geriatra ha un ruolo di notevole importanza
per quanto riguarda la valutazione multidimensionale (VMD)dell'anziano, oltre che
per la diagnosi e la cura delle sindromi geriatriche. Nella VMD il geriatra ha la
funzione di coordinamento e sintesi della valutazione stessa. Al geriatra compete
specificamente la valutazione clinica dell' anziano, del suo stato di salute presente
e passato; la diagnosi di disabilit à sia fisiche sia psichiche, la loro natura e
il loro influsso sullo stato di benessere complessivo dell'anziano, la valutazione
delle terapie assunte dall'anziano, che spesso sono numerose e creano interazioni
tra di loro che si ripercuotono sull'equilibrio della persona stessa, l'individuazione
e la prescrizione di presidi e ausili idonei a migliorare la qualit à di vita dell',
assistito, definizione del grado di invalidit à, di inabilit à e di non autosufficienza;
la scelta, nella rete dei servizi offerti agli anziani, delle migliori risposte
possibili per affrontare i bisogni e i problemi rilevati. Il geriatra pu ò operare
sia in ambito ospedaliero sia in ambito territoriale.
Alcuni operatori del Servizio Sanitario Regionale possono chiedere l'intervento
del Nucleo di Valutazione Multidimensionale. Per esempio, se durante un ricovero
ospedaliero in Medicina o in Neurologia è stato notato che un determinato paziente
colpito da un ictus abbia bisogno di riabilitazione e di fisiochinesiterapia, allora
il dirigente medico ospedaliero chiedter à la convocazione del UVM. Altre figure
professionali che possono richiedere tale intervento sono:
Operatori: MMG, servizi sociali, servizi distrettuali
MMG= segnala il caso oppure il PUA, Punto Unico di Accesso costituito da un MMG,
ospedaliero, OSS, familiari, volontariato
Verr à allora compilata una cartella del paziente che necessita di interventi dell'
UVM. Si tratta della compilazione della cartella unica informatizzata
Valutazione delle patologie e stato di salute
Condizioni cognitive
Situazione socio-economica
Si attua attraverso la UVM: MMG, Medico referente, infermiere e/o Ass. Sociale,
terapista
Figure amministrative del PUA:
Specialista ed equipe ospedaliera se occorre la redazione di un progetto di assistenza
Potere decisionale dell'UVM
Redazione di un progetto assistenziale che deve essere condiviso con i familiari
dell'assistito
PUA= punto di accesso unico (back office) rispetto al front office (Ospedali,
Distretti)
Al PUA si giunge attraverso una richiesta informatizzata
Assistenza domiciliare
Primo livello (per es. persone emarginate, sole, pasti, per toilette, per lavaggio
biancheria ecc.
Secondo livello: interventi sanitari, iniezioni, somministrazioni di cura, insulina,
riabilitazione, medicazioni
Terzo livello: ADI (assistenza domiciliare integrata): assistenza di un medico
infermiere continuata
Offerta di assistenza
Centro diurno per anziani dalle ore 8 alle ore 18
Collegato con i servizi ed RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) e Servizi Territoriali
Collegato con i servizi domiciliari
Servizi speciali per es. per m. di Alzheimer
RSA, Comunit à alloggio, Casa Famiglia riservate ad adulti con handicap
RESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE (RSA)
La RSA è una struttura residenziale extra ospedaliera finalizzata a fornire accoglimento,
prestazioni sanitarie e di recupero, tutela e trattamenti riabilitativi ad anziani
in condizioni di non autosufficienza fisica e psichica, privi di supporto familiare
che consenta di erogare a domicilio gli interventi sanitari continui e l'assistenza
necessaria. Le RSA sono volte a coniugare le esigenze di assistenza sanitaria con
le esigenze di assistenza tutelare ed alberghiera.
Le RSA possono diversificarsi a seconda della tipologia degli ospiti, della valenza
assistenziale e del modello organizzativo in RSA di base e RSA di cura e recupero.
Le RSA di base possono ospitare anziani non autosufficienti con
limitazioni di autonomia di ogni genere (fisiche, mentali e sociali) non assistibili
a domicilio.
Si attua attraverso 3 momenti
Valutazione del paziente
Attivazione del percorso assistenziale
Monitoraggio e/o Verifica del percorso
Richiesta di assistenza
Raccolta di informazioni circa le condizioni del paziente (famiglia, ricoveri,
anamnesi, compilazione di schede specifiche, tests
Valutazione dell'UVM
Elaborazione del Progetto assistenziale PAI e condivisione dello stesso, consenso
all' attuazione ed attivazione del Piano