Le infezioni delle vie urinarie sono una malattia assai diffuse in tutte le
fasce d'età.
Si dividono in:
-infezioni delle basse vie (cistite, uretrite, prostatite)
-infezioni delle alte vie (pielonefrite).
Ancora di dividono in complicate e non :
-Complicate se si manifestano infezioni urinarie in un apparato con alterazioni
anatomopatologiche. Per esempio nei quali sono presenti esiti di infiammazioni,
infezioni o lesioni strumentali, calcoli renali, ipertrofia prostatica,
inginocchiamenti dell'uretere, ptosi renale ecc.
-Non complicate se il tratto interessato ha una normalità anatomopatologica.
Essa varia tra il 2,3 % delle sole cistiti acute e si calcola che ogni anno l'11% delle donne vada incontro ad una cistite. Gli urologi lavorano per il 40% del loro tempo solo per le infezioni delle vie urinarie.
Le IVU acute (Infezioni Vie Urinarie) sono sostenute da:
Escheria coli dal 75% al 90%
Klebsiella spp.
Enterobacter spp.
Proteus spp.
Staphylococcus saprophyticus
Streptococcus faecalis
Perché ci sia un'infezione delle vie urinarie è necessario che sia soddisfatto
un criterio diagnostico microbiologico:
isolamento dalle urine di microrganismi patogeni a concentrazione superiore a
100mila colonie per millilitro dalle urine.
Talora è possibile avere una batteriuria, cosiddetta senza sintomi, che dev'essere
opportunamente interpretata, essendo molto frequente nelle donne in età fertile,
ma tale evenienza, ricordiamolo, non ha un valore predittivo per infezione.
Clinicamente possiamo distinguere:
infezioni acute
infezioni croniche
infezioni ricorrenti
Chi vi scrive, per esperienza personale, segue una paziente che per ragioni di
"vescica neurogena" è costretta a portare un catetere vescicale a permanenza, il
quale, secondo il parere dell'urologo, non è possibile rimuovere; ebbene questa
paziente va incontro ad infezioni urinarie che si ripetono, talora sostenute da
germi difficili, poiché mai è stata condotta una terapia antibiotica adeguata,
fino a quando non è giunta alla nostra osservazione. Sono stati isolati germi
come la pseudomonas aeruginosa o e.coli patogeni.
MAI TENTARE DI EFFETTUARE CURE EMPIRICHE NELLE INFEZIONI DELLE VIE URINARIE: SI
RISCHIA DI GENERARE RESISTENZA BATTERICA.
Per quanto riguarda le cause, le infezioni urinarie sono riconducibili a due
possibili situazioni:
-dopo esecuzione di indagini diagnostiche (per es. cistoscopia, cateterismo
vescicale, catetere a permanenza ) che favoriscono un insediamento su base
"traumatica" dei microrganismi.
-cistiti extraospedaliere (per es, germi patogeni che dall'intestino migrano
nelle vie urinarie), infezioni favorite dalla vicinanza dell'ano, o perfino
attraverso la sottile rete di vasi linfatici interni.
-Soggetti prostatici ( ristagno di urina in vescica)
-Rapporti sessuali (un esempio classico è la cosiddetta "cistite da luna di
miele").
-Diabetici: in questo caso le infezioni urinarie sono spesso asintomatiche e
possono essere sostenute anche da funghi come la Candida.
Nel lattante. Nei primi mesi di vita le infezioni urinarie devono essere
sospettate sulla base di alcuni disturbi:
Il bambino non cresce, piange, ha diarrea, vomita
Febbre o febbricola serotina
Urine maleodoranti.
Malformazioni dell'uretra, es. valvole
Reflusso vescico-ureterale
Nel bambino
I sintomi diventano poco a poco più simili a quelli dell'adulto:
-Dolore quando urina o bruciore
-Urina spesso
-Febbre
-Dolore all'addome
-Dolore lombosacrale
-Sicuro che non si tratti un'appendicite?
Chi vi scrive può confermare che un suo figlioccio era affetto da dolore sovrapubico, scambiato per cistite ed infezione urinaria dal pediatra, è giunto al tavolo operatorio a 10 anni in peritonite, con 23.000 GB ed un'appendicite piena di pus e materiale fecaloide, enorme e pronta a perforarsi!)
Nell'adulto
I segni sono:
Dolore e bruciore alla minzione sono i sintomi
bisogno urgente di urinare
sensazione di non avere svuotato completamente la vescica.
colore torbido delle urine a lavatura di pasta
odore delle urine pesante
presenza in esse di tracce di sangue (ematuria!).
dolenzia continua alla parte bassa dell'addome,
rara la comparsa di febbre.
In caso di infezione urinaria alta (pielonefrite) la febbre è invece elevata e
spesso accompagnata da brividi, con nausea e brividi, dolore al fianco.
dolore al fianco,
alla schiena in sede lombare ed ai punti ureterali o nella zona inguinale, con
dolore che raggiunge il testicolo o la vagina.
Batteriuria asintomatica: cioè colonizzazione batterica senza invasione della
mucosa delle V.U., cioè i batteri sono nelle urine ma non invadono le pareti
delle vie urinarie, la loro carica si mantiene a livelli accettabili, sempre
sotto 100.000 CFU/ml; ciò è possibile nelle donne, specie anziane, soprattutto
se è stato posizionato un catetere vescicale.
Cistite acuta non complicata: nella donna adulta, non febbre, dolore sovrapubico, ematuria modica, con carica sui 100.000 CFU/ml;
Pielonefrite acuta: febbre e lombalgia, nausea e vomito, urosepsi; subito urinocoltura ed emocoltura.
Sindrome uretrale: cistite abatterica, causa disuria e pollachiuria ma l'urinocoltura
è negativa. I microorganismi sono gli anaerobi, ureaplasma e chlamydia.
Cistite interstiziale: condizione dolorosa cronica della parete vescicale, pollachiuria con minzione di 60/100 volte.
La cura delle infezione delle vie urinarie comprende:
- impiego di integratori che impediscono adesione dei batteri infettivi in vescica per es. estratto di Cranberry rosso titolato e standardizzato in protoantocianidine.
Le protoantocianidine, sostanze del tutto naturali, contrastano ed eliminano infezioni batteriche provocate da Escherichia coli impedendo l'adesione di HSV-1 e HSV-2 sulle cellule bersaglio.
D-mannosio: Monosaccaride a basso peso molecolare di derivazione naturale, che agisce effettuando una inibizione competitiva dell'adesione batterica
- impiego di antibiotici come ciprofloxacina e levofloxacina oppure
fosfomicina, che viene somministrata la sera in 2 tempi.
Nefro ed Urologia