La diverticolosi
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Spesso gli esami diagnostici eseguiti in ambiente ambulatoriale
od ospedaliero su pazienti che lamentano dolori addominali o alterazione delle abitudini
intestinali evidenziano la presenza di diverticoli nel colon. Siano essi la causa
dei sintomi lamentati dal paziente o siano invece soltanto reperti incidentali,
questi diverticoli sono estremamente frequenti, soprattutto nei soggetti anziani.
Secondo un rapporto su una casistica di esami autoptici, in pazienti al di sopra
dei sessant'anni la loro incidenza è del venti-cinquanta per cento. Perciò nella
pratica di uno specialista o di un medico generico, la capacità di riconoscere e
trattare la malattia diverticolare e le sue complicanze viene messa alla prova con
una certa frequenza.
Cause della diverticolosi
I diverticoli del colon sono estroflessioni della mucosa e della sottomucosa
tra le muscolatura liscia circolare interna del colon. Dal momento che queste tasche
acquisite sono ricoperte soltanto da uno strato sottile di muscolatura longitudinale
e di sierosa, si tratta in realtà di diverticoli falsi, o erniazioni, piuttosto
che di diverticoli veri (come avviene nelle forme congenite, in cui il diverticolo
comprende tutti gli strati della parete del colon). La maggior parte dei ricercatori
concorda comunque sul fatto che alla formazione dei diverticoli contribuiscono almeno
due fattori fondamentali : debolezza della parete del colon e pressione intraluminale
abnorme.
La debolezza della parete del colon viene considerata
importante nella diverticolosi poiché i diverticoli si formano principalmente lungo
il margine mesenterico del colon, in cui i vasa recta attraversano la parete muscolare.
In questi punti la separazione delle fibre muscolari può provocare una debolezza
parietale e dar luogo all'erniazione della mucosa. Sappiamo inoltre che nel
retto i diverticoli sono molto rari, probabilmente perché in questa parte la parete
intestinale è rinforzata dall’aprirsi a ventaglio delle tenie del colon che formano
un rivestimento muscolare completo.
Esistono prove circa il ruolo causale della
pressione intraluminale abnorme nella diverticolosi. Infatti studi manometrici indicano
che normalmente le pressioni maggiori vengono registrate nel sigma, la porzione
di intestino che presenta la massima attività segmentaria (mirante a controllare
il flusso fecale). Lo studio dei pazienti con diverticoli evidenzia movimenti segmentari
reattivi più accentuati del normale in risposta a stimoli quali l'assunzione di
alimenti e la somministrazione di neostigmina o morfina. Tale aumento di attività
segmentaria può generare pressioni intraluminali ancora più elevate e provocare
la formazione di diverticoli. Questa teoria può spiegare l'interessamento pressoché
universale del sigma nei casi di diverticolosi. È possibile riscontrare diverticoli
anche nella porzione prossimale del colon; tuttavia è quasi sempre presente anche
un interessamento distale del colon. La spiccata ipertrofia muscolare talvolta riscontrata
in questa condizione può essere provocata anche dall'aumento di motilità del colon.
Infine queste risposte manometriche sono simili a quelle registrate in pazienti
affetti da sindrome del colon irritabile, che può rappresentare uno stato pre-diverticolare.
Non in tutti i pazienti con diverticoli è possibile dimostrare pressioni abnormi
e ipertrofia della muscolatura del colon e alcuni pazienti con profili di motilità
abnormi (iperattività) non hanno diverticoli. La patogenesi dei diverticoli è senz'altro
complessa e multifattoriale.
Sintomi della diverticolosi
La maggioranza dei pazienti affetti da diverticolosi è asintomatica; tuttavia
spesso quelli che si recano dal medico lamentano dolori addominali. Il dolore può
essere cronico o intermittente, in genere localizzato nel quadrante inferiore sinistro
(sebbene possa essere anche diffuso) e varia notevolmente in rapporto ai pasti e
all'evacuazione intestinale. Possono esserci episodi di costipazione e/o diarrea
alternati. In genere la presentazione è aspecifica e molto simile a quella della
sindrome del colon irritabile.
Esame obiettivo
L'esame obiettivo può essere del tutto normale o evidenziare una dolenzia
alla palpazione al quadrante inferiore sinistro (talvolta è palpabile un sigma ipertrofico).
Temperatura e conteggio leucocitario sono normali. La diagnosi viene formulata principalmente
mediante il vecchio clisma opaco, che evidenzia un numero variabile di diverticoli,
con o senza segni di ipertrofia della muscolatura del colon e stenosi luminale oppure
la colonscopia.
CONDIZIONI CHE POSSONO SIMULARE LA MALATTIA DIVERTICOLARE
Caratteristiche cliniche & segni radiologici
Carcinoma:
• Anemia
• Positività della ricerca del sangue occulto nelle feci
• Calo ponderale
•all'RX:presenza di una massa e/o stenosi
Malattia di Crohn:
• Diarrea
• Calo ponderale
• all'RX: Aspetto "a ciottolato", ragadi nella mucosa, interessamento del tenue
Colite ischemica:
• Dolore addominale diffuso
• Feci ematiche
• All'RX Impronta del dito, spesso interessamento della flessura splenica
Complicanze della diverticolosi
La diverticolite è una complicanza della diverticolosi ed è caratterizzata dall'infiammazione e/o dalla perforazione di un diverticolo. Talvolta la diagnosi
differenziale di queste due condizioni, basata soprattutto su dati clinici, è piuttosto
difficile. In genere le caratteristiche cliniche principali della diverticolite
sono la febbre e il dolore al quadrante inferiore sinistro. Tuttavia l'intensità
del dolore non può essere considerata un indice di infiammazione: talvolta infatti
pazienti affetti soltanto da spasmo del sigma presentano un dolore intenso. A seconda
del grado di pericolite può esserci ostruzione parziale o completa del colon con
conseguenti alvo chiuso e nausea. Dolorabilità alla palpazione
del quadrante inferiore sinistro, presenza di una massa palpabile e leucocitosi
con spostamento verso sinistra della formula di Arneth suggeriscono la diagnosi
di diverticolite ; tuttavia nessuno di questi segni e sintomi è del tutto specifico.
In effetti, in una percentuale fino al 33 per cento dei pazienti con diagnosi clinica
di diverticolite l'intervento chirurgico dà esito negativo. In caso di sospetta
diverticolite occorre eseguire una radiografia addominale in bianco per ricercare
la presenza di ileo, masse pelviche o aria libera (perforazione).
Occorre procedere a sigmoidoscopia (senza insufflazione d'aria) per escludere altre
condizioni. Spesso questo esame è normale; tuttavia in alcuni casi è possibile osservare
la presenza di una massa esterna al colon o di una zona di ostruzione. In teoria
l'aumento di pressione intraluminale connesso all'esecuzione del clisma opaco
può provocare la maggiore estensione di una perforazione localizzata. Il paziente
dovrebbe essere tenuto in osservazione, e dovrebbe essere attentamente valutato
il rischio di una perforazione. È consigliabile eseguire delicatamente un clisma
di pulizia e poi somministrare il bario con prudenza. Il reperto radiologico più
specifico è la presenza extraluminale di bario, indice di una perforazione localizzata.
Tra gli altri fattori compatibili con una diverticolite ci sono la presenza di una
massa esterna (ascesso) o la formazione di una fistola. La semplice presenza di
diverticoli irregolari con stenosi del lume intestinale non è sufficiente per diagnosticare
una diverticolite. Altre complicanze sono la perforazione libera (con peritonite)
e l'ostruzione del colon. Esistono altre patologie addominali con presentazione
simile a quella della malattia diverticolare. Parecchie altre condizioni patologiche
possono esordire con dolori addominali, febbre, alterazione delle
abitudini intestinali e una massa addominale palpabile. Può essere difficile distinguere
carcinoma, malattia di Crohn a carico del colon e colite ischemica dalla malattia
diverticolare (con cui possono anche coesistere). Quando, oltre alla diverticolite,
si sospetti la presenza di altre malattie, può essere necessario ripetere parte
della valutazione diagnostica (per esempio il clisma opaco) dopo la remissione dell'episodio
acuto.
cfr anche sulle patologire del digerente :
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