Si tratta delle alterazioni della pigmentazione in genere asintomatiche talvolta espressioni di malattie sistemiche.
Vitiligine. Malattia probabilmente ereditaria autosomica dominante con penetranza variabile. I melanociti non sono reperibili nelle zone interessate, a differenza albinismo in cui i melanociti sono presenti, ma manca o è deficiente l'enzima tirosinasi. Fra i fattori patogenetici, invocato anche un meccanismo autoimmune ( sono stati isolati anticorpi antimelanina). Insorge in soggetti particolarmente neurolabili o dopo stress psichici. Si associa frequentemente ad ipertiroidismo, morbo di Addison. anemia perniciosa, area Celsi. Si manifesta con chiazze acromiche di forma e grandezza varie, circondate da alone iperpigmentato, e localizzate, almeno inizialmente, al dorso delle mani, viso e genitali. Eccezionalmente ripigmentazione spontanea.
Chiazze più spesso ipocromiche, finemente desquamanti, secondarie a traumi o a malattie cutanee, quali psoriasi, dermatite atopica, pitiriasi versicolor. lue secondaria.
Terapia: la ripigmentazione è possibile con l'uso topico o sistemico di prodotti
a base di psoralene, il trimetilpsoralene e 1 '8-metossipsoralene. L'uso per via
generale di questi farmaci che incrementano la risposta cutanea alla luce, riservato
alle forme più estese di vitiligine: saranno allora somministrati due ore prima
dell'esposizione alla luce solare o ai raggi U.V., esposizione che in ogni caso
sarà graduale; il trattamento deve essere continuato per alcuni mesi. Mira possibilità
può essere quella dell'imbiancamento della cute circostante le zone depigmentate,
per rendere queste ultime meno evidenti (soprattutto nei casi molto estesi), con
topici a base ili idrochinone. Le chiazze di vitiligine possono essere infine coperte
con coloranti applicati topicamente o con tatuaggio (sali di oro).
Erosione, squama,
ragade
Eritema, pomfo,
vescicola
Lesioni della pelle scure
Lesioni della pelle rosse
La porpora
Classificazioni lesioni papulari
Classificazioni delle lesioni bollose
Piuttosto frequente e a patogenesi sconosciuta, insorge soprattutto in donne durante
la gravidanza (cloasma gravidico) con chiazze più o meno intensamente scure al volto
(fronte guance, labbro superiore); scompare con il parto o può persistere accentuandosi
nella stagione estiva (cloasma attinia)).
Compare nelle donne alle superfici laterali del volto e al collo pei l'azione di sostanze fotosensibilizzanti spesso contenute nei profumi (bergamotto).
Compaiono verso i 5-7 anni in soggetti a pelle chiara o più spesso in rutili: si trasmettono geneticamente con carattere dominante. Chiazze lenticolari bruno-giallastre o bruno-scure localizzate nelle sedi fotoesposte: sono più evidenti nella stagione estiva e possono sparire in quella invernale.
Nevi pigmentali, compaiono in qualunque età e sede, sono più scuri e meno numerosi delle efelidi e non scompaiono durante l'inverno. Lentiggini senili. Comunemente ed impropriamente chiamate "macchie di fegato", compaiono in sedi fotoesposte soprattutto di soggetti anziani a pelle chiara e cronicamente esposti ai raggi U.V. e si associano ad altri disturbi di danno solare (rugosità, secchezza ed anelasticità della cute, cheratosi attiniche).
Seguono a dermatosi quali eritema fisso da medicamento, lue secondaria, pediculosi del corpo, dermatiti da essenze profumate.
. Possono essere osservate in malattie endocrine (M. di Addison ), dismetaboliche
(porfiria cutanea tarda), renali.
Terapia: buoni risultati con creme a base di idrochinone, associate necessariamente
a creme antisolari.