Contenuto complessivo
di magnesio nell'organismo ca. 25 g, pari a 1.000 mmol; fabbisogno giornaliero:
ca. 300 mg. Il magnesio si distribuisce nell'organismo in questo modo:
-1% nel plasma (legato per il 30% all'albumina): concentrazione plasmatica
normale 0,65-1,05 mmol/l. La sua concentrazione nei liquidi extracellulari è di
importanza critica, insieme a quella del calcio e di altri cationi, per il mantenimento
del potenziale di membrana nei nervi e dei muscoli e per la trasmissione dell'impulso
nervoso: il magnesio è inoltre essenziale per il processo di mineralizzazione e
di sviluppo dell'apparato scheletrico.
Nel plasma il magnesio è presente in concentrazioni
variabili tra 0,7 e 1,0 mmol/l (17 - 24 mg/l), per il 30% legato alle proteine (soprattutto
albumina) e per il rimanente sotto forma ionizzata. Il magnesio è assorbito nell'intestino
tenue attraverso sia un meccanismo mediato da un trasportatore sia un processo di
diffusione non specifico. La quota assorbita varia con la concentrazione di magnesio
nella dieta (si riduce dal 65 - 70% per apporti di 7 - 36 mg all'11 - 14% per apporti
di 960 - 1000 mg; viene scarsamente assorbito se l'apporto è superiore a 2 g/giorno),
ma anche la presenza di altri componenti della dieta: fitati, calcio, fosforo ed
acidi grassi a catena lunga ne riduce l'assorbimento.
-60% nelle ossa
-35% nella muscolatura scheletrica.
Il magnesio è coinvolto nell'attivazione di numerosi enzimi, tra l'altro attiva la Na+/ k+ ATPasi influenzando la distribuzione del potassio. Inoltre il magnesio inibisce la messa a disposizione del calcio a livello intracellulare (inibitore naturale del calcio).
Il magnesio è ampiamente presente in molti prodotti alimentari: legumi, cereali
integrali, frutta secca, banane e verdure a foglia verde ne sono particolarmente
ricchi, ma anche farinacei, carni e latticini ne contengono discrete quantità.
Ipomagnesiemia
Definizione
Magnesiemia < 0,65 mmol/L.
1. Ipomagnesiemia primitiva: malattia autosomica-recessiva estremamente rara (con
convulsioni generalizzate).
2. Ipomagnesiemia secondaria (acquisita): la maggioranza dei casi:
- dieta sbilanciata (alcoolismo, alimentazione parenterale)
- sindrome da malassorbimento
- aumentato fabbisogno (gravidanza)
- maggiore eliminazione renale (terapia con diuretici, disturbi poliurici)
- pancreatite acuta
- abuto di lassativi.
1. Poichè l'ipomagnesiemia può coesistere con una ipocalcemia e/o
ipopotassiemia, i suoi sintomi non sono specifici: sistema nervoso: tetania da
carenza di magnesio, parestesie, disturbi depressivi, eccitabilità
2. tratto gastrointestinale: ad es. spasmi intestinali
3. cuore: extrasistoli ventricolari, maggiore sensibilità alla digitale, allungamento
del QT all'ECG, aumentata suscettibilità delle arterie coronarie agli spasmi coronarici
con angina pectoris.
1. Causale
2. Sintomatica: somministrazione di magnesio.
Indicazioni:
- apporto per ripristinare valori normali
- dosaggi farmacologici con valori di magnesiemia normali: ad es.
-tachicardia ventricolare di tipo torsione di punta
-aritmie ventricolari da digitale
-l'extrasistolia può spesso risentire favorevolmente dell'aumento dei livelli di
magnesio e potassio ai limiti superiori della norma
-eclampsia con convulsioni generalizzate
-contrazioni uterine precoci.
Definizione: Magnesiemia > 1,05 mmol/1.
Eziologia
La causa più frequente è l'insufficienza renale.
Poichè l'ipermagnesiemia viene osservata quasi sempre nel contesto di un'iperpotassiemia,
i sintomi sono inscindibili da quelli di quest'ultima:
- debolezza muscolare
- sonnolenza e narcosi da magnesio
- ECG: aumento dell'altezza delle onde T, disturbi di conduzione intraventricolare.
Come per l'iperpotassiemia; dialisi nei casi di ipermagnesiemia e iperpotassiemia
da insufficienza renale terminale.
argomenti di fisiologia