All'ingresso della clinica psichiatrica di Agrigento c'è scritto: " Non tutti lo sono, non tutti ci sono!", per significare che la "pazzia" è una malattia ubiquitaria, ma il soggetto affetto da psicosi non è un paziente tuttavia da curare rinchiuso dentro le mura dell'ospedale, o peggio, dell'ospedale psichiatrico giudiziario, per toglierlo dalla società "sana". In ognuno di noi, infatti, risiede un "pazzo", ed anche Platone faceva riferimento alla santa follia irrazionale dell'amore; è vero, anche, che molti di noi non tollerano le situazioni stressanti ed impazziscono o sono sempre in ansia senza motivo. Espressione altissima di salute mentale è, pertanto, "la capacità dell'individuo di tollerare le frustrazioni"; ovvero la sua capacità di superare le situazioni di stress. Ma chi di noi riesce veramente a tollerare le frustazioni? Inoltre, chi di noi non ha idee fisse sbagliate ed avulse dal contesto reale, ma che ritiene non lo siano? Per esempio chi è che non si sente perseguitato sul posto di lavoro, oppure teme che la moglie sia fedifraga e lo tradisca, o si sente un Padre Eterno e superiore all'altro? La maggior parte di noi ha, di fatto, poche idee, ma ben confuse!
Dunque, molti di noi, ad un attento esame, anche se per rari momenti in cui lo
stress e la
depressione ci prendono, abbiamo idee
fuori dalla realtà, e, dunque, viviamo divisi da essa. In ultima analisi ci
potrebbero definire "dissociati" o divisi dalla realtà, vivendo
in un mondo di idee nostre, parallelo ed irreale! Stando così i fatti, il paziente
che vive da tempo diviso dal mondo che lo circonda, è definito, appunto,
schizo-frenico ( dal greco σχίζω= diviso e φρενός=mente), cioè
la sua mente è divisa dalla realtà delle cose, perchè non è in sintonia e relazionato
con la realtà del mondo. Si deve al Trattato di psichiatria del dott. Kraepelin,
alla fine del 1883 l'individuazione di tre forme possibili di schizofrenia:
schizofrenia ebefrenica, in cui prevale la dissociazione del pensiero
schizofrenia paranoica, dove prevalgono idee fisse, allucinazioni e deliri
schizofrenia catatonica, in cui prevalgono i "disturbi della volontà" o disorganizzazione
comportamentale
La schizofrenia è, perciò, una malattia ubiquitaria, riscontrata in ogni epoca
e cultura. Il suo tasso d'incidenza per un'unità di popolazione, in un dato periodo
di tempo, è del 15-25% dei casi all'anno per 100.000 abitanti. Mentre il tasso di
prevalenza varia tra lo 0,6% e lo 0,8%. Nel 75% dei casi l'esordio avviene in età
giovanile (tra i 15 e i 35). Dopo i 35 anni sembra più frequente nella donna che
nell'uomo. Per esempio nelle donne è possibile la schizofrenia catatonica "post-partum".
Non è ancora molto chiaro il perché della schizofrenia ma si pensa che la causa
di questo disturbo a un complesso mix di fattori genetico - biologico - psicologici.
Si parla di un possibile ruolo giocato da un aumento della produzione della dopamina
(ipotesi dopaminergica): i neuroni dopaminergici dell'area tegmentale ventrale scaricano
molta più dopamina sui neuroni gabaergici situati nel sistema mesocorticale (corteccia
prefrontale) e nel sistema mesolimbico (nucleo striato ventrale). Nel primo caso
essendo presente sulla membrana post sinaptica dei neuroni gabaergici il recettore
D1 per la dopamina si ha una iperattivazione di quest'ultimi i quali scaricando
il neurotrasmettitore GABA sui neuroni glutammatergici porta ad una inibizione di
quest'ultimi con conseguente rallentamento dell'attività prefrontale e comparsa
dei classici sintomi negativi. Nel secondo caso essendo presente sulla membrana
post sinaptica dei neuroni gabaergici il recettore D2 per la dopamina si ha una
inibizione dell'attività gabaergica lasciando in questo modo il sistema limbico
disinibito che porta alla comparsa dei sintomi positivi della schizofrenia. La
schizofrenia è definita per corollario una forma di malattia psichiatrica
con decorso superiore ai sei mesi, tendenzialmente cronica o recidivante), che si
caratterizza per alterazione del
Pensiero ed ideazione
Comportamento (idee fisse, deliri ed allucinazioni)
Emozione
Catatonia in certi casi e mutismo
In particolare per porre diagnosi di schizofrenia, la bibbia degli psichiatri
o DSM IV basa la diagnosi di schizofrenia sui seguenti criteri:
Si definisce schizofrenico il soggetto che ha la presenza persistente di due o più
dei sintomi che seguono, per un periodo significativo che si considera di almeno
un mese:
Deliri (vedi appresso)
Disturbo del pensiero con allucinazioni, cioè la percezione di voci, di persone
che non ci sono, di oggetti senza che essi siano presenti e/o di illusioni cioè
di stimolo realmente esistente ma che vengono percepiti in maniera errata e distorta.
- Allucinazioni uditive: si caratterizzano per voci udite dal paziente, generalmente
esse hanno caratteristiche minacciose e allusive verso il paziente stesso, fino
ad imporgli di compiere determinate azioni (allucinazioni imperative) con
pericolo in alcuni casi di suicidio, oppure voci udite dal paziente che conversano
tra loro (colloquio di voci), senza rivolgersi a lui. Le voci possono anche parlare
tra di loro sul paziente.
- Disorganizzazione del discorso verbale (es: perdere il filo, incoerenza,
divagazione, l'insalata di parole)
- Disturbo della ideazione, che deragliano, accelerano, rallentano, non riescono
ad andare dietro a fatti astratti (es. la fede, Dio), nel concretismo delle idee,
illogicità ecc.
- Grave disorganizzazione del comportamento (es. nel vestiario, nelle abitudini
diurne, disturbi del sonno)
- Disturbo dell'affettività, atimia: apparente mancanza di risonanza affettiva
del soggetto verso se stesso e verso gli altri; labilità affettiva: cioè passaggio
repentino dalla gioia alla rabbia o alla tristezza; incongruenza affettiva (es.
ilarità di fronte a una notizia tragica); ambivalenza affettiva (es. amore/odio,
nei confronti di una persona, al contempo).
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- Presenza di sintomi negativi: sono chiamati così quelli che sono diminuzione, declino o scomparsa di alcune capacità o esperienze normali del soggetto. Per esempio il distacco della persona dalle emozioni, povertà di linguaggio, anedonia e mancanza di motivazione, indebolimento della memoria e dell'attenzione.
- Immobilità fisica. Il paziente potrebbe essere incapace di muoversi o parlare,
mantenendo il corpo in una posizione rigida e sembra non essere consapevole di cosa
accade intorno a lui(stupore catatonico). Si può anche avere una forma di immobilità
nota come flessibilità, ad esempio, se il braccio si muove in una certa posizione,
rimarrà in quella posizione per ore.
- Mobilità eccessiva. Il paziente può camminare in modo frenetico, girare
in tondo.
- Resistenza estrema. La persona può contrastare ogni tentativo di essere
spostata
- Movimenti particolari. Potrebbe assumere posture inappropriate o inusuali,
smorfie o usare manierismi strani. Può anche ripetere meccanicamente certi comportamenti
(comportamenti stereotipati).
- Imitare parole o movimenti. La persona affetta da schizofrenia catatonica,
può ripetutamente dire una parola appena sentita (ecolalia) o copiare più volte
un gesto o un movimento fatto da qualcun altro (ecoprassia).
Il paziente delirante è colui che ha alterata percezione dei fatti reali e delira
cioè "deraglia" dal solco cioè dalla linea della ragione, come dicevano i latini.
Il soggetto schizofrenico presenta un abnorme errore di giudizio, impermeabile alla
critica, spesso a contenuto bizzarro, talvolta sostenuto da allucinazioni uditive.
Fra le specificazioni del termine delirio si possono citare a titolo di esempio
le seguenti:
- delirio di persecuzione: il paziente ritiene di essere oggetto di una persecuzione
(situazione spesso identificata anche col termine);
- delirio erotomanico: il paziente è convinto che una certa persona (spesso
una celebrità) sia segretamente innamorata di lui;
- delirio somatico: il paziente è convinto che il proprio corpo abbia qualche
cosa di inusuale, come una rara malattia, qualche tipo di parassita o un odore sgradevole;
- delirio di grandezza il paziente ha la convinzione di essere estremamente
importante, per esempio di essere stato prescelto per compiere una missione di fondamentale
importanza, o di essere l'unico detentore di conoscenze o poteri straordinari;
- delirio di controllo: il paziente è convinto che i propri pensieri o le
proprie emozioni siano sotto il controllo di qualche forza esterna;
- delirio di inserimento: simile al precedente; il paziente è convinto che
alcuni dei suoi pensieri gli vengano imposti da una forza esterna;
- delirio di influenzamento o delirio di riferimento: il paziente si sente
influenzato da situazioni ed oggetti
- delirio da toccamento: consiste nella mania eccessiva di toccare alcuni
oggetti;
- delirio di gelosia: il paziente ha la convinzione infondata e ossessiva
di essere tradito dal proprio partner;