MANIFESTAZIONI REUMATICHE DELLE MALATTIE EPATOBILIARI
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Alcune malattie del fegato possono accompagnarsi a manifestazioni reumatiche:
Epatite virale
Epatite cronica attiva autoimmune
Cirrosi biliare primitiva
Emocromatosi
Per quanto concerne l’epatite B, circa il 25% dei pazienti sviluppa una sindrome reumatica correlata all'antigenemia da epatite B.
Le più comuni manifestazioni reumatiche extraepatiche dell'epatite B sono:
Sindrome dermatite-poliarterite acuta
Poliarterite nodosa
Glomerulonefrite membranosa
Fenomeno della crioglobulinemia
Le caratteristiche cliniche della sindrome dermatite-poliarterite associata all'epatite.
La poliarterite si presenta in forma acuta, severa e simmetrica, con interessamento
sia delle articolazioni piccole sia di quelle grandi
L'artrite è solitamente accompagnata da un tipico rash cutaneo orticaroide. Sia l'artrite sia il rash precedono
di diversi giorni la comparsa dell'ittero e/o dell'elevazione degli enzimi epatici.
L'artrite migliora con la somministrazione di antinfiammatori non steroidei e scompare
al manifestarsi dell'ittero. Circa il 25% dei soggetti affetti da poliarterite nodosa
possiede antigeni dell'epatite B e può presentare una combinazione di febbre, artrite,
mononeurite multipla, dolore addominale, nefropatie e/o cardiopatie. Anche se gli
enzimi epatici possono essere alterati, l'epatite sintomatica non è frequente. La
diagnosi di poliarterite nodosa associata ad antigenemia dell'epatite B. La diagnosi
si formula sulla base di una presentazione clinica significativa, associata a un'angiografia
renale o addominale che mostra la presenza di aneurismi vascolari e di vasi sanguigni
a cavaturacciolo. Lo standard aureo è rappresentato dalla biopsia tissutale che
mostra vasculite dei vasi medi (vedi la figura a pagina seguente).
Qual è il trattamento della poliarterite nodosa associata a epatite B?
I pazienti si presentano generalmente in condizioni estremamente gravi, con
rischio di morte in assenza di un'opportuna terapia aggressiva con corticosteroidi
e citotossici. Una terapia aggiuntiva con plasmaferesi e antivirali (vidarabina)
può essere di valido aiuto. La percentuale di sopravvivenza complessiva a 5 anni
è del 50-75%.
La relazione fra epatite virale e crioglobulinemia
II 70% circa dei pazienti affetti da crioglobulinemia mista essenziale (tipo
III) risulta positivo per gli antigeni dell'epatite B, per gli anticorpi anticore
dell'epatite B e/o per gli anticorpi dell'epatite C. Poiché le crioglobuline sono
formate in parte da tali antigeni e anticorpi, essi possono svolgere un ruolo nella
patogenesi della crioglobulinemia. L'epatite A è raramente associata alla crioglobulinemia.
Le tipiche caratteristiche cliniche della crioglobulinemiaosservabili in presenza
di epatite B o C. I pazienti presentano una combinazione di febbre, artrite, nefropatie,
parestesia e un rash petecchiale prevalentemente agli arti inferiori. L'epatite
non è una caratteristica rilevante. I pazienti hanno risposto positivamente a una
terapia combinata di plasmaferesi, interferone e corticosteroidi.
L'epatite lupoide
L'epatite lupoide è una forma di epatite cronica attiva autoimmune, associata
con manifestazioni cliniche e laboratoristiche multisistemiche, simile al lupus
eritematoso sistemico. I soggetti sono solitamente positivi agli anticorpi antinucleari
positivi, agli anticorpi dell'antigene del muscolo liscio (actina FI) e talvolta
alle cellule LE. Confronto tra epatite lupoide e lupus eritematoso sistemico, segni
comuni e diversi.
Giovani donne
|
+ |
+ |
|
Poliarterite |
|
+ |
|
Episodi febbrili |
+ |
+ |
|
Rash |
+ |
+ |
|
Nefrite |
+ |
- |
|
Malattie del sistema nervoso centrale |
+ |
- |
|
Fotosensibilità
|
+ |
- |
|
Ulcere orali |
+ |
- |
|
Anticorpi antinucleari |
99%
70-90% |
Cellule LE |
70% |
40-50% |
|
Gammopatia policlonale |
+ |
+ |
|
Anticorpi anti-Smith
|
25% |
0
|
|
DNA anti-ds |
70% |
Rara 40%
Actina F1 |
Rara |
80-90%
|
|
La differenza fra gli anticorpi anti-Smith e quelli antimuscolo
liscio
Gli anticorpi anti-Smith sono
anticorpi contro gli antigeni Smith, epitopo osservabile sulle piccole proteine
ribonucleari del nucleo.
|
LUPUS
ERITEMATOSO SISTEMICO
|
EPATITE CRONICA ATTIVA
|
|
Anticorpi anti-Smith
|
Si
|
No
|
Anticorpi del muscolo liscio
|
No
|
si
|
Essi sono altamente diagnostici per il lupus eritematoso
sistemico. Gli anticorpi contro il muscolo liscio (actina FI) sono altamente indicativi
di epatite cronica attiva autoimmune (epatite lupoide)
Le tipiche alterazioni autoimmuni associate alla cirrosi biliare primitiva. Oltre
l'80% dei pazienti affetti da cirrosi biliare primaria può presentare le seguenti
alterazioni:
Cheratocongiuntivite secca (sindrome di Sjògren) 66%
Tiroidite autoimmune (malattia di Hashimoto) 20%
Sclerodermia/sindrome di Raynaud 20%
Ulteriori manifestazioni muscoloscheletriche osservabili nei soggetti con cirrosi biliare primitiva?
Osteomalacia imputabile a malassorbimento di vitamina D liposolubile
Osteoporosi imputabile ad acidosi tubulorenale
Osteoartropatia ipertrofica
Quali sono gli autoanticorpi più frequentemente osservabili nei pazienti affetti da cirrosi biliare primitiva
Anticorpi antimitocondrio 80%
Anticorpi anticentromero 20%* La maggior parte dei soggetti presenta inoltre sintomatologia
della variante CREST della sclerodermia (CREST = calcinosi, sindrome di Raynaud,
alterazioni esofagee, sclerodattilia e telangettasia).
L'incidenza dell'artrite nei pazienti affetti da emocromatosi.
Il 50% circa dei pazienti presenta artrite degenerativa non infiammatoria, che
interessa più frequentemente la seconda e la terza articolazione metacarpofalangea,
le articolazioni interfalangee prossimali, le ginocchia e le anche. Poiché tale
artropatia può presentarsi accompagnata da emocromatosi può essere erroneamente
diagnosticata come artrite reumatoide sieronegativa.
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