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Pressione arteriosa, quali obiettivi terapeutici

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Aggiornamento per il  medico pratico

Obiettivo

Ridurre la morbilità e la mortalità di origine cardiovascolare e renale attraverso la riduzione delle pressione arteriosa. A fianco potete vedere un cuore con ipertrofia del ventricolo sinistro, condizione fisiopatologica conseguente ad una pressione arteriosa elevata.
La pressione arteriosa deve essere < 130/80 mmHg, mentre per i pazienti affetti da diabete o nefropatie può essere utile ridurre a 125 mmHg/75.

Terapie

Modificazioni dello stile di vita
Trattamento dietetico
Esercizio fisico aerobico
Riduzione del peso
Controllo degli altri fattori di rischio che contribuiscono all'arteriosclerosi

Farmaci

Pronto soccorso

Gastroenterologia

Diabetologia

Cardiologia

Endocrinologia

Urologia Nefrologia

Aritmie

Terapia farmacologica
Alcune metaanalisi documentano un effetto antipertensivo praticamente equivalente delle 6 classi seguenti di agenti farmacologici, utilizzati in monoterapia
 Diuretici β-bloccanti

ACE-inibitori
Bloccanti (antagonisti) dei recettori dell'angiotensina Calcio-antagonisti
Per i pazienti che non presentano altri fattori di rischio coronarico, iniziare con una bassa dose di un singolo agente e, se la pressione arteriosa non è sotto controllo, aumentare il dosaggio; se ancora non viene raggiunto l'obiettivo pressorio, adottare una terapia combinata
Per i pazienti a rischio medio-alto, considerare senz'altro una terapia iniziale combinata a basse dosi

Indirizzo terapeutico

Le seguenti malattie concomitanti devono indirizzare la terapia farmacologica iniziale:
- Insufficienza cardiaca: ACE-inibitore, antagonista dei recettori dell'angiotensina, diuretico
- Dopo infarto miocardico: beta-bloccante, ACE-inibitore

- Presenza di malattia coronarica o alto rischio: Beta-bloccante, ACE-inibitore, calcio-antagonista, diuretico
- Diabete: ACE-inibitore o antagonista dei recettori dell'angiotensina, evitare beta-bloccanti e diuretici in genere, tranne che nello scompenso cardiaco (furosemide, kanrenoato)
-  Nefropatia cronica: ACE-inibitore o antagonista dei recettori dell'angiotensina, meglio calcioantagonisti  (amlodipina) oppure calcioantagonisti di ultima generazione (lercadipina, barnidipina ecc.)

-  Prevenzione dell'ictus ricorrente: diuretico o ACE-inibitore
-  Ipertrofia prostatica: ex-bloccanti
Se la pressione arteriosa non è controllata con 2 farmaci, è indicata la ricerca approfondita di una causa di ipertensione secondaria. Basso livello di sospetto in diabetici e persone anziane Se non viene identificata una causa secondaria, la valutazione della dieta spesso rivela un elevato consumo di sodio. Una volta individuata un'appropriata associazione di farmaci, l'uso di una formulazione che combini i diversi agenti può semplificare il regime terapeutico, favorendo la compliance. La riduzione di numero di volte al giorno in cui il paziente deve interrompere le sue attività migliora la compliance.

Modificazioni dello stile di vita


E veniamo al life style che oggi ha avuto una riconferma della sua importanza ai fini del trattamento ipertensivo. L'intervento terapeutico non farmacologico è indicato in tutti i pazienti con ipertensione sostenuta Restrizione di sodo Raccomandazione: assunzione di meno di 6 g di cloruro di sodio/die. Ci ò è di solito possibile eliminando il sale da tavola, riducendo il consumo di cibi pronti ed eliminando tutte le aggiunte di sale durante la preparazione dei cibi ci ò potenzia in maniera significativa l'efficacia di quasi tutti gli agenti antipertensivi. Tale condotta dietoterapia fornisce un vantaggio diretto ai pazienti ipertesi sensibili al sale.

Dieta per l'ipertensione

Un aumento del consumo di potassio e/o calcio pu ò essere utile. La dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension) prevede cibi naturali ad alto tenore di potassio e con basso contenuto di grassi totali e saturi; occorre anche un aumento del consumo di frutta, verdure e latticini magri. La pressione arteriosa viene significativamente ridotta nelle persone borderline e negli ipertesi in stadio I. L'aggiunta di semi di soia a una dieta a basso contenuto lipidico (25 g di proteine di soia in sostituzione di 25 g di proteine di altro tipo) ha ridotto significativamente la pressione arteriosa e i livelli dei lipidi nelle donne osservate in un piccolo studio. Il consumo di cacao, e probabilmente anche di té verde, può abbassare la pressione arteriosa. Cos ì pure la perdita di peso, con un obiettivo dell' indice di massa corporea <25 kg/m2 ; è stato dimostrato che riducendo perdita di peso di 10 kg riduce la pressione sistolica di 5-20 mmHg. Il consumo di alcol deve essere limitato a un massimo di 2 drink al giorno per gli uomini e 1 drink al giorno per le donne. E' importante l'esercizio fisico aerobico regolare. Chiunque sia in grado, dovrebbe impegnarsi in un'attività fisica aerobica regolare. E' sufficiente una camminata a passo spedito per 30 minuti, quasi ogni giorno: l'esercizio fisico è utile per tenere sotto controllo il peso, e l'allenamento pu ò di per s é abbassare la pressione. Il controllo degli altri fattori di rischio che contribuiscono all'arteriosclerosi è imperativo e cos ì pure è raccomandata la restrizione di colesterolo e grassi saturi e la cessazione del fumo. Anche le tecniche di rilassamento possono abbassare la pressione arteriosa.

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