Il naproxene unisce una discreta efficacia a una bassa incidenza di effetti indesiderati (comunque sempre maggiori rispetto all'ibuprofene). Il fenoprofene (non in commercio in Italia), è efficace quanto il naproxene e il flurbiprofene può essere di poco più efficace. Entrambi hanno effetti collaterali gastrointestinali un po' più accentuati rispetto all'ibuprofene. Il ketoprofene ha caratteristiche antin-fiammatorie simili a quelle dell'ibuprofene ma è gravato da maggiori effetti collaterali. Il desketoprofene, un isomero del ketoprofene, è indicato per l'effetto analgesico rapido in caso di dolori di intensità da modesta a moderata. L'acido tiaprofenico è efficace quanto il naproxene; ha maggiori effetti indesiderati rispetto all'ibuprofene (vi sono segnalazioni di cistite grave). Il diclofenac e l'aceclofenac sono simili al naproxene quanto a efficacia ed effetti indesiderati. L'etodolac (non in commercio in Italia), ha efficacia simile al naproxene; è autorizzato per il trattamento sintomatico dell'artrosi e dell'artrite reumatoide.
L'indometacina ha un'azione simile se non superiore a quella del naproxene, ma è gravata da maggiori effetti collaterali come cefalea, vertigini e disturbi gastrointestinali. L'acido mefenamico è un discreto analgesico, ma non è efficace come an-tinfiammatorio; è inoltre gravato da effetti indesiderati come diarrea e a volte anemia emolitica che richiedono la sospensione immediata del farmaco. Il meloxicam è autorizzato per il trattamento sintomatico rapido dell'artros e per il trattamento sintomatico a lungo termine dell'artrite reumatoide e della spondilite anchilosante. Il nabumetone ha effetti simili a quelli del naproxene. Il piroxicam, efficace quanto il naproxene, ha una durata d'azione maggiore che consente la monosomministrazione giornaliera. Tuttavia, gli effetti collaterali a livello gastrointestinale sono superiori a quelli degli altri FANS e le reazioni cutanee gravi più frequenti. Il profilo di tollerabilità del sulindac è simile a quello del naproxene. Il tenoxicam ha attività e tollerabilità analoghe al naproxene. La sua lunga durata d'azione consente la monosomministrazione giornaliera. Gli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2 etoricoxib e celecoxib hanno una efficacia simile a quella di FANS non selettivi come diclofenac e naproxene. Il rischio di eventi gastrointestinali gravi è più basso ma questo vantaggio può essere perso nei pazienti che richiedono un trattamento con dosi basse di acido acetilsalicilico. Vi sono dubbi sul profilo di sicurezza cardiovascolare degli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2. Celecoxib è registrato per il trattamento sintomatico dell'artrosi e per l'artrite reumatoide; inoltre, il celecoxib è registrato per il trattamento sintomatico della spondilite anchilosante e l'etoricoxib per quello della gotta acuta.
I FANS non devono essere somministrati ai soggetti con ulcera
peptica attiva o pregressa; gli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2 sono
controindicati in caso di ulcera peptica attiva. Anche se è preferibile astenersi
dalla prescrizione di FANS in soggetti con ulcera peptica o sanguinamento gastrointestinale
in atto o pregresso, e sospenderli nel caso in cui si verifichino queste condizioni,
non si deve trascurare il fatto che molti pazienti affetti da gravi malattie reumatologiche
(come l'artrite reumatoide) sono effettivamente dipendenti dall'uso dei FANS per
il controllo del dolore. Per informazioni sulla profilassi e terapia dell'ulcera
peptica associata ai FANS. FANS ed eventi cardiovascolari A dosi elevate e nel trattamento
a lungo termine, i FANS potrebbero comportare un lieve aumento del rischio di eventi
trombotici. Tutti i FANS sono controindicati nello scompenso cardiaco grave.
Disturbi gastrointestinali, nausea, diarrea e occasionalmente emorragie e
ulcere. Al danno gastrointestinale contribuiscono effetti sistemici e locali dei
FANS; assumere questi farmaci per bocca con cibo o latte; usare formulazioni gastroresistenti
o cambiare via di somministrazione può ridurre in parte i sintomi come la dispepsia.
I pazienti a rischio di ulcere gastroduodenali (compresi gli anziani) che devono
continuare il trattamento con FANS dovrebbero assumere inibitori selettivi della
ciclossigenasi 2 o FANS in associazione con farmaci gastroprotettori. Altri effetti
indesiderati includono reazioni da ipersensi-bilità (in particolare rash cutaneo,
angioedema e broncospasmo), cefalea, instabilità dell'equilibrio, nervosismo, depressione,
sonnolenza, insonnia, vertigini, disturbi dell'udito come tinnito, fotosensibilità
ed ematuria. Possono inoltre verificarsi alterazioni ematologiche. Si può osservare
ritenzione di liquidi (in rari casi tale da favorire lo scompenso cardiaco). L'insufficienza
renale può essere favorita dai FANS soprattutto in pazienti con alterazioni preesistenti
della funzionalità renale. In rari casi processi di necrosi papillare o fibrosi
interstiziale associati ai FANS possono portare a insufficienza renale. Altri effetti
indesiderati rari comprendono epatotossicità, alveolite, eosinofilia polmonare,
pancreatite, disturbi oculari, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica
tossica. Sono stati riportati casi di riacutizzazione di colite. Raramente è stata
descritta in associazione con i FANS meningite asettica, soprattutto in pazienti
con connettivopatie come il lupus eritematoso sistemico.