"Tutto posso in colui che mi da' la forza" Giovanni Paolo II.
Il caso clinico
Un paziente giunge alla nostra attenzione con edemi declivi, più accentuati a destra, una gamba gonfia e dura, calda al termotatto. Inviamo il paziente dal chirurgo vascolare: all'ecocolordoppler ci viene diagnosticata una trombosi venosa profonda femoro-poplitea destra.
Iniziamo un trattamento con antibiotico (una cefalosporina di 3a generazione), eparina dosata a 6000 unita, bis in die, e terapia con anticoagulanti orali (sintrom 4 mg, per raggiungere in range di 2,5 - 3 di INR)
Dopo una settimana circa di cura (vedi foto) il paziente, con elestocompressione, può rimettersi in piedi.
Definizione: secondo l'OMS: Vene varicose = vene superficiali con dilatazioni sacciformi o cilindriche, in cui la dilatazione venosa può essere circoscritta oppure estesa, e manifestarsi per lo più con tortuosità e formazione di gavoccioli.
Varianti:
forma primaria = idiopatica, in assenza di cause note
forma secondaria = acquisita, per lo più correlata ad ostacolato deflusso del
sistema venoso profondo, quale conseguenza di una flebotrombosi.
Epidemiologia: circa il 10% della popolazione adulta; prevalenza in aumento con
l'età.
Fisiopatologia: incontinenza valvolare delle vene superficiali prima del loro sbocco nel sistema venoso profondo, che consente un ritorno di flusso venoso dalle principali vene profonde verso le vene superficiali.
Nella gamba esistono 3 sistemi venosi:
1.
vene superficiali: vena grande safena, che inizia a livello del malleolo interno
e giunge sino al triangolo di Scarpa, al di sotto della regione inguinale, dove
si fa profonda e va a sboccare nella femorale; il suo tratto terminale, dove può
ricevere altri piccoli rami venosi da regioni adiacenti, è detto "cross safeno-femorale";
vena piccola safena e rami collaterali (area del polpaccio)
2.vene profonde: raccolgono il 90% del flusso venoso refluo, spinto principalmente
dalla pompa muscolare oltre che dalla pompa articolare. Le valvole venose impediscono
il reflusso del sangue, secondo il principio di Paternoster
3. vene perforanti: collegamento tra il sistema superficiale e quello profondo.
La direzione fisiologica del flusso dalla superficie alla profondità è assicurata
dalle valvole venose. Ne esistono 3 gruppi principali:
gruppo di Dodd: parte interna della coscia medio-superiore
gruppo di Boyd: parte interna della gamba, immediatamente sotto al ginocchio
gruppo di Cockett: 3 vene perforanti nella parte interna della gamba, a livello
del 1/3 inferiore, circa 7, 14 e 18 cm dalla pianta del piede.
Vene varicose serpiginose
Genesi multifattoriale:
età, anamnesi famigliare (genetica)
influenze ormonali nelle donne, ad es. gravidanza
Il sovrappeso non ha alcun ruolo eziologico.
varici del tronco principale e dei rami collaterali (le più frequenti): principalmente
a carico della grande safena (parte mediale della coscia e gamba) e della piccola
safena (settore posteriore della gamba) e dei loro rami collaterali
varici reticolari = ectasie venose superficiali e localizzate, ad aspetto reticolare,
con diametro di 2-4 mm, principalmente" a livello del cavo popliteo e della parte
esterna di coscia e gamba
ectasie a stella cometa = ectasie capillari a forma di ragnatela di piccolissime
varici intradermiche, con diametro < 1 mm, principalmente al dorso della coscia
varicocele = ectasie del plesso pampiniforme
varici vulvari e sovrapubiche: compaiono in corso di gravidanza.
Il paziente presenta:
sensazione di stanchezza, pesantezza e tensione alle gambe (miglioramento con
la posizione sdraiata e col movimento)
tendenza ad edemi malleolari serotini
eventuale prurito e sensazione di pressione al livello delle vene perforanti insufficienti
crampi notturni a piede e polpaccio.
Le manifestazioni cliniche delle affezioni venose aumentano tipicamente verso sera,
dopo una protratta stazione eretta o seduta, oppure quando fa caldo; non aumentano
invece dopo una lunga camminata (come accade invece ad es. nella arteriopatia obliterante
periferica).
Classificazione in stadi delle varici del tronco principale della grande safena
(sec. Hach. 1996), in base all'estensione distale. Lo stadio è determinato dal punto
più distale di insufficienza (= arresto del reflusso in prossimità di una valvola
distale nuovamente continente e inizio della varice di un ramo collaterale):
I. solo valvole ostiali (insufficienza dalla "cross")
II. varici con reflusso sino al di sopra dell'articolazione del ginocchio
III. varici sino al di sotto dell'articolazione del ginocchio
IV. varici sino all'articolazione della caviglia.
Per il volume di sangue ricircolante a livello della varice del tronco principale
della grande safena, si giunge nel corso degli anni, quale conseguenza secondaria,
ad un sovraccarico di volume della vena poplitea e femorale, con dilatazione e insufficienza
valvolare. Ciò viene definito come insufficienza venosa poplitea e femorale secondaria.
In caso di varice incompleta del tronco principale della grande safena, la "cross"
; continente, ma il reflusso dal circolo profondo verso la grande safena superficiale
e mediato da una vena perforante insufficiente più distale oppure da rami venosi
collaterali.
La varice del tronco principale della piccola safena è rara. Si possono formare
per tortuosità varicose, più evidenti al dorso del polpaccio.
Una varice delle vene perforanti compare solitamente in combinazione con altre
forme di varici primarie e secondarie.
Complicanze: tromboflebiti, flebotrombosi (con ev. embolia polmonare), insufficienza
venosa cronica, ulcus cruris venosum.
Classificazione clinica in stadi delle vene varicose sec. Marshall, 1997: Stadio
I: nessun sintomo, eventualmente alterazioni estetiche Stadio II: sensazione di
stasi, crampi notturni, parestesie
Stadio III: edema, indurimento della cute, pigmentazione, cicatrice da ulcus cruris
Stadio IV: ulcus cruris venosum.
Si basa su:
Anamnesi, ispezione, palpazione degli osti fasciali a livello
dei punti di passagg. delle vene perforanti insufficienti; evtl. vene perforanti
prominenti (fenomeni "blow-out")
Test di funzionalità venosa (non sempre attendibili), ad es. test di Trendelemburg
per documentare la presenza di valvole venose incontinenti e test di Perthes per
controllare la pervietà delle vene profonde
Ecografìa doppler
Diagnostica per immagini (ecografia color-doppler, flebografia compressiva ascendente).
a) Conservativa:
calze compressive (di solito è sufficiente la classe II di compressione); la confezione
su misura è necessaria solo in caso di forma della gamba assai particolare
la stazione eretta e seduta protratte sono da evitare; camminare e stare sdraia:
fa bene.
Nota: non esiste nessuna terapia farmacologica realmente efficace delle vene varicose!
b) Chirurgica:
indicazione: vene varicose sintomatiche
presupposto: documentata pervietà del sistema venoso profondo (ecolordoppler, flebografia)
controindicazione: occlusione delle vene profonde.