E'
un atto chirurgico rilevante, poiché viene appianata la retina distaccata mediante
uno o più dei metodi tra quelli sottodescritti, associati diversamente secondo i
casi:
1 Chiusura della o delle lacerazioni retiniche mediante l'applicazione sulla parete
esterna dell'occhio di piombaggi e/o cerchiaggi
2 Cicatrizzazione delle lacerazioni retiniche mediante sonde congelanti (criocoagulazione)
o manipoli che trasmettono calore intenso (fotocoagulazione laser, diatermia)
3 L'introduzione di gas nella cavità vitreale
4 Puntura evacuativa del liquido sottoretinico
5 Paracentesi della camera anteriore Durante l'operazione, il chirurgo può modificare
il piano operatorio per esigenze sopraggiunte come, ad esempio, in presenza di tessuto
di proliferazione epiretim'eo. Sarà necessario, in simili casi, la conversione dell'intervento
intraoperatoriamente in un altro chiamato vitrectomia, che consiste nella rimozione
del vitreo e nella asportazione delle membrane di proliferazione eventualmente presenti
associato a trattamenti fisici (laser e/o crioterapia). A volte è necessario il
ricorso alla vitrectomia in un tempo successivo al primo intervento (reintervento).
In tali casi può essere necessario iniettare nell'occhio operato gas o olio di silicone.
Ospedalizzazione
E' necessaria l’immobilizzazione del paziente durante l'intervento chirurgico.
I termini di ricovero adatto al suo caso le saranno esposti dal suo oculista insieme
all'anestesista.
L'occhio può essere reso insensibile ed immobile con iniezioni peribulbari o
retrobulbari. E' anche possibile un'anestesia generale. La scelta viene fatta dal
suo oculista e dal medico anestesista che terranno conto il più possibile delle
sue richieste.
Decorso postoperatorio
Prima di lasciare il centro chirurgico viene consegnato un foglio con le istruzioni
dei farmaci da utilizzare. Il paziente non deve mai sospendere le cure a meno che
sia il chirurgo a dirlo; esse aiutano l'occhio operato a guarire meglio ed a prevenire
complicazioni. In caso di dubbi sulla modalità del corso postoperatorio, il paziente
deve contattare uno dei componenti dell'equipe chirurgica. Le cure locali postoperatorie
solitamente consistono nell'instillazione di gocce o pomate e nel' applicazione
di una protezione oculare secondo le modalità e per un periodo di tempo che le saranno
spiegati dal suo chirurgo.
Alla terapia locale spesso si aggiunge una terapia sistemica di durata variabile.
A casa dopo l'intervento per applicare i colliri nell'occhio operato, il paziente
deve aprire bene ambedue gli occhi e guardare verso il soffitto; poi deve abbassare
con l'indice della mano sinistra la palpebra inferiore, qui con la mano destra vanno
instillate 1-2 gocce del prodotto, il paziènte deve poi chiudere le palpebre (senza
stringerle) e attendere per qualche secondo l'assorbimento del prodotto. Quando
i colliri prescritti sono più di uno essi vanno applicati uno di sèguito ali 'altro
a distanza di qualche minuto . E' bene che almeno nei primi 2-3 giorni sia un familiare,
o altra persona, ad instillare/applicare i colliri/pomate. Durante l'applicazione
dei medicinali occorre prestare attenzione a non esercitare pressioni sull'occhio
appena operato. L'occhio operato viene bendato (per uno o più giorni); durante il
giorno, il più delle volte si applica un paio di occhiali da sole che hanno Io scopo
di riparare l'occhio dalla luce e soprattutto da eventuali traumi. Durante la notte,
invece, l'occhio, perla prima settimana, va protetto con una benda sterile. Due
o tre volte al giorno le palpebre dell'occhio operato varino delicatamente pulite
con un fazzolettino detergente sterile o con un po' di cotone bollito; chi esegue
tale manovra deve evitare pressioni sul bulbo oculare e comunque sulla parte operata.
Nel periodo successivo all’intervento il paziente deve inoltre usare a/cune altre
attenzioni:
1 può dormire sul lato dell'occhio operato;
2 non deve assolutamente strofinare l'occhio operato (per almeno un mese); è opportuno
evitare gli strofinamenti,soprattutto se pesanti, anche nei mesi successivi;
3 può lavarsi il viso con una spugna evitando di bagnare e/o strofinare l'occhio
operato e di esercitare, pressioni;
4 non deve fare sforzi fisici eccessivi; per esempio non deve sollevare pesi superiori
ai dieci chilogrammi, non deve prendere in braccio bambini, animali ecc.
5 l'uso di macchinari o di strumenti pericolosi sono sconsigliati per un periodo
di almeno 20 giorni. Nei casi in cui siano stati iniettati nell'occhio operato sostanze
tamponanti (liquide o gassose) sarà importante, per alcuni giorni, il mantenimento
della testa in una certa posizione, che le verrà indicata dal medico. In caso di
tamponamento con gas, che viene riassorbito progressivamente dopo l'operazione,
i viaggi in aereo e ad alta quota sono temporaneamente controindicati. In caso di
anestesia generale, qualunque sia la ragione, la presenza della bolla di gas nell'occhio
va segnalata al medico anestesista. Nel caso in cui venga iniettato olio di silicone
come sostanza tamponante sarà necessario, a distanza di tempo, un ulteriore intervento
chirurgico per rimuoverlo.
ATTENZIONE
1) L'intervento chirurgico è l'unica alternativa per risolvere il problema del distacco di retina.
2) Durante l'operazione il chirurgo può modificare il piano operatorio per esigenze sopraggiunte (vitrectomia). 3) II non eseguire correttamente le cure, le medicazioni ed i controlli postoperatori può compromettere il decorso e la buona riuscita dell'intervento. 4) Non è consigliabile fare sforzi fisici o" strofinare l'occhio nei primi giorni dopo l'operazione. 5) II recupero della visione dopo l'intervento dipende molto dalle condizioni preesistenti generali dell'occhio. 6) In alcuni casi è possibile una recidiva del distacco di retina e può essere necessario un nuovo intervento chirurgico. indice