DIPLOPIA
- Un Medico per Tutti
- Articoli di semeiotica
- La visione doppia
- Calo vista
- Fotofobia
- Secrezione occhio
- Esoftalmo
- Distacco della retina
Oculistica
esoftalmo
Calo della vista
La diplopia consiste in uno sdoppiamento dell'immagine visiva, dovuto a deficit
di uno o più nervi e/o muscoli oculomotori. E' determinata dalla mancata fusione
delle immagini fornite dalle due retine. La diplopia da lesione dei nervi e/o muscoli
oculomotori è sempre bioculare cioè scompare alla chiusura di ciascuno dei due occhi.
La diplopia in visione oculare è riconducibile a una patologia di interesse oftalmologico
o psicotologico. La motilità oculare estrinseca è dovuta all'azione di tre nervi
cranici, il III o l’oculomotore comune, il IV o trocleare e il VI o abducente, collegati
tra di loro
Cause di paralisi oculari
OFTALMOPLEGIA PERIFERICA
TUMORI DELLA BASE CRANICA E DELLA REGIONE SELLARE, TRAUMI PERIFERICI CRANICI CON
FRATTURA DELLA BASE CRANICA E DELL'ORBITA, DIABETE, NEURITE ISCHEMICA, ANEURISMI
DELL'ARTERIA CAROTIDE INTERNA, INFEZIONI (HERPES ZOSTER, DIFTERITE), INTOSSICAZIONI
(ALCOL, PIOMBO, ARSENICO), IPERTENSIONE ENDOCRANICA, MENINGITI CRONICHE (SIFILITICA,
TUBERCOLARE), GRANULOMATOSI, EMATOMA SOTTODURALE, COMPRESSIONE DA ERNIA UNCALE (TUMORI
DEL LOBO TEMPORALE), TROMBOFLEBITI DEL SENO CAVERNOSO, SARCOIDOSI, OFTALMOPATIA
TIROIDEA, MALATTIE CARENZIALI.
OFTALMOPLEGIA CENTRALE
LESIONI ISCHEMICHE, EMORRAGICHE, NEOPLASTICHE, INFIAMMATORIE E DEMIELINIZZANTI.
La funzionalità dell'apparato oculomotore è esaminata chiedendo al paziente di seguire
lo spostamento di una "mira" (oggetto o sorgente luminosa puntiforme) nelle varie
posizioni dello sguardo. In caso di diplopia, una volta identificata la posizione
della massima separazione delle immagini, viene coperto un occhio e si chiede al
paziente di riferire quale delle due immagini scompare. Un metodo più preciso per
individuare il muscolo ipostenico è il test del vetro rosso, che consiste nel determinare
la posizione di sguardo che produce il massimo grado di diplopia. Il vetro rosso
è posizionato per convenzione davanti all'occhio destro e si chiede al paziente
di fissare una luce tenuta alla distanza di un metro e di ruotare gli occhi nelle
varie direzioni dello sguardo. Il paziente riferirà la posizione delle due immagini
(rossa e bianca), utilizzando due dita, e la distanza tra loro. Nell'analisi dei
movimenti oculari, bisogna tener presente due regole fondamentali:
- la direzione nella quale la distanza tra le due immagini (quella falsa derivante
dall'occhio paretico e quella vera derivante dall'occhio sano) è massima, è la direzione
di azione del muscolo paretico (per esempio, se la maggior separazione si ha nello
sguardo orizzontale verso destra, l'ipostenia sarà a carico del retto laterale destro
o del retto mediale sinistro);
- l'immagine più distante dal centro del campo visivo appartiene all'occhio paretico
(nel caso di utilizzo del vetro rosso, nell'esempio precedente, se il paziente guarda
verso destra e l'immagine rossa è alla destra di quella bianca, sarà il retto laterale
destro a essere ipostenia); se, invece, l'immagine bianca è più a destra di quella
rossa l'ipostenia interesserà il retto mediale sinistra).
Le paralisi oculari sono centrali o periferiche, da lesione del nucleo o del tronco
nervoso. Le paralisi centrali sono generalmente accompagnate dal coinvolgimento
di altri nervi cranici o delle lunghe vie nervose che lo attraversano. Le cause
più frequenti sono elencate nella tabella alla diagnosi differenziale tra oftalmoplegia
periferica e centrale.
La diagnosi differenziale tra oftalmoplegia periferica
e centrale si basa sul fatto che in quest'ultima non si ha paralisi dei singoli
movimenti oculari, ma paralisi dello sguardo, cioè paralisi dei movimenti associati
di lateralità o verticalità dei globi oculari.
Le paralisi dello sguardo sono dovute a:
1) lesione corticale: una lesione frontale (area 8 di Brodmann, dove ha sede
la programmazione dei movimenti volontari di lateralità) produce una paralisi di
lateralità verso il lato opposto; tale lesione si accompagna quasi sempre a emiparesi
controlaterale; la prevalenza dell'area frontale controlaterale sana determina la
deviazione degli occhi "a guardare gli arti sani";
2) lesione mesencefalico: una lesione della formazione reticolare del tegmento
mesencefalico (sede del generatore mesencefalico per i movimenti coniugati di verticalità)
determina una paralisi di verticalità verso il basso e verso l'alto (sindrome di
Parinaud);
3) lesione pontina: una lesione della formazione reticolare del tegmento
pontino (sede del generatore pontino per i movimenti coniugati di lateralità) determina
una paralisi di lateralità verso il lato della lesione; se la lesione interessa
anche le vie piramidali, si avrà emiparesi brachio-crurale controlaterale (sindrome
di Millard-Gubler-Foville); la prevalenza del generatore pontino controlaterale
sano determina la deviazione degli occhi a "guardare gli arti plegici".
4) lesione del fascicolo longitudinale mediale (struttura bilaterale e paramediana
che decorre lungo tutto il tronco encefalico e che connette il nucleo del VI nervo
cranico di un lato con quello del III del lato opposto): si ha una paralisi internucleare,
caratterizzata da deficit dell'adduzione dell'occhio dal lato del fascicolo leso,
con nistagmo dell'occhio controlaterale. Un'unica lesione centrale (sclerosi multipla,
tumore, lesione vascolare) può danneggiare entrambi i fascicoli, con deficit di
adduzione bilaterale.
Una paralisi
completa del III nervo cranico provoca:
1) oftalmoplegia esterna, con incapacità a ruotare l'occhio verso l'alto,
il basso e l'esterno; l'occhio appare deviato verso l'esterno e lievemente verso
¡I basso per l'azione non controbilanciata del retto laterale e dell'obliquo superiore;
2) oftalmoplegia interna, con pupilla dilatata (midriasi) e non reagente
alla luce (iridoplegia) e paralisi dell'accomodazione (cicloplegia), per interruzione
delle fibre parasimpatiche;
3) diplopia crociata, dovuta a lesione dell'adduttore, in cui l'immagine
falsa è percepita all'esterno di quella reale, dal lato dell'occhio sano
4) ptosi palpebrale, con contrazione compensatoria del muscolo frontale innervato
dal faciale.
La paralisi completa si ha nelle lesioni che colpiscono il tronco nervoso o nelle
lesioni nucleari estese, mentre nelle lesioni nucleari parcellari la paresi può
interessare solo alcuni muscoli o solo la motilità pupillare. Le lesioni nucleari
comunque si associano in genere a segni e/o sintomi di compromissione del tronco
encefalico. La paralisi isolata del contingente parasimpatico in genere è segno
precoce di compressione dall'esterno, ad esempio di un'ernia uncale, in quanto le
fibre pupillocostrittrici hanno decorso superficiale. Viceversa, nell'oftalmoplegia
diabetica, si ha un'ischemia della porzione interna del nervo, con risparmio delle
fibre parasimpatiche. Le cause più frequenti di compressione del III nervo cranico
sono aneurismi, tumori ed ernie uncali. I tumori più frequenti sono i meningiomi
parasellari e gli adenomi ipofisari.
La paralisi del IV nervo cranico
La paralisi del IV nervo cranico è la causa più frequente di diplopia verticale.
L'occhio tende a deviare verso l'alto e l'interno (strabismo convergente), con incapacità
nei movimenti verso il basso, quando è intraruotato. Il paziente di solito si lamenta
di difficoltà nel leggere e nello scendere le scale. La lesione del nucleo o delle
radici dà luogo a paralisi del muscolo obliquo superiore controlaterale, in quanto
il trocleare è l'unico nervo cranico che si decussa a livello della linea mediana.
Il IV nervo cranico è particolarmente vulnerabile ai traumi cranici. L'herpes zoster
oftalmico può colpire qualsiasi nervo oculomotore, ma in particolare il IV, che
decorre parallelamente alla branca oftalmica del V nervo cranico, condividendone
la guaina
Paralisi del VI nervo cranico
Nella paralisi del VI nervo cranico, l'occhio è intraruotato; è impossibile la rotazione
del bulbo oculare verso l'esterno, con strabismo convergente e diplopia omonima
(l'immagine falsa è proiettata all'esterno di quella reale dal lato dell'occhio
paretico). A causa del lungo decorso e dell'esilità de tronco nervoso, l'abducente
è spesso colpito da processi patologici. Talora la lesione è bilaterale. Una paralisi
isolata del VI nervo cranico è molte spesso dovuta a neoplasia: nei bambini, il
tumore più frequente è il gliomo pontino; negli adulti, un tumore metastatico a
partenza dal rinofaringe. Una paralisi uni- o bilaterale del VI nervo cranico può
essere un segno aspecifico di ipertensione endocranica. Il IV e il VI nervo cranico
non sono mai interessati da aneurismi, che invece coinvolgono frequentemente il
III. In generale, nelle diplopie vi può essere torcicollo oculare, cioè il paziente
cerca di compensare il deficit visivo con posizioni anomale della testa. E’ di frequente
osservazione nella paresi del IV nervo cranico, in cui la testa appare ruotata in
basso e dal lato opposto alla lesione.
La paralisi dei nervi oculomotori
La paralisi dei tre nervi oculomotori configura la sindrome della fessura orbitaria
superiore o di Tolosa-Hunt; i tre nervi infatti, insieme alla I branca del V nervo
cranico, attraversano questa fessura prima di penetrare nell'orbita. Lesioni tumorali
o infiammatorie in tale sede si manifestano con dolore o anestesia nel territorio
del nervo oftalmico, immobilità assoluta del globo oculare, ptosi palpebrale e midriasi.
La sindrome del seno cavernoso
La sindrome del seno cavernoso presenta, oltre ai sintomi suddetti, anche esoftalmo,
chemosi congiuntivale ed edema palpebrale. E dovuta a una tromboflebite da propagazione
per via venosa di processi infettivi dei tessuti molli del volto. Una sindrome simile,
ma con insorgenza acuta di violento dolore orbitario ed esoftalmo pulsante può essere
dovuta alla rottura di un aneurisma dell'arteria carotide interna nel suo decorso
dentro il seno cavernoso, con formazione di fistola artero-venosa (carotido-cavernosa).
In presenza di compromissione di più nervi cranici di uno stesso lato, l'orientamento
deve essere verso un processo neoplastico o granulomatoso della base cranica e del
rinofaringe.
INDICE