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Disartria, il paziente che non articola bene la parola

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Disartria, il paziente che farfuglia

La disartria, una scarsa capacità di articolazione del linguaggio, è caratterizzata da un ritmo irregolare con una pronuncia indistinta e faticosa. Può essere accompagnata da un tono nasale della voce causato da debolezza del palato. Sia che la disartria insorga improvvisamente sia che insorga gradualmente, di solito si evidenzia nella conversazione comune. Viene confermata domandando al paziente di produrre pochi semplici suoni e parole, come "ba", "sh" e "gatto". Tuttavia, la disartria viene talvolta confusa con l'afasia, che consiste nella perdita della capacità di produrre o comprendere il linguaggio. La disartria deriva da lesioni al midollo allungato che colpiscono i nervi cranici IX, X o XI. Le patologie degenerative neurologiche comunemente causano la disartria. Infatti, la disartria è il principale segno di degenerazione olivopontocerebellare. Può anche dipendere da dentature inadatte.



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Interventi urgenti

Se il paziente manifesta disartria, chiedergli se è accompagnata da difficoltà nella deglutizione. Determinare poi la frequenza e la profondità del respiro. Misurare la capacità vitale con uno spirometro di Wright, se questo è disponibile. Valutare la pressione arteriosa e il ritmo cardiaco. Spesso, tachicardia, pressione arteriosa leggermente aumentata e dispnea sono i primi segni della debolezza dei muscoli respiratori. Garantire la pervi età delle vie aeree. Mettere il paziente nella posizione di Fowler e aspirarlo se necessario. Somministrare ossigeno e tenere prontamente disponibili le apparecchiature per ima rianimazione d'urgenza. Anticipare l'intubazione e la ventilazione meccanica. Sospendere i liquidi per via orale nel paziente con disfagia associata. Se la disartria non è accompagnata da debolezza dei muscoli respiratori e disfagia, valutare eventuali altri deficit neurologici. Comparare il tono e la forza muscolare negli arti. Valutare la sensibilità tattile. Chiedere al paziente se avverte intorpidimento o formicolio. Valutare i riflessi tendinei profondi e l'atassia alla deambulazione. Successivamente, esaminare il campo visivo e verificare se è presente diplopia. Controllare gli eventuali segni di ipostenia dei muscoli facciali, come ptosi. Infine, determinare il livello di coscienza (LDC) e lo stato mentale.

Anamnesi

Esplorare a fondo la disartria per valutare quando è iniziata, se è migliorata, se il linguaggio migliora con la risoluzione di un attacco ischemico transitorio, ma ciò non avviene nello stroke. Chiedere se la disartria peggiora durante il giorno. Quindi raccogliere l'anamnesi farmacologica e informarsi sull'assunzione di alcol. Chiedere anche se è presente una anamnesi di epilessia.

Cause mediche di disartria in ordine di frequenza

Accidenti cerebrovascolari ACV del tronco cerebrale.

Questo tipo di ACV è caratterizzato dalla paralisi bulbare, che determina la triade di disartria, disfonia e disfagia. La disartria è più grave all'inizio; essa può ridursi o scomparire con la riabilitazione. Altri reperti possono essere ipostenia facciale, diplopia, emiparesi, spasticità, scialorrea, dispnea e riduzione del LDC.

Accidenti cerebrovascolari dell'encefalo.

Un massivo ACV bilaterale causa paralisi pseudobulbare. L'ipostenia bilaterale provoca una disartria che è più grave all'inizio. Questo segno è accompagnato inoltre da disfagia, scialorrea, disfonia, emianopsia bilaterale e afasia. Possono anche verificarsi perdita di sensibilità, spasticità e iperreflessia.

Malattia di Parkinson.

Questa patologia provoca disartria e voce monotona. Produce anche rigidità muscolare, bradicinesia, tremori involontari che generalmente iniziano nelle dita, difficoltà nella deambulazione, ipostenia e postura incurvata. Altri aspetti comprendono facies a maschera, disfagia e, a volte, scialorrea.
 

Sclerosi multipla.

Se la demielinizzazione interessa il tronco cerebrale e il cervelletto, il paziente mostra disartria accompagnata da nistagmo, vista offuscata o sdoppiata, disfagia, atassia e tremore intenzionale. Sono comuni in questa patologia le esacerbazioni e le remissioni di tali sintomi. Altre manifestazioni cliniche possono includere parestesia, spasticità, iperreflessia, ipostenia muscolare paresi, stipsi, labilità emotiva, pollachiuria e incontinenza.

Miastenia grave.

Questo disturbo neuromuscolare causa una disartria associata a voce nasale. Generalmente, la disartria peggiora durante il giorno. Altri reperti includono disfagia, sdalorrea, flaccidità facciale, diplopia, ptosi, dispnea e debolezza muscolare.

Degenerazione olivopontocerebellare.

La disartria, segno essenziale, accompagna l'atassia cerebellare e la spasticità.

Insufficienza dell'arteria basilare.

Questa patologia provoca episodi casuali e brevi di disfunzione bilaterale del midollo allungato, che provocano disartria. Tale patologia si accompagna a diplopia, vertigini, parestesie facciali, atassia, paresi, anomalie del campo visivo, che durano minuti oppure ore.
 

Degenerazione cerebellare alcolica.

Questa patologia causa comunemente disartria cronica, progressiva insieme ad atassia, diplopia, oftalmoplegia, ipotensione e alterazione dello stato mentale.
 

Sclerosi laterale amiotrofica

La disartria si verifica quando questo disturbo colpisce i nuclei bulbari; può peggiorare con la progressione della malattia. Altri segni e sintomi sono disfagia, dispnea, atrofia muscolare e debolezza, soprattutto mani e piedi, fascicolazioni, spasticità, talvolta delle gambe o eccessiva scialorrea. La paralisi bulbare progressiva può causare urla e risa inconsulte.
 

Botulismo

La caratteristica di tale disturbo è una disfunzione acuta dei nervi cranici che provoca disartria, disfagia, diplopia e ptosi. I reperti iniziali comprendono ridotta salivazione, mal di gola, debolezza, vomito e diarrea. Tardivamente, F ipostenia discendente o la paresi dei muscoli negli arti e nel tronco causano iporeflessia e dispnea.

Avvelenamenti

L'intossicazione cronica da manganese causa una disartria progressiva accompagnata da debolezza, astenia, confusione, allucinazioni, scialorrea, tremori della mano, rigidità degli arti, spasticità, movimenti ritmici grossolani del tronco e del capo e una deambulazione propulsiva. Anche l'avvelenamento cronico da mercurio causa una disartria progressiva accompagnata da debolezza, astenia, depressione, sonnolenza, irritabilità, confusione, atassia e tremori.

Sindrome di Shy-Drager.

Caratterizzata da un'ipotensione cronica ortostatica, questa sindrome causa alla fine disartria così come atassia cerebellare, bradicinesia, facies a maschera, demenza, impotenza e, talvolta, postura incurvata e incontinenza.
Altre cause

Farmaci.

La disartria può verificarsi quando il dosaggio di anticonvulsivanti è troppo elevato. Anche l'ingestione di alti dosaggi di barbiturici può causare disartria.  Incoraggiare il paziente con disartria a parlare lentamente in modo che possa essere compreso. Dargli il tempo per potersi esprimere e incoraggiarlo a usare la gestualità. La disartria abitualmente richiede la consulenza di un logopedista. La disartria nei bambini è solitamente causata, da glioma del tronco cerebrale, un tumore a lento accrescimento che colpisce soprattutto i bambini. Può anche dipendere da paralisi cerebrale. La disartria può essere difficile da evidenziare, soprattutto nel neonato o nel bambino piccolo che non ha un eloquio perfetto. Ricercare anche gli altri deficit neurologici. Comunque è necessario incoraggiare l'eloquio nel bambino disartrico, poiché le potenzialità di riabilitazione di un bambino sono generalmente maggiori rispetto a quelle di un adulto.

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