Si tratta di una
lesione dolorosa della radice del nervo glossofaringeo, un nervo del cranio di tipo
misto sensitivo, motorio, somatico e viscerale. E' molto rara.
La nevralgia glossofaringea essenziale è eccezionale; questo tipo di affezione è generalmente secondaria ad una invasione neoplastica lungo il decorso intracranico ed extracranico del IX nervo cranico. In altri casi può dipendere da ascessi peritonsillari, aneurismi della carotide. Dipende dall'irritazione delle radici nervose a seguito di fenomeni di compressione dei nervi a ridosso del midollo, soprattutto ad opera dell'arteria vertebrale e della cerebellare posteriore-inferiore. Altri fattori eziologici di queste nevralgie possono essere i traumi, le infezioni locali, l'ossificazione dei ligamenti stiloidei, le anomalie vascolari in genere ed i tumori intra ed extracranici.
Queste forme nevralgiche provocano dolore incoercibile, generalmente unilaterale, con irradiazione
al timpano ed al faringe; il dolore profondo che scaturisce nell'orecchio, si diffonde
nelle parti vicine; il piu' delle volte è folgorante, trafittivo, imprevisto e di
frequenza variabile oppure scatenato dal movimento di deglutizione, dal movimento
della mandibola nel parlare, nello sbadiglio, o da movimenti del capo. La sua intensità
può essere atroce, irrigidendo il paziente in un atteggiamento di prostrazione dominata
dall'ansia. Dolore da un solo lato del capo, intermittente, violento e di breve
durata, folgorante, a scossa elettrica o pugnalata, provocato dalla deglutizione
ed avvertito a livello dell'orecchio, della gola e della regione laterale del collo.
Come nella nevralgia del trigemino il dolore è periodico con periodi sintomatici
e non, con attacchi che durano minuti o ore e parossistico con esplosioni dolorose
che durano da pochi secondi a due minuti. Talvolta associato ad aritmia cardiaca
e sincopi.
Terapia
farmacologica con Carbamazepina. Vengono utilizzati anche Clonazepam, Gabapentin
e Baclofene. è inoltre necessario educare il paziente affinchè eviti stimoli che
possono scatenare la crisi dolorose (toccamento della zona, masticazione, colpi
di freddo). I risultati sono meno incoraggianti di quelli ottenuti nella nevralgia
trigeminale. L'intervento neurolitico viene eseguito in sala operatoria, con l'ausilio
di un amplificatore di immagini, in anestesia generale.
II paziente supino sul tavolo operatorio, con capo iperesteso, mediante una proiezione submento vertice è possibile
reperire nella base del cranio il forame lacero-posteriore. La punta dell'ago, introdotta
a circa 3 cm dalla commesura labiale, viene indirizzata nella parte piu' anteriore
del forame, per assestarsi nella prominenza antero-mediale del forame lacero. Valutato
l'effetto di un anestetico locale iniettato in sede quando il paziente è sveglio,
si può procedere alla neurolisi etanolica del tronco nervoso del IX nervo cranico
(etanolo 0,2 mi), oppure si può ricorrere alla termocoagulazione. Sono descritte
tuttavia metodiche di approccio laterale o presso il processo stiloideo, ove il
tronco del IX è distanziato rispetto ai tronchi nervosi del X e XI nervo cranico.