La fibrillazione atriale
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Definizione
E’ un’ aritmia comune che può manifestarsi in forme parossistiche e persistenti. Si caratterizza per un’attività atriale disorganizzata senza contrazione atriale efficace, come se gli atri fossero “paralizzati”. Ed i ventricoli, nell’intento di garantire una funzione di pompa, si contraessero in maniera aritmica e caotica.
Non per nulla si parla di “delirium cordis”, cioè la pazzia del cuore. Eppure nonostante questa presentazione che può incutere terrore nel paziente che ne è affetto, la fibrillazione atriale è anche considerata una aritmia con la quale è possibile convivere, facendo tesoro di alcuni accorgimenti terapeutici, stante il rischio emboligeno
per il cervello e, dunque, di ictus cerebrale, che essa può causare.
La fibrillazione
atriale si caratterizza ancora all’elettrocardiogramma per:
-Assenza di onde P distinte sull'elettrocardiogramma (ECO di superficie; linea di base ondulata o deflessioni atriali iscritte più nettamente, di ampiezza variabile e frequenza di 350-600 battiti/minuto
-Risposta ventricolare
irregolarmente irregolare
E’ la forma più comune di tachiaritmia sostenuta, la cui prevalenza aumenta con l'avanzare dell'età, fino a quasi il 10% nei pazienti di oltre 80 anni.
Fattori di rischio per la fibrillazione
Età avanzata
Stress emotivi
Interventi chirurgici
Esercizio fisico
Febbre
Intossicazione alcolica acuta
Aumento importante del tono vagale (risposta vasovagale)
Ipossia acuta
Ipercapnia
Alterazioni metaboliche o emodinamiche
Patologia cardiovascolare: Cardiopatia reumatica, Valvulopatia mitralica non reumatica,
Malattia cardiovascolare ipertensiva, Difetto del setto interatriale, Insufficienza
cardiaca congestizia,Pericardite, Altre anomalie cardiache con ingrandimento atriale,
Broncopneumopatia cronica ostruttiva
Tireotossicosi
Polmonite
Embolia polmonare
Epidemiologia
Eziologia
L'attività atriale rapida e disorganizzata influisce sulla risposta ventricolare.
Numerosi impulsi atriali raggiungono il nodo AV, rendendolo parzialmente refrattario
a impulsi successivi. L'effetto degli impulsi atriali non condotti sulla risposta
agli impulsi atriali successivi è definito conduzione nascosta. Può verificarsi
in presenza o in assenza di anomalie strutturali, patologie sistemiche o cardiopatie.
Si osserva in forme parossistiche e persistenti. È associata a un'ampia gamma di
fattori di rischio.
L'attività atriale irregolare dà luogo a una risposta ventricolare
più lenta, a fronte di una frequenza atriale molto rapida. La fibrillazione atriale
(FA) può convertirsi in flutter atriale, che si caratterizza per una frequenza atriale
più lenta (250-350 battiti/minuto), effetto ridotto della conduzione nascosta, incremento
paradosso della risposta ventricolare. Numerosi meccanismi possono condurre alla
FA, ma in tutti i casi sono presenti impulsi multipli rientranti attraverso gli
atri che possono creare un'attività elettrica continua o"wavelet".La lunghezza d'onda
è un fattore determinante cruciale nella FA. La lunghezza d'onda può essere influenzata
(resa più lunga) da farmaci antiaritmici.
Sintomi e segni
Palpitazioni
Dispnea
Dolore toracico
Vertigini
Sincope
Affaticamento
Intolleranza allo sforzo
Induzione o intensificazione di insufficienza cardiaca congestizia
Embolizzazione sistemica (per es., ictus)
Ansia secondaria a palpitazioni
Polso rapido e irregolare
Ipotensione
Perdita di onde a nel polso venoso giugulare
Variazioni da battito a battito del polso arterioso carotideo e della pressione
sistolica
Ritmo irregolarmente irregolare all'auscultazione
Variazione d'intensità del primo tono cardiaco
Diagnosi dfferenziale
Si pone con altre tachiaritmie
- Tachicardia sinusale, flutter atriale, tachicardiasopraventricolare, sindrome da preeccitazione di Wolff-Parkinson-White, tachicardia ventricolare.
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