Supponiamo che un soggetto anziano, non vaccinato per HBV, abbia avuto un rapporto sessuale con un partner HBV positivo.
Che cosa deve fare per non contagiarsi di epatite B?
Nell'immunoprofilassi, o immunizzazione passiva, gli anticorpi prodotti dall'immunizzazione
o dalla precedente infezione naturale di ospiti animali o umani compatibili vengono
impiegati per prevenire e modificare l'infezione naturale negli esseri umani. L'immunizzazione
passiva fornisce un periodo di protezione relativamente breve (settimane-alcuni
mesi). Prima dello sviluppo dei vaccini dell'epatite A e B, l'immunoprofilassi si
basava essenzialmente sulla prevenzione dell'infezione.
Negli esseri umani l'immunizzazione passiva avviene spontaneamente tramite il passaggio degli anticorpi materni di immunoglobuline di classe G al neonato con conseguente sviluppo di anticorpi.
Tali anticorpi forniscono
per alcuni mesi protezione contro numerosi batteri trasmissibili e malattie virali,
offrendo inoltre al neonato un'indispensabile protezione nel periodo in cui il sistema
immunitario non è giunto a totale sviluppo; quindi spariscono entro il primo anno
di vita. All'esordio della terapia di immunizzazione passiva, si somministrò direttamente
siero contenente anticorpi (per esempio siero equino). Recentemente, grazie alla
separazione del siero, è stato possibile isolare e concentrare gli anticorpi specificatamente
necessari.
La somministrazione di immunoglobuline sieriche di classe G (IgG) rappresenta un'eccellente misura profilattica. La dose raccomandata di IgG è di 0.02 ml/kg in caso di preesposizione qualora il periodo di esposizione non superi i 3 mesi. In caso di prolungato periodo di esposizione si raccomanda la somministrazione di 0.06 ml/kg ogni 5 mesi. Nonostante le IgG forniscano un'eccellente profilassi, esse risultano di scarsa praticità in ragione della limitata efficacia (pochi mesi) e, nonostante siano considerate un metodo sicuro, possono provocare la comparsa di febbre, mialgia e intensa dolorabilità nella sede dell'iniezione.
Fra i numerosi vaccini sperimentali dell'epatite
A sono disponibili dati particolarmente rilevanti di due vaccini inattivati, testati
sugli esseri umani. Il primo studio condotto da Werzberger e collaboratori ha dimostrato
la totale efficacia protettiva (100%) di un vaccino inattivato somministrato a soggetti
a rischio in un unica dose.
La sperimentazione comprendeva 1037 bambini di età
fra i 2 e i 16 anni provenienti da una comunità dello Stato settentrionale di New
York in cui si rilevava un'incidenza annuale del 3% di epatite A acuta. Si è proceduto
all'iniezione intramuscolare di un vaccino dell'epatite A inattivato con formalina,
altamente purificato (Merck, Sharp & Dohme, West Point, PA) o di un placebo su bambini
scelti a caso. Si sono verificati 25 casi di epatite A clinicamente manifesta nel
gruppo placebo fra il 50-103° giorno successivo a iniezione. Viceversa nei gruppi
inocu-lati con vaccino (p < 0.001) non si è riscontrata presenza di epatite.
Il secondo studio condotto da Innis e collaboratori si è occupato di un vaccino inattivato dell'epatite A (Havrix, SmithKline, Rixensart, Belgio) di diversa composizione da quello precedentemente impiegato da Werzberger.
Testato contro placebo su una popolazione di 40 000 bambini tailandesi il vaccino si è dimostrato efficace nel 97% dei casi dopo somministrazione di tre dosi. Tale vaccino è stato recentemente approvato dalla Food and Drug Administration per l'impiego su particolari categorie negli Stati Uniti (militari, viaggiatori internazionali). La dose raccomandata è di 1440 EU (1.0 mi) per via intramuscolare (muscolo deltoide) con successiva dose di richiamo dopo 6 mesi-1 anno.
Immunoglobuline sieriche -Pool di plasma umano - Previene il morbillo -Previene l'epatite A
Immunoglobuline del morbillo - Pool di plasma umano - Previene il morbillo
Immunoglobuline dell'epatite B - Pool di plasma di donatori - In caso di puntura
d'ago accidentale o esposizione sessuale
Immunoglobuline della rabbia - Pool di plasma di donatori iperimmunizzati - Immunoterapia
della rabbia
Botulismo - Anticorpi equini specifici - Trattamento e profilassi dell'intossicazione
botulinica
Virus dell'epatite A (HAV) :No epatite cronica - trasmissione : Orofecale
Virus dell'epatite B (HBV): Si epatite cronica - trasmissione col sangue
Virus dell'epatite C (HCV): Si epatite cronica - trasmissione col Sangue
Virus dell'epatite D (HDV): Si epatite cronica - trasmissione col Sangue
Virus dell'epatite E (HEV): no epatite cronica - trasmissione orofecale
Inattvato (ucciso) - Attenuato (vivo)
Vaccino inattivato (ucciso) : Coltura di HAV in vitro : Inattivazione con
formalina, Contiene allume quale adiuvante; stimola gli anticorpi anti-HAV Richiede
dosi multiple; Disponibile in commercio in Europa e negli Stati Uniti
Vaccino Attenuato: Coltura di HAV in vitro Passaggi multipli nelle colture
cellulari. Non richiede adiuvanti; stimola gli anticorpi anti-HAV, Reversibilità
teorica della virulenza e capacità di provocare epatite A acuta.
Ancora a livello di ricerca negli Stati Uniti, in Asia e in Europa
L 'epatite B è una patologia molto diffusa, interessa 350 milioni di persone nel mondo e in Italia si registra una delle più alte prevalenze della malattia di tutti i paesi occidentali Si tratta di una malattia virale ad alto rischio che colpisce il fegato e può causare gravi complicanze a lungo termine quali la cirrosi epatica, l 'insufficienza epatica e, in ultima analisi, il cancro al fegato. Sono disponibili due prodotti per la profilassi dell'infezione da virus dell'epatite B.
1.
Immunizzazione attiva: vaccino dell'epatite B, autorizzato negli Stati Uniti a partire
dal 1981, raccomandato in caso di profilassi pre- e postesposizione.
2.
Immunizzazione passiva: globuline iperimmuni (HBIG); fornisce
una protezione passiva temporanea, indicata in caso di particolari situazioni postesposizione.
Le globuline iperimmuni contengono elevate concentrazioni di anticorpi anti-HBs
che le contraddistinguono dalle normali immunoglobuline. Le globuline iperimmuni
vengono preparate da plasma con una concentrazione variabile di anticorpi anti-HBs.
Negli Stati Uniti le globuline iperimmuni contengono un titolo anticorpale anti-HBs
superiore a 1:100 000 rilevato mediante dosaggio radioimmunologico.
Raccomandazioni postesposizione da virus dell'epatite B |
||||
Esposizione | Dose | Momento | Dose | Momento |
Perinatale | 0.5 ml im | Entro 12 ore dalla nascita | 0.5 ml alla ascita | Entro 12 ore dalla nascita; |
Sessuale | 0.6 ml/kg im | Dose unica entro 14 gg dal rapporto sessuale | insieme a HBIG | Immuniz-zazione immediata |
Sebbene di diversa preparazione essi sono confrontabili per quanto riguarda obiettivi pratici, immunogenicità e percentuali di efficacia. La vaccinazione antiepatite B è raccomandata a tutte le persone che lavorano in ambito sanitario (medici, dentisti, personale di laboratorio ecc.) che possono esporsi a sangue potenzialmente infetto.
Alle persone non vaccinate precedentemente che, in aree ad alta o moderata endemia, lavoreranno in ambito sanitario per qualunque durata, è fortemente consigliata la vaccinazione prima del viaggio. La vaccinazione può essere presa in considerazione anche per le persone che progettano di risiedere più di 6 mesi in aree con moderato o alto livello di endemia e che non sono in grado di prevedere il tipo di contatto con la popolazione locale.
In particolare dovrebbero essere vaccinati le persone che prevedono un contatto sessuale con la popolazione locale, che vivranno in aree rurali e/o avranno un contatto fisico quotidiano con gli abitanti del luogo e le persone che potrebbero richiedere un intervento medico, dentale o altri trattamenti durante il loro soggiorno.
I vaccino antiepatite B attualmente in uso è prodotti con la tecnica di DNA ricombinante, inserendo un plasmide contenente il gene dell'antigene di superficie dell'epatite B nel lievito. La schedula vaccinale prevede la somministrazione di tre dosi di vaccino, per via intramuscolare, ai tempi 0, 1, 6 mesi. Non sono previsti richiami nei soggetti che hanno risposto alla vaccinazione.
La vaccinazione dovrebbe essere iniziata almeno 6 mesi prima del viaggio per essere completata prima della partenza. Una certa protezione è fornita anche da una o due dosi, per cui, se indicata, la vaccinazione sarà comunque iniziata sebbene non possa essere completato prima della partenza. Tuttavia non si ha un'ottima protezione finche non si è completato la vaccinazione. Non c 'è nessuna interferenza tra il vaccino antiepatite B e altri vaccini o immunoglobuline somministrati simultaneamente. Studi a lungo termine hanno dimostrato che la memoria immunologica rimane per almeno 12 anni e conferisce protezione anche contro l'epatite cronica da virus B, sebbene il livello anticorpale possa diventare basso o non più determinabile. Per i bambini e adulti con stato immunitario normale, non è richiesto un richiamo di vaccino, né è necessario accertare il loro livello anticorpale con test sierologici.