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Menorragia e metrorragia, la cura

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Con metrorragia si intende la presenza di sanguinamento uterino indipendentemente dal ciclo mestruale. La metrorragia si tratta come la menorragia, ma è importante identificarne la causa che più spesso è di tipo organico e non funzionale. Per menorragiasi intende un sanguinamelo mestruale abbondante ma regolare, in assenza di patologie pelviche riconoscibili o di disturbi della coagulazione.

Si parla di menorragia in presenza di una perdita totale di sangue mestruale pari o superiore a 80 ml per ciclo.  Soggettivamente la menorragia può essere definita come la perdita di un'eccessiva quantità di sangue in diversi cicli mestruali consecutivi in donne che siano in età fertile. 

Fibromi si riscontrano nel 10% circa delle donne con menorragia e nel 40% di quelle con menorragia grave (<200 ml per ciclo). Il ginecologo, in caso di perdite ematiche, effettua la visita e completa l'esame con un'ecografia transvaginale per escludere lesioni dei genitali (per esempio fibromi che possano causare perdite ematiche nel mezzo del ciclo mestruale.

Terapia della meno e metrorragia

Oltre alla riduzione del flusso mestruale, è importante correggere l'eventuale anemia sideropenica. In genere si attua una terapia marziale endovena, specie se all'emocromo risulti una crasi ematica intorno ad 8 g/dl di emoglobina con valore MCV inferiore a 70 micron cubi, quindi globuli rossi piccol (cerca anemia sideropenica).

Quali farmaci sono utili per controllare la menorragia?

ANTIFIBRINOLITICI

L'acido tranexamico può essere usato per prevenire o per trattare il sanguinamento dovuto a fibrinoli-si eccessiva e può essere particolarmente utile in caso di menorragia.
L'etamsilato (dicynone) riduce il sanguinamento capillare in presenza di un numero normale di piastrine e si assorbe bene per os. Non agisce tramite la stabilizzazione della fibrina, ma probabilmente correggendo un'anomala adesione piastrinica.

L'azione antiemorragica dell'etamsilato è garantita dall'effetto diretto sull'adesività piastrinica, che risulta decisamente potenziata, dall'attivazione piastrinica e dall'aumentata espressione di molecole di adesione indotta dal principio attivo. Questo meccanismo d'azione consente una sensibile riduzione del tempo e del volume dei sanguinamenti, senza aumentare il rischio di trombosi.

Acido tranexamico (acido tranexamico, tranex, ugurol): 1 g 3 volte al giorno fino a 4 giorni; dose massima giornaliera 4 g, somministrare dopo che è iniziato un sanguinamento importante; si può somministrare a compresse o per via intramuscolare, prestando attenzione ai paziente con insufficienza renale, o epatopatici.
Etamsilato: 500 mg 4 volte al giorno durante il ciclo mestruale;

ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI

L'acido mefenamico viene impiegato per la menorragia in particolare quando è associata a dismenorrea. POSOLOGIA
Acido mefenamico (lysalgo), usato nella dismenorrea per il trattamento del dolore. La posologia è di 500 mg/die in 2 somministrazioni a stomaco pieno.

PROGESTINICI

Anche se i progestinici orali sono stati ampiamente utilizzati per la menorragia, sono piuttosto inefficaci se confrontati con l'acido tranexamico o i FANS. Il levonorgestrel ( mirena, sistema intrauterino) rilasciato direttamente da un dispositivo intrauterino è autorizzato per il trattamento della menorragia idiopatica. Nella menorragia idiopatica, il sanguinamento mestruale si riduce in modo significativo entro 3-6 mesi dall'inserimento del dispositivo probabilmente a causa della prevenzione della proliferazione endometriale.

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