La regolazione chimica della ventilazione serve per adeguare la ventilazione di un individuo alle esigenze degli sgambi gassosi. Noi sappiamo che la respirazione e' responsabile del mantenimento dello pressione parziale di ossigeno ed anidride carbonica e, quindi, del Ph. Se infatti un soggetto ventila male, per es. un broncopatico, il pH del sangue si abbassa e si accumula anidride carbonica. Esiste percio' un centro del respiro, un pattner respiratorio che regola la ventilazione chimica, che deve avere un sensore periferico (chemiocettori periferici e centrali).
I glomi aortici si localizzano nell'arco aortico e sono connessi anch'essi col
nucleo del tratto solitario. Il nucleo del tratto solitario o nucleo del
fascicolo solitario e' accolto nella sostanza grigia che circonda il canale
centrale del midollo allungato per tutta la sua lunghezza e per un tratto nel
ponte. Il nucleo svolge molteplici funzioni neurovegetative. Il fascicolo
che lo raggiunge e' costituito dalle fibre sensitive che provengono dal ganglio
nodoso del nervo vago, dal ganglio petroso del nervo glossofaringeo,
descritto per la prima volta da Karl Samuel Andersch, e dal ganglio genicolato
della branca intermedia del nervo faciale. Rappresenta il nucleo della
sensibilita' gustativa di detti nervi. Il nucleo del tratto solitario e'
l'unico nucleo del tronco encefalico che e' viscero sensitivo; raccoglie, quindi,
la sensibilita' di tutti i visceri innervati dal vago, dal
glossofaringeo e dal nervo faciale e dalle fibre afferenti
provenienti dai reni (fibre nervose afferenti renali), dal cuore e
dai grossi vasi, inoltre, appunto, gli stimoli barocettive (arco
aortico) e chemocettive (vasi carotidei).
Il glomo carotideo localizzato alla biforcazione della carotide comune e da loro
si dipartono fibre afferenti che decorrono nel nervo di Hering e poi passano nel
glossofaringeo per giungere al nucleo del tratto solitario. Un corpo carotideo
(detto anche glomo carotideo o glomus caroticum) e' una piccola massa di chemocettori periferici e cellule di supporto, suddivisi in due tipi di cellule:
di primo tipo o glomiche, responsabili dell'attivita' chemocettiva e di secondo
tipo o cellule delle guaine, con ruolo di sostegno. Le cellule di I tipo hanno
delle vescicole in rapporto sinaptico con le fibre afferenti; le vescicole hanno
infatti neurotrasmettitore che viene liberato a seconda dei segnali percepiti.
La circolazione arteriosa che pervade le cellule e' elevata cosicche' non
interferisce con l'estrazione di ossigeno.
- Cellule del glomo (Tipo I)
- Caratteristiche simili a quelle dei neuroni (origine neuroectodermica, come
cellule cromaffini)
- Innervate da neuroni pre/postgangliari efferenti del sistema simpatico
- Canali voltaggio dipendenti; gap junctions
- Eccitabili
- Vescicole con neurotrasmettitore (AcH, NA, A, DOPAmina, metencefalina, sP)
- Terminazioni afferenti del nervo del seno (IX) ed afferenza al Nucleo del
Tratto Solitario( NTS).
Corpi carotidei (Cont)
- Cellule di tipo II (glia)
- Capillari fenestrati
- Sistema simpatico e parasimpatico innervano i corpi carotideo (cellule e
capillari)
- Metabolismo specifico elevato
- Molto perfusi
- PO2 di fine capillare (PO2ec) molto elevata
- Se PaO2 diminuisce, la PO2 delle nei corpi carotidei diventa inferiore a PO2ec
e i chemocettori sono stimolati
I chemocettori scaricano normalmente durante l'eupnea, cioe' con PaO2 normale e la loro scarica si spegne se un soggetto respira ossigeno puro, ma e' soprattutto la PaCO2 che li stimola. Inoltre se la paO2 si riduce, per es. da 60 mmHg a 30, perche' la saturazione dell'ossiemoglobina si riduce, la scarica e' elevata. Quando essi scaricano, il segnale raggiunge il nucleo del tratto solitario e la rete bulbo pontina, determinando un aumento della velocita' di salita della rampa respiratoria e si incrementano gli atti respiratori per minuto, ed il volume corrente si incrementa. Ricordiamo che il Volume Corrente o Tidal volume corrisponde alla quantita' d'aria che viene mobilizzata con ciascun atto respiratorio non forzato (300-500 ml). Per sapere quanta aria arriva agli alveoli (e quindi viene scambiata) si deve calcolare il volume alveolare, che si ottiene sottraendo dal volume corrente il volume dello spazio morto anatomico. Lo spazio morto anatomico e' il volume di aria intrappolata nelle vie aeree di conduzione (dalla bocca ai bronchioli terminali). Ma anche il pH fa scaricare i chemiocettori: la variazione di pH (per es. se il pH scende sotto 7,4) determina impennata della scarica di segnale. Ma non finisce qui: infatti essi sono stimolati anche dalla ipovolemia, per es. possono scaricare segnale anche in corso di emorragie ed attivano cosi i riflessi cardiocircolatori.
Caratteristiche dei chemiocettori centrali
Neuroni sensibili all'acidosi (zone chemocettive) presenti in molti
distretti:
1.sulla superficie di VLM
2.nella zona del rafe
3.nel NTS
4.locus ceruleus
5.ipotalamo
Neuroni sensibili a valori bassi di pH
-Diverse caratteristiche morfologiche, di frequenza di scarica basale e diversi
mediatori (serotonina)
- Il rafe e' vicino all'arteria basilare; molto perfuso
Esistono tuttavia anche altri recettori (chemiocettori centrali) siti a livello
centrale in precise aree chemiocettive in corrispondenza della colonna
respiratoria a 0.2 mm dalla superficie ventrale del bulbo, suddivisi in
rostrali, intermedi e caudali, cioe' in aree piu' esposte
al liquido interstiziale: quando la CO2 vi giunge, poiche'
la
barriera ematoencefalica e'
sensibile alla CO2, allora la CO2 reagisce con H2O e forma acido carbonico che
si dissocia, produce H+ e quest'ultimo stimola i neuroni chemio sensibili con
invio di potenti segnali di input eccitatorio ai neuroni respiratori bulbari.
La risposta ventilatoria all'ipossia intesa come riduzione della PO2 o la
saturazione dell'ossiemoglobina e' percepita in periferia dal recettore
chemiocettore periferico ed anche i livelli di CO2.
La CO2 e' altamente diffusibile attraverso la barriera ematoencefalica e quindi
giunge anche nel liquido cerebrospinale che idratera' la CO2 per formare
acido-carbonico che si dissocia in H+ e stimola i chemiocettori periferici. La
variazione degli ioni idrogeno anche se modesta, poiche' nel liquor non esistono
sistemi tampone, e' assai sensibile ai recettori dei glomi.
Riflesso di Hering-Breur
Esistono dei recettori a lento adattamento o SAR o recettori di stiramento del
polmone che sono meccanocettori siti a livello delle cellule muscolari lisce di
bronchi e trachea ed i cui segnali viaggiano nel nervo vago su fibre mieliniche
A-betaE' il riflesso che si instaura evocato dai meccanocettori delle vie aeree
durante la insufflazione di aria nel polmone superiore al volume corrente, per
cui , ad un certo punto si ferma la inspirazione e riparte la espirazione (off-switch)
dopo un periodo di apnea.
Questi recettori a rapido adattamento si trovano in stretto rapporto con le
cellule dell'epitelio tracheobronchiale e le fibre afferenti sono mieliniche
A-delta.Sono correlati al riflesso della tosse. Esse si trovano superficialmente
a livello epiteliale. Sono polimodali e vengono stimolati da insufflazione e
desufflazione molto rapida, da stimoli chimici, o irritativi, acido citrico,
soluzioni ipo o ipertoniche, fumo e polveri. Sono anche stimolati da sostanze
prodotte in processi patologici del polmone. A livello dei bronchi di grosso
calibro producono bronco costrizione, a livello della trachea anche oltre che
produzione di muco, chiusura della laringe e tosse mentre si avra' aumento
dell'ampiezza di e frequenza della respirazione
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