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Onicomicòsi, le micosi delle unghie

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Significa la micòsi delle unghie, ovvero l'infezione da funghi delle unghie. Tale infezione è più comune di quanto si possa pensare poichè si manifesta nei pazienti che tengono le mani in acqua, per es. i lavapiatti, le lavandaie, le massaie, i cuochi ecc.

La matrice ungueale produce la lamina ungueale, una struttura cioè specializzata, dura, costituita da cheratina che cresce dalla base spostandosi verso la periferia del dito, a seconda del dito stesso a cui appartiene, più o meno velocemente Infatti le unghie delle mani, più soggette ad usura, crescono alla velocità di 0,1 mm al giorno, mentre più lenta è la crescita dell'unghia dei piedi, a 0,03 mm/die.

Anche il letto ungueale, cioè la parte su cui riposa l'unghia, è coperta da epidermide, ma si stratta di un'epidermide diversa rispetto al resto del corpo, dove è ispessita e rivestita di strato corneo evidente: è un'epidermide con velocità di divisione cellulare più lenta. Nel solco ungueale vi è inoltre continuità tra lo strato che ricopre la superficie ventrale distale del dito e l'epidermide del letto ungueale.

Incidenza micosi delle unghie

Le onicomicosi sono patologie che colpiscono prevalentemente i soggetti affetti da deficit delle difese immunitarie o quelli che per ragioni di lavoro sono a contatto con ambienti malsani o soggetti a microtraumi ungueali. In particolari, i soggetti che presentano:

-Disturbi della circolazione (AOCP), cioè i soggetti che hanno deficit dell'irrorazione periferica poiché le arterie poplitee o le femorali o le iliache sono ostruite.
-Microtraumi, per esempio gli atleti che indossano scarpe da tennis, corrono, vanno in piscina e nelle doccie, i militari soggetti alle marce, con scarpe scomode, docce sporche ecc.


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- I soggetti diabetici (cfr piede diabetico)

Patogenesi dell'infezione

Esistono tre tipi di onicomicosi, il più comune dei quali è la micosi subungueale distale, che inizia nell'iponichio. Il dermatofita o micete che dir si voglia, procede infettando la zona posta tra la lamina ed il letto ungueale e si spinge verso l'interno.L'epidermide reagisce a questa infezione con aumento delle cellule paracheratosiche indifferenziate che entrano nell'iponichio e la sovrastante lamina ungueale impedisce lo sfaldamento delle squame: ne deriva sovvertimento della struttura dell'unghia stessa che appare ipercheratosica e deformata, di aspetto ispessito ed opaco. Anche la lamina ungueale stessa, essendo infettata, diventa fragile e si spezza.

Gli altri tipi di onicomicosi sono rari. In genere può anche darsi che il micete attacchi la superficie esterna dell'unghia, anche se ciò come dicevamo, è assai improbabile. Compare allora una chiazza bianca. Altre volte i funghi colpiscono il vallo ungueale prossimale e penetrano nella lamina ungueale, come avviene per le dermatofizie del pelo.

La diagnosi e trattamento

Si avvale del raschiato dell'unghia da cui si possono evidenziare le ife del fungo, con la tecnica dell'idrossido di potassio. Inoltre si avvale della semplice osservazione. Infatti la micosi ungueale si riconosce facilmente per :

-Fragilità ungueale, unghie spaccate, con chiazze giallo-marroncino
-Deformazione ed ispessimento
-Onicosi, cioè l'unghia si distacca dal letto ungueale a seguito di traumi banali
-Onicoressi, le unghie si presentano fragili e con striatire longitudinali, facili ad esfoliarsi
-Onicogriposi: le unghie crescono troppo e si deformano

Ovviamente la diagnosi differenziale si pone con malattie circolatorie della periferia (cfr arteriopatia obliterante cronica ostruttiva) e la psoriasi, che da lesioni ungueali assai simili.

La cura può richiedere anche un anno per le onicomicosi delle dita dei piedi, poiché il ritmo di crescita è lento e l'inglobamento del prodotto antimicotico è anche lento, specie se si tratta di persone anziane, dove la crescita dell'unghia è ancora più lenta. Talora si impiegano sostanze topiche: glutaraldeide e formalina, applicate direttamente oppore degli smalti a base di amorolfina e altri. Un tempo si impiegava la griseofulvina, che ancora oggi, salvo controindicazioni per gli effetti collaterali sul fegato, viene impiegata di rado. La terapia farmacologica è solitamente lunga, come avviene per tutte le infezioni micotiche, e prevede l'utilizzo di farmaci assunti per via orale o applicati localmente (terbinafina, itraconazolo, fluconazolo). Se non si riesce a raggiungere la guarigione mediante i farmaci, può essere necessario togliere l'unghia e quindi ripetere la terapia.
 

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