Per approfondire cfr:
Esistono dei fattori di rischio del cancro della tiroide che sono i seguenti:
precedente irradiazione esterna
storia di cancro in famiglia
fattori genetici predisponenti, es. la poliposi familiare del colon o la malattia
di Cowden si associano a rischio di sviluppare cancro della tiroide
preesistente malattia della tiroide, di un gozzo, di noduli
fattori ormonali e gravidanza, il cancro è presente più nelle femmine e così i
noduli tiroidei si sviluppano di più in gravidanza e con le gravidanze e le irradiazioni
aumenta il rischio.
apporto di iodio eccessivo (vedi popolazioni delle Hawai e Islanda)
fattori legati alla dieta
Per il 70% il cancro è il carcinoma papillare, specie nelle aree con sufficiente
apporto di iodio, e la prognosi migliore quoad vitam è la variante classica e la
forma capsulata e la follicolare, cioè le forme più definite istologicamente parlando.
E' importante aver effettuato un buon esame istologico ed aver considerato l'invasione delle strutture vascolari, poichè in questi casi il tumore si intende diffuso a distanza. Da qui l'importanza di un esame istologico eseguito con tutta l'attenzione che il caso merita.
la presenza di metastasi a distanza è un fattore prognostico sfavorevole e la prognosi di sopravvivenza è tra il 36 ed il 47% a 5 anni, ed al 70% a 15 anni. La prognosi migliore è se ci sono micrometastasi polmonari non visibili all'indagini
il trattamento deve essere sempre radicale, con tiroidectomia allargata, distruzione dei foci metastatici e radio-ablazione.
Prima di fare diagnosi di tumore della tiroide, perciò, occorre essere in grado di saper leggere il materiale dell'agoaspirato
Tumori epiteliali della tiroideBenigni |
Classificazione di Hedinger, Williams e Sobin |
Adenoma follicolare | Tumore benigno capsulato con evidenza di cellule follicolari differenziate |
Maligni | |
Carcinoma papillare | Tumore epiteliale maligno con evidenza di differenziazione follicolare, con strutture papillari e follicolari e con alterazioni nucleari tipiche |
Carcinoma follicolare | Tumore epiteliale maligno con differenziazione follicolare, senza le caratteristiche tipiche del carcinoma papillare |
Carcinoma indifferenziato | |
Carcinoma midollare | Tumore maligno con evidenza di differenziazione delle cellule C parafollicolari |
Tumori maligni non-epiteliali | |
Sarcoma | Tumore maligno che ha perso differenziazione epiteliale e con evidenti caratteristiche sarcomatose |
Emangio endotelioma |
Tumore altamente maligno con estese aree di necrosi o emorragia
e spazi similvascolari delimitati da cellule con caratteristiche endoteliali
|
Linfoma | Tumore con immunoistochimica positiva per l'antigene comune leucocitario o antigeni simili |
Tumori secondari | Con caratteristiche del tumore primitivo |
L'esame anatomo-patologico di un tumore della tiroide ha lo scopo di stabilire:
Benignità e malignità, cosa non sempre agevole da discernere
Distinguere all'interno dei carcinomi differenziati le forme papillari e le forme
follicolari
Prestare attenzione alla diagnosi delle forme anaplastiche a grandi cellule, i carcinomi
midollari della tiroide
Riuscire a capire se un tumore è benigno.
I tumori benigni della tiroide sono clinicamente frequenti e l'esame istologico
permette di distinguere gli adenomi follicolari che sono capsulati, unici, e i noduli,
che sono lesioni non capsulate e spesso multiple. Gli adenomi follicolari hanno
aspetto microscopico molto variabile, e sono formati da follicoli ben differenziati
o a travate di cellule follicolari a formare follicoli rudimentali. Il criterio
più importante per capire se la lesione è benigna è la NON invasione vascolare,
poiché in studi sul ratto si dimostra che dall'adenoma follicolare si può passare
al carcinoma ed anche lo stesso carcinoma spesso di maschera da adenoma in alcune
sue porzioni.
Esistono due forme istologiche di carcinoma differenziato della tiroide:
Il carcinoma papillare
Il carcinoma follicolare
Carcinoma papillare
In quest'ambito distinguiamo i microcarcinomi, i carcinomi intratiroidei e i carcinomi extratiroidei. I microcarcinomi sono tumori di diametro uguale o inferiore ad 1 cm, detti un tempo "carcinomi occulti". Si tratta di carcinomi papillari che si presentano di piccole dimensioni, sotto forma di noduli sclerotici di qualche millimetro infiltranti il tessuto tiroideo circostante, addirittura nel 5-35% dei casi. Si tratta di un tumore non capsulato, parzialmente necrotico, multifocale, che interessa ambedue i lobi. I carcinomi papillari contengono papille, formate ciascuna da un asse di connettivo-vascolare rivestito di cellule, con nucleo tipico.
Si associano spesso dei follicoli ripieni di colloide con aspetto trabecolare o lobulare. I corpi psammomatosi sono depositi di calcio nel contesto di questi tumori. I nuclei delle cellule tumorali sono più voluminosi della norma, pallidi, del tipo "a vetro smerigliato", con pseudoinclusioni e linfociti intorno al tumore in periferia. L'invasione linfonodale è frequente.
Il tumore papillare presenta la variante follicolare, cioè un tumore grossolanamente capsulato formato da follicoli pieni di colloide. Le metastasi polmonari possono essere presenti ma rispondono favorevolmente al trattamento. Le forme diffuse sclerosanti sono rare e si osservano nei bambini e nei giovani adulti, con ingrandimento globale della tiroide dove i lobi sono sostituiti da tessuto duro, sclerotico, con fibrosi densa. Esiste una variante a cellule alte cilindrichem neoplasie voluminose che invadono i tessuti peri-tiroidei, composte da papille rivestite di cellule la cui altezza è almeno il doppio della larghezza. Il citoplasma è granulare, eosinofilo. Le forme capsulate sono varianti in cui la capsula è simile a quella degli adenomi.
Si presenta come un nodulo tiroideo unico, più o meno capsulato. In funzione
del grado di invasione dei vasi e della capsula si distinguono:
-Forma minimamente invasiva
-Forma altamente invasiva
La prognosi si aggrava a seconda del fatto se il sono invasi i vasi ed inoltre occorre
valutare il grado di differenziazione cellulare. Le varianti sono:
Carcinoma a cellule chiare molto raro, con vescicole citoplasmatiche che accumulano
grasso o glicogeno, che simulano un tumore renale
Carcinoma a cellule ossifile sono formati da cellule di orgine follicolare, di grandi
dimensioni con citoplasma granulare ed eosinofilo e grandi nuclei con nucleolo prominente.
L'aspetto granulare del citoplasma è legato all'abbondanza di mitocondri. Le cellule
ossifile sono presenti anchenei carcinomi papillari e nelle malattie benigne della
tiroide, come il gozzo nodulare, il morbo di Basedow, la tiroidite di Hashimoto
-I carcinomi anaplastici,che rappresentanotra il 5% ed il 15% delle casistiche
di tutti i cancri della tiroide e sono cancri assai aggressivi
-I carcinomi midollari che originano dalle cellule parafollicolari
-I cancri rari che includono i linfomi primitivi