Nel paziente con stitichezza, si prescrive dapprima moto e dietoterapia; la vita sedentaria deve essere necessariamente abolita, preferendo attività sportiva moderata, per es. un'ora di palestra x 3-4 volte la settimana associata a dieta ricca di fibre, frutta e verdure, oltre che ad abbondante introito di acqua oligominerale o, meglio ancora, acque lassative, es. tettuccio di Montecatini, Uliveto, acqua della Fonte di Venere (Terme Vigliatore, Messina). A seguire vengono impiegati i farmaci, ovviamente dopo opportune indagini: è chiaro che ci si rivolge sempre al proprio medico curante prima di ogni cura, anche la più semplice ed innocua.
Talora la stitichezza nasconde insidie, per esempio il tumore del colon di sinistra oppure la sindrome da colon irritabile. Quindi è opportuno rivolgersi prima al proprio curante e leggere quanto è appresso riportato solo come un articolo visto dal parrucchiere.
Le fonti alimentari di fibre dietetiche sono la parete cellulare delle piante (polisaccaridi non cellulosici), i polisaccaridi non strutturali normalmente presenti nei cibi (mucillagini e gomme) e sostanze usate come additivi (gomme, pectine ).Frutta e verdura hanno un contenuto di fibra pari a 0,5-4,5 grammi per ogni 100 grammi di prodotto edibile, per cui il loro consumo contribuisce per il 50% al fabbisogno quotidiano.
I legumi, come piselli, fagioli e lenticchie sono molto ricchi in fibre, e quelli secchi in particolare poiché possiedono un contenuto doppio rispetto a quelli freschi. Però è la crusca una delle più ricche di fibre: 10-50%, a seconda delle diverse tecniche di misurazione. Deve essere innanzitutto una dieta in cui siano ridotti o esclusi i cibi raffinati, quali la farina bianca, lo zucchero raffinato e tutti gli alimenti che lo contengono. è ugualmente auspicabile un incremento del consumo di frutta, verdura e legumi; sarebbe utile un'assunzione quotidiana di una porzione di legumi ed un consumo di frutta e verdura di almeno 500 grammi/die di ognuno di essi. I cereali (pasta, pane e riso) devono quindi essere non raffinati; è difficile indicare dei quantitativi minimi, poiché i processi di confezionamento variano da regione a regione e da una casa produttrice ad un'altra. Una quota sufficiente varia dai 300 ai 400 grammi/die. E inoltre preferibile un consumo di cereali non raffinati con maggior contenuto di acqua (pane e pasta) rispetto a quelli secchi (grissini e crackers). Se queste norme dietetiche non hanno effetto sul miglioramento della stipsi, è utile associare della crusca all'alimentazione quotidiana in una quantità raccomandabile di 25 grammi/die. è utile inoltre aumentare il consumo di acqua ed il movimento per favorire la peristalsi quotidiana."
A colazione : The o caffè, latte, fette biscottate o biscotti o altri prodotti integrali, frutta cruda o cotta
Pranzo: Verdure cotte all'olio (carote, zucchine, cavoli, carciofi,ecc.), carne, frutta cruda (un frutto), pane integrale
Cena: Insalata mista all'olio, pesce o prosciutto o formaggio, frutta cruda e cotta, pane integrale
Bere alcuni bicchieri di acqua possibilmente bicarbonato-alcalino-terrosa (oltre il consumo abituale), lontano dai pasti
Farmaci per la stipsi
I lassativi da preferire sono quelli di massa, in quanto stimolano il colon in modo fisiologico. I lassativi osmotici possono essere consigliati come farmaci di prima scelta (alto indice terapeutico e bassa incidenza di effetti collaterali). L'uso di lassativi di contatto è invece sconsigliato come terapia abituale per il rischio di ipovitaminosi indotta, per l'ipotonia della muscolatura dell'intestino e per la progressiva diminuzione di sensibilità da parte del colon allo stimolo esercitato dalla massa fecale. I pazienti che riferiscono abuso di lassativi vanno rieducati progressivamente somministrando preparati a base di crusca o glucomannani, consigliando I'assunzione per os di almeno un litro di acqua al dì; nei primi tempi o nei casi resistenti può essere associato un lassativo osmotico, per esempio il classico lattulosio (es. duphalc, laevolac, portolac ecc. ) Si ricorda che occorrono almeno 3-4 settimane per rieducare un colon "lassativo-dipendente " a contrarsi ed a riabituarsi allo stimolo della defecazione. In genere, è in questo periodo che il paziente, deluso da ciò che lui considera un fallimento terapeutico, ritorna al lassativo di contatto o ai clisteri evacuativi. è necessario pertanto informare il paziente del tempo occorrente a riacquistare un alvo regolare e degli eventuali sintomi (meteorismo, senso di gonfiore addominale) associati all'assunzione di fibre e di lassativi osmotici. Quando le norme igienico-comportamentali di cui si è detto si dimostrano inefficaci, dopo un adeguato periodo di osservanza (a volte possono essere necessari mesi per educare una funzione intestinale compromessa da lungo tempo o alterata da abuso di lassativi). Il medico deve operare una oculata scelta nel vasto gruppo dei farmaci e delle sostanze ad azione purgante (quelle che causano un'evacuazione liquida) o lassativa (quelle che rendono le feci soffici ma non liquide).
Non esiste una classificazione universalmente accettata di queste sostanze.
In genere, classicamente, essi si suddividono in :
- lassativi di massa
- lassativi osmotici
- lassativi lubrificanti
- lassativi irritanti
Psyllium
lspagula
Crusca
Agar
Metilcellulosa
Carbossimetilcellulosa
Glucomannani
Calcio polycarbophil
Psyllium, dose impiegata 4-30 g o nei bambini ridotta a 2-15 g
Crusca " "15-30 g
Latenza 12-72 ore
Modalità di azione: assorbono e trattengono acqua, determinando di conseguenza un aumento del volume delle feci, stimolando la peristalsi per distensione meccanica;
- Liberano acidi grassi ad azione irritante
- Aumentano I'escrezione degli acidi biliari
Effetti collaterali:
- Borborigmi, flatulenza, nausea, vomito, diarrea
- Distensione addominale
- Reazioni allergiche (psyllium: eosinofilia e broncospasmo)
- Interferenza con I'assorbimento di zuccheri, elettroliti, sali biliari, lipidi
Gravidanza: farmaci sicuri
Controindicazioni: - Aderenze - Stenosi
Solfato di sodio (sale di Glauber)
Solfato di magnesio (sale di Epsom o sale inglese)
Fosfato di sodio
Tartrato di sodio e di potassio
Ossido di magnesio
Citrato di magnesio
Mannitolo
Lattulosio
Lattitolo
Sorbitolo
Solfato di sodio impiegato alla dose 5-15 g
Solfato di magnesio " " 10-30 g
Fosfato di sodio " " 4-8 g
Tartrato di sodio e potassio 8-16 g
Ossido di magnesio 2-4 g
Citrato di magnesio 10-20 g
Latenza: 30'-180' per os
5'-15' per via rettale
Modalità di azione:
- Ritenzione osmotica di acqua = aumento di volume
- Aumento secrezione di acqua = aumento di volume
- Stimolano la peristalsi
- Azione del magnesio sulla CCK, che determina contrazione colecistica
riduzione dell'assorbimento di sodio e di acqua nel tenue
- stimolazione della secrezione gastrica e degli enzimi pancreatici
- Variabile azione diuretica
Effetti collaterali:
- Squilibri elettrolitici (disidratazione)
- lpermagnesiemia: ipotensione astenia, disturbi del ritmo cardiaco e del ritmo respiratorio
Dolore addominale, nausea
Controindicazioni: - lpertensione - Cardiopatie e scompenso emodinamico, aritmie - Allattamento - Nefropatie - Ragadi anali
ES. LATTULOSIO Dose: 5-30 g
Latenza: 24-48 ore
Modalità di azione:
Scisso in acido lattico e acido acetico: meccanismo osmotico e riduzione del pH con successiva attivazione della peristalsi. Utile anche nella encefalopatia Epatica.
Effetti collaterali:
- Meteorismo
- Dolore addominale
- Diarrea osmotica
Controindicazioni: - Galattosemia
Allattamento: Consentito