Parlando di micòsi o dermatofizìe indichiamo le micosi delle strutture cutanee,
cioè stiamo parlando delle infezioni dovute ai funghi dello strato corneo, dei
peli e delle unghie. Esse sono provocate da funghi che appartengono ai generi:
-Tricophyton
-Microsporum
-Epidermophyton
Le manifestazioni che si hanno dipendono dal tipo di struttura infettata e dalla reazione infiammatoria dell'organismo infettato nei confronti del fungo o micète (cfr anche le tigne, dove puoi apprezzare l'infezione da tinea barbae).
La graduale differenziazione delle cellule dell'epidermide dà luogo allo strato
corneo e ad altre strutture cheratinizzate.
L'epidermide e, quindi anche le parti cheratinizzate, sono strutture dinamiche,
nel senso che le cellule piano piano, dallo strato basale si muovono verso la
superficie differenziandosi in cellule con cheratina, che costituisce lo strato
più duro della pelle, detto strato corneo. Per attuarsi questo processo
necessita di tempo, in genere una cellula transita dallo strato basale a quello
corneo in 14 giorni. I dermatofiti o miceti che dir si voglia, sono sempre
presenti sulla cute superficiale, ma il continuo sfogliamento dell'epidermide e
l'integrità dello strato duro cutaneo, o strato corneo, impedisce che i funghi
penetrino verso lo strato più profondo della pelle, attecchendo alla pelle e,
dunque, infettando l'organismo. Se così fosse, non avremmo mai infezioni
fungine, se cioè la pelle fosse sempre integra e funzionale e coperta della sua
difesa naturale rappresentata dal sebo cutaneo, presente sia sulla pelle che sui
peli, specialmente nel cuoio capelluto. Tuttavia esistono delle condizioni che
favoriscono l'infezione fungina.
Condizioni favorenti sono rappresentate da:
1) macerazione della pelle, per esempio nelle aree più "frizionate", per esempio
sotto le ascelle, all'inguine, tra le pieghe sottomammarie dove si sviluppano
facilmente le micosi cutanee, specie da lieviti (cfr micosi e candidosi)
2) traumi e lesioni dello strato cutaneo
3) pelle secca, arida, disidratata
4) pelle aggredita con saponi che asportano gli acidi grassi naturali della cute
5) terapie antibatteriche, per alterazione della microflora dell'organismo
6) condizioni di defedamento sistemico, es. AIDS, tubercolosi, cachessia ecc.
I dermatofiti penetrano, come dicevamo, nello strato corneo più profondo
infettandolo, solo così avviene
Se l'infezione del fungo che penetra lo strato cutaneo non genera alcuna reazione immunitaria, l'infezione passa inosservata, anche se questa è una evenienza assai rara.
Più verosimilmente, invece, l'infezione da miceti scatena una reazione infiammatoria diretta contro l'agente causale che è mediata da linfociti. Ne deriva eritema e prurito potendo talora essere l'infezione così violenta da provocare la formazione di vescicole. Tale stato infiammatorio è responsabile a sua volta di un incremento delle mitosi cellulari che determina un ispessimento dello strato corneo stesso, alterando la sua naturale lucentezza, cosa assai evidente nelle micosi ungueali. Macroscopicamente l'ispessimento dello strato corneo e la sua disepitelizzazione sono responsabili dell'aspetto caratteristico delle micosi cutanee: zone biancastre, finemente desquamate. Generalmente il processo dura in tutto 3- 4 mesi e si autolimita. L'infezione all'uomo avviene tramite i serbatoi rappresentati dagli animali (funghi zoofili), es. il gatto che a sua volta è affetto da infezioni da microsporum, oppure il suolo stesso (funghi geofili), es. il gypseum, il m. fulvum, il T. ajelloi. Il più delle volte, però, le infezioni cronicizzano o perché l'organismo non riesce a difendersi o perché il medico, allo scopo di dare immediato sollievo all'infezione, impiega i cortisonici, oppure dei farmaci locali antimicotici associati al cortisone, oppure perché i soggetti fanno terapie con con farmaci immunosoppressori ed antineoplastici.
Sembra semplice, ma non lo è, se si tiene conto che una micosi può essere super infettata da batteri piogeni oppure perché lesioni della cute, scambiate per micosi, sono in realtà dermatiti atopiche, cioè forme di dermatite allergica o eczemi cutanei o eruzioni tipo rosacea, o lesioni psoriasiche iniziali scambiate erroneamente per micosi. Le micosi della cute si caratterizzano per la presenza di arrossamento che si definisce tecnicamente "eritema", accompagnato da desquamazione e vescicole più o meno estese. Si tratta di lesioni ben demarcate, circolari od ovalari, accompagnate da pustole e noduli cutanei. La diagnosi può essere confermata microscopicamente mediante il riscontro diretto delle ife, impiegando idrossido di potassio.
Per la terapia delle micosi cutanee ci si
avvale di derivati dell'imidazolo (clotrimazolo, econazolo, ketoconazolo,
miconazolo e sulconazolo) sono tutti efficaci in caso di tigna. La terbinafina
in crema è efficace ma più costosa. Altri antimicotici topici comprendono l'amorolfina,
la griseofulvina e gli undecilenati. I preparati topici per il piede d'atleta
contenenti tolnaftato sono prodotti da banco. Le polveri antimicotiche hanno un
valore terapeutico scarso per la cura delle infezioni cutanee e possono causare
irritazioni; possono essere usate per prevenire le reinfezioni. Nell'uso di
questi farmaci è importante evitare il contatto con occhi e mucose e tenere
conto del fatto che possono provocare irritazione locale e reazioni da
ipersensibilità compresi bruciore, eritema e prurito. Se i sintomi sono gravi va
sospeso il trattamento. Il loro uso topico, cioè locale, è un trattamento che
deve essere protratto a lungo prima di avere i risultati sperati, sempre sentito
il parere del medico che vi segue. Le palme delle mani o i piedi richiedono una
terapia protratta anche 3-4 settimane. Un tempo era assai impiegata la griseofulvina, specie nelle lesioni più estese o ungueali. Oggi si impiega più
raramente per via dei notevoli effetti collaterali sulle funzioni epatiche e per
i disturbi gastrointestinali. La terapia sistemica si rende spesso necessaria
per le infezioni delle unghie e del cuoio capelluto (vedi tigne)oppure nei casi
in cui l'infezione cutanea sia estesa, disseminata o intrattabile. L'aggiunta di
una terapia topica antifungina può ridurre il rischio di trasmissione. I farmaci
impiegati sono il fluconazolo ed itraconazolo, farmaci da impiegarsi solo sotto
stretto controllo del medico.