Le emorragie dell'apparato
gastrointestinale si possono presentare come:
-ematemesi: emissione mediante vomito di sangue fresco (rosso vivo) o digerito
(posa di caffé);
-melena: evacuazione alvina di feci picee;
-ematochezia: emissione dall'ano di sangue
rosso vivo.
Le cause più comuni di emorragia digestiva sono elencate nella tabella
(origine a monte
della flessura di Treitz)
-gastriti erosivo-emorragiche
-ulcere
-varici esofagee e/o del fondo gastrico
-esofagite da reflusso
-sindrome di Mallory-Weiss
-neoplasie
Colonscopia: neoplasia del tratto ascendente
del colon, sanguinante, vegetante e stenosante
il lume: il paziente giunge alla ns osservazione
per sanguinamento, anemizzazione e stitichezza
Paziente con abbondante melena,
feci picee, sangue digerito
Ecotomografia addominale e TAC: permettono di individuare raccolte e versamenti
addominali liberi, nonché processi espansivi primitivi secondari a carico di visceri
addominali.
Trattamento delle emorragie digestive
Stabilizzare le condizioni emodinamiche del paziente e la sua crasi ematica
con infusione di plasma expander ed emotrasfusione.
-in caso di persistenza dell'emorragia: somatostatina 250 mg/ora ( 1 f.la) per 48-72
ore in infusione lenta o vasopressina 0.4 U al min. per le prime 24 ore, successivamente
a dosaggio ridotto per altre 48 ore (inefficace nei non cirrotici, da usare
con cautela nei vasculopatici e cardiopatici ischemia);
Colonscopia: lesione sanguinante del
colon con sangue rosso evidente sulla mucosa
Ancor prima del
ricovero ospedaliero:
- correzione dell' ipovolemia con soluzioni saline per via endovenosa (Ringer, fisiologica).
In ambiente ospedaliero:
-somministrazione per fleboclisi di espansori di volume (es. Albumina Umana al 20%
1 tlac. 50 ml diluito in 500 mi di sol. salina).
-L'uso di plasma variservato ai casi che presentano disturbi della coagulazione.
-In presenza di Ht <30% emotrasfusione (emazie concentrate o sangue intero). La
velocità di infusione delle soluzioni va regolata caso per caso, a seconda della
risposta del paziente (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, pressione venosa
centrale) e dell'andamento dell'emorragia. Provvedimenti per favorire l'emostasi
nelle emorragie di provenienza gastrica:
-posizionamento di sondino naso-gastrico a due vie e lavaggi ripetuti con fisiologica
fredda e antiacidi: -somministrazione endovenosa di cimetidina (300 mg ogni 6 ore)
o ranitidina (50 mg ogni 6 ore). Nelle emorragie da rottura di varici esofagee:
-posizionamento di sonda a palloncino (Sengstaken-Blakemore);
-somministrazione ev di omeprazolo o ranitidina secondo i dosaggi sopra esposti;
-nelle emorragie da rottura di varici non dominabili con mezzi farmacologici: sclerosi
endoscopia (mediante soluzioni sclerosanti) o terapia termica (diatermocoagulazione,
laserterapia).
In caso di mancata risposta al trattamento farmacologico o sclerosante, sia nelle
emorragie da varici che in quelle di pertinenza gastro-duodenale, occorre prendete
in considerazione l'intervento chirurgico.
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