Principali fattori influenti sulla salute umana

  1. Un Medico per Tutti
  2. Fisiopatologia
  3. Principali fatti influenti sulla salute umana
  4. Effetti biologici da applicazione  di energie
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  6. oncogenesi
  7. p53
  8. Protoncogeni
  9. Processo riparativo
Essi dipendono dall'allontanamento o quantomeno, dalla correzione dei fattori genetici, ambientali e comportamentali e/o condizioni in grado di ridurre lo stato di benessere dell'uomo, per comprendere in modo adeguato la tipologia e le modalità attuazione degli interventi di prevenzione é opportuno che vengano premesse alcune sintetiche nozioni sulle caratteristiche inerenti i principali fattori i fluenti le condizioni di salute umana. Essi sono usualmente suddivisi i seguenti tre gruppi: Genetici. Ambientali e Comportamentali. I diversi fattori interagiscono fra loro sia all'interno del gruppo di appartenenza che fra gruppi differenti provocando, in tal modo vicendevoli modificazioni. Ciò consente loro di integrare le singole potenzialità di azione esercitando, pertanto, sull'organismo umano, un effetto cumulativo e sinergico tale da determinare, spesso, per il prevalere di condizioni negative, il passaggio dallo stato di benessere a quello di malattia.

Fattori ambientali

Secondo una definizione adottata dall' O.M.S. per ambiente deve intendersi "l'insieme di quei fattori e di quelle influenze esterne (fisiche, chimiche, biologiche e sociali ) in grado di esercitare un effetto significativo ed apprezzabile sulla salute umana". I fattori dotati di queste caratteristiche sono numerosi. Essi possono essere suddivisi nei seguenti tre gruppi:

Fattori attinenti l'ambiente fisico

a) Aria
b) Acqua
c) Suolo
d) Clima
e) Radiazioni ionizzanti

Fattori attinenti l'ambiente biologico


f) Alimenti
g) Microrganismi

Fattori attinenti l'ambiente sociale

h) Dinamica demografica
i) Inurbamento
1) Abitazioni e ambienti di vita confinati

Fattori attinenti l'ambiente fisico

a) Aria ed inquinamento atmosferico

Definizione - Si intende per inquinamento atmosferico qualsiasi alterazione delle caratteristiche chimico-fisiche dell'aria determinata sia da variazioni di concentrazione dei suoi normali costituenti che, e soprattutto, dalla presenza di sostanze estranee alla sua composizione naturale, in grado di determinare effetti ili danno e/o molestia all'uomo ed agli altri organismi viventi.
Sorgenti di inquinamento - Si dividono in due categorie: Naturali ed Artificiali. Le naturali sono rappresentate da: emissioni vulcaniche, movimentazione di sabbia e sostanze erose dal vento; detriti vegetali, etc..A meno che non si verifichino eventi eccezionali queste sorgenti contribuiscono al livello complessivo di inquinamento atmosferico in misura pressoché irrilevante.
Le sorgenti artificiali sono numerose e diversificate. Le principali possono essere indicate nelle seguenti:
- Impianti termici per uso domestico, pubblico e privato;
- Impianti termoelettrici per la produzione di energia;
- Impianti di produzione industriale;
- Traffico autoveicolare;
- Impianti di smaltimento dei rifiuti;
- Altre lavora/ioni; agricole, pavimentazioni stradali, etc
Natura chimica delle sostanze inquinanti - nella tavola sotto riportata sono indicati, in forma sintetica, i principali inquinanti atmosferici suddivisi, funzione della loro natura chimica, in due grandi gruppi: di origine inorgam ed organica.

Principali sostanze inquinanti presenti nell'aria atmosferica urbana.


Inorganiche
1) Sali metallici (Pb, Zn. Cd, Mg, Al, Fe, Ba. Ni. V). Stato fisico prevalente: solido (particelle)
2) Composti a base di S, N, CI. Stato fisico prevalente: gas e/o vapore
3) Sostanze inerti (amorfe e cristalline), soprattutto a base di silicati. Stato fisico solido. (A questo gruppo appartengono anche l'amianto e il vetro aerodispersi come fibre).
Organiche
4) Alifatici saturi e insaturi
5) Aromatici mononucleari anche eterosostituiti con N, CI, S
6) Aldeidi
7) Chetoni
8) Alogenati alitatici
9) Solforati alifatici
10) Azotati alifatici
11 ) Aromatici polinucleari anche eterosostituiti (nitro - P.A.H., policlorodibenzodiossine - PCDD, policlorodibenzofurani -PCDF).

I composti di questo gruppo sono acrodispersi nel particolato.

Origine e principali caratteristiche bio-tossicologiche degli inquinanti atmosferici

Per effetto del consistente e diffuso sviluppo industriale e del progressivo e massiccio inurbamento, alcune sostanze inquinanti sono riscontrabili, ormai, in modo pressoché ubiquitario, soprattutto nelle zone ad alta densità abitativa o\ e possono raggiungere, talvolta, anche concentrazioni ragguardevoli. Di queste sostanze che costituiscono, pertanto, gli inquinanti prevalenti si ritiene utile fornire alcune sintetiche notizie concernenti le loro caratteristiche fisico-chimiche e tossicologiche.

Sostanze presenti nell'aria allo stato gassoso

Comprendono: gli ossidi di Zolfo (SOx); gli ossidi di Azoto (NOx); e l'ossido di Carbonio (CO).
- Ossidi di Zolfo: Anidride Solforosa (SO2) ed Anidride Solforica (SO3) Derivando da processi di combustione di prodotti contenenti zolfo, rappresentano un inquinante molto diffuso. La maggior parte dei combustibili attualmente usati, infatti, sia negli impianti per uso civile che industriale contiene zolfo in quantità più o meno rilevante (dallo 0,5; al 4% circa i carboni bituminosi; dall'1% al 5% il petrolio grezzo, etc). Le emissioni dagli impianti di combustione contengono in massima parte Anidride Solforosa (SO2). Essa combinandosi nell'aria con il vapore acqueo può dare origine alla l'orinazione di due acidi forti: H2SO ed H2SO4. Per quanto concerne le caratteristiche bio-tossicologiche l'Anidride Solforosa è dotata di azione irritante che si manifesta prevalentemente sulla congiuntiva. Il faringe e l'intero tratto respiratorio. Gli effetti di danno, di maggior rilievo, si manifestano quindi a carico dell'apparato respiratorio e consistono (in caso di esposizione elevata e di lunga durata) in alterazioni anatomo-funzionali croniche e progressive quali quelle che caratterizzano il quadro delle broncopneumopatie croniche (bronchite cronica ed enfìsema polmonare).

Ossidi di Azoto (NO ed NO )

Fra i numerosi ossidi di Azoto. due interessano principalmente l'inquinamento atmosferico l'Ossido di Azoto (NO) ed il Biossido di Azoto (N02).
- L'Ossido di Azoto si forma durante la combustione di ogni tipo di materiale ad alte temperature, per ossidazione dell'azoto atmosferico. Emesso nell'aria esterna subisce, per effetto di processi fotochimici, una ulteriore ossidazione trasformandosi in Biossido di Azoto (NO2).
Le due maggiori sorgenti degli Ossidi di Azoto sono rappresentate dagli Impianti di combustione e dal traffico autoveicolare con contributo pressoché equivalerne, almeno nelle zone ad alta densità di traffico. Per quanto riguarda le caratteristiche bio-tossicologiche, il Biossido di Azoto (NO2) possiede la capacità di esplicare numerosi e gravi effetti di danno sull'apparato respiratorio, soprattutto a carico dei suoi settori più distali (bronchioli ed alveoli). Studi sperimentali su animali hanno dimostrato come per esposizione ad alle concentrazioni si manifestino lesioni caratterizzate da aumento del contenuto di fibrina e dei macrofagi intralveolari. Segue, quindi, la desquamazione delle cellule ed infine .a loro metaplasia.

Ossido di Carbonio (CO)

Gas inodore, incolore ed insapore, deriva da processi di combustione incompleta. In termini quantitativi di emissione è certamente il più importante inquinante atmosferico allo stato gassoso.
Per quanto riguarda la sua origine pur potendo derivare, come abbiamo detto, da numerosi processi sia naturali che artificiali, la fonte più importante è rappresentata, tuttavia, dalle emissioni dei motori a scoppio che in valore percentuale raggiungono circa il 70% del totale delle emissioni stimate. Oltre all'aspetto quantitativo l'emissione da parte dei motori a scoppio riveste grande importanza anche per una caratteristica peculiare del CO che è quella di avere una densità pressoché uguale a quella dell'aria. Ciò rende molto difficile la sua caduta al suolo quando è emesso da camini civili e/o industriali facendo sì che, di fatto, l'emissione dagli autoveicoli risulti essere l'unica in grado di comportare un effettivo rischio per la salute umana. Gli effetti di danno dell''ossido di carbonio sono riferibili alla sua capacità di interferire nel Importa dell'ossigeno con conseguenti fenomeni di ipossia a carico di diversi organi e tessuti. Il CO infatti, in virtù di una grande affinità di combinazione con l'emoglobina (ed una molto bassa capacità di dissociazione), forma con essa un legame mollo forte con formazione di Carbossiemoglobina. L'emoglobina così trasformala non è più in grado di legarsi all'ossigeno per trasportarlo. Si verifica pertanto una riduzione dell'apporto di ossigeno ai tessuti, con conseguenti fenomeni di ipossia di gravità proporzionale alla quantità ili carbossiemoglobina formatasi. Anche in presenza di concentrazioni inferiori, tuttavia, si possono avere numerosi effetti, soprattutto a lungo termine, quali: disturbi del comportamento; modificazione di alcune funzioni psicomotorie; aumento di frequenza di malattie croniche cardio-vascolari.

SOSTANZE PRESENTI NELL'ARIA ALLO STATO CORPUSCOLARE: IL PARTICOLATO ATMOSFERICO

Per particolato atmosferico deve intendersi una complesso costituito da polveri usualmente miscelale a liquidi, in diverse proporzioni e di differente costituzione ed origine. Ciò ne rende difficile la definizione delle caratteristiche fisico-chimiche che possono assumere una validità generale. Riveste, in assoluto, l'importanza di gran lunga maggiore fra i diversi inquinanti atmosferici potendo esercitare numerosi e gravi effetti di danno sulla salute umana per la grande varietà di principi tossici che può contenere. Le polveri, infatti, che costituiscono, come precedentemente detto, la componente essenziale e di gran lunga quantitativamente più rilevante del particolato atmosferico (è alla loro presenza del resto che il particolato deve il suo nome), possono assorbire, attraverso la loro superficie interna ed estema, diverse sostanze chimiche. Esse, inoltre, possono fungere da nuclei di codensazione del vapore acqueo con formazione di piccole goccioline nelle quali possono disciogliersi numerose sostanze allo stato gassoso, quali: SO2, acidi, ed alcuni metalli (Cadmio, Vanadio, Nichel, Mercurio, Manganese, etc). L'origine prevalente delle polveri derodisperse, oltre che a sorgenti naturali è in massima parte da ascrivere ai processi di combustione di sostanze carboniose. alla movimentazione prodotta dal traffico autoveicolare, ed a particolari processi di produzione industriale (fonderie, cementifici, etc). Gli effetti di danno che il particolato atmosferico può esercitare sull'organi sino umano variano in funzione di tre proprietà principali: le dimensioni. In forma e la natura chimica delle particelle che lo costituiscono. La dimensione è mollo importante condizionando la possibilità delle particelle di raggiungere i diversi compartimenti del sistema respiratorio.

Deposizione delle sostanze particolate nelle diverse sezioni dell'apparato respiratorio, in funzione del diametro medio delle particelle.

Anche la "forma"delle particelle è in grado di influenzare la loro progressione lungo il sistema respiratorio. Essa, inoltre, merita grande importanza perchè può determinare, durante il passaggio attraverso le vie respiratorie, danni di tipo meccanico, per sfregamento sulle pareti (es. fibre appuntite, etc). Ed infine, alla "natura chimica" delle sostanze che compongono le particelle tono direttamente connessi sia il tipo e l'entità del danno che possono esercitare, che il loro meccanismo di azione. In riferimento a quest'ultimo, si è soliti dividere le particelle nei seguenti
quattro gruppi:
a) ad azione di tipo prevalentemente meccanica : polvere di carbone, silice.
b) ad azione prevalentemente tossica : alcuni metalli (piombo, mercurio), pesticidi:

c) ad azione sensibilizzante : pollini, peli di animali, polveri di legno, isocianati:
d) ad azione cancerogena : idrocarburi policiclici aromatici, asbesto, alcuni metalli (Arsenico, Cadmio. Cromo in forma esavalcnte, etc).
Delle numerose sostanze che possono essere veicolate dalle polveri saranno prese brevemente in considerazione le tre che assumono, per diffusione e gravità di effetti, l'importanza maggiore e cioè: il Piombo, l'Asbesto e gli Idrocarburi policiclici aromatici.

Piombo


Emesso in atmosfera da numerosi impianti industriali (fonderie, colorifici, industrie ceramiche, fabbriche di accumulatori, etc.) riconosce tuttavia, attualmente la sua principale sorgente di emissione nel traffico autoveicolare. Il piombo, infatti, sotto forma di composti organici tetraetile e tetrametile viene addizionato alla benzina, con funzione antidetonante, per aumentarne il numero di ottani. Viene pertanto emesso dagli scarichi dei veicoli a motori (quelli a benzina o a ciclo otto), in quantità che possono raggiungere circa 1,08 microg/m3 medie/annue. I massimi livelli di concentrazione si riscontrano, pertanto, o in vicinanza di specifici complessi industriali o in prossimità di strade di grande traffico possono raggiungere anche valori pari a 30-40 microg/m3. Gli effetti tossici del piombo sono ampiamente noti. Prescindendo dalla sindrome più grave (saturnismo), si ricorda come anche l'esposizione a basse dosi può provocare numerose lesioni sia enzimatiche (inibizione della Ala deidrogenasi) che strutturali (danneggiamento della parete dei globuli rossi, delle fibre nervose; delle giunzioni sinaptiche; delle cellule di rivestimento dei tubuli renali). La sensibilità, massima nei bambini, si riduce con l'aumento degli anni L'età infantile é quella che necessita, pertanto, della maggiore protezione.

Asbesto

Sono compresi sotto la dizione di Asbesto o Amianto, diversi silicati minerali quali, l'Amosite, la Crocidolite ed il Serpentino. Sostanze dotate di struttura fibrosa posseggono altresì la caratteristica di essere buoni isolanti termici ed elettrici, e di resistere all'azione degli acidi. Pei queste proprietà sono state ampiamente utilizzate, in passato, in costruzioni edili (cemento-amianto), industriali e navali. Costituiscono altresì un costituii i te fondamentale dei freni e delle frizioni degli autoveicoli dai quali possono liberarsi, anche in quantità consistente, in particolari condizioni di traffico. Dalla esposizione di Asbesto possono derivare tre diverse forme morbose
a) I ' Asbestosi. pneumoconiosi ad evoluzione sclerogena, connessa all'azioni irritativa meccanica delle fibre di amianto sul tessuto polmonare.
Malattia professionale non interessa, quindi, la popolazione generale sottopi i sta a dosi di esposizione molto basse;
b) il Carcinoma polmonare;
c) il Mesotelioma pleurico.
Anche questi due ultimi tipi di tumore sono ovviamente di gran lunga più frequenti nei lavoratori esposti ad elevate concentrazioni di Amianto. Esistono tuttavia, rilevanze epidemiologiche, che prospettano l'esistenza di un rischio sia pure ridotto, per l'intera popolazione.

Idrocarburi policiclici aromatici (i.p.a.)


Composti costituiti dalla condensazione di più anelli aromatici, hanno un elevato punto di ebollizione. Ciò fa sì che, pur essendo usualmente emessi in atmosfera sotto forma gassosa, tendano rapidamente a condensarsi
In conseguenza di ciò vengono di seguito, in massima parte almeno, assorbii 1 e veicolati da particelle solide emesse dalla loro stessa sorgente.
La loro origine è riconducibile alle tre seguenti sorgenti principali:
a) Traffico autoveicolare (per emissione di motori a scoppio)
b) Impianti termici.
c) Processi industriali (raffinerie di petrolio ed alcune industrie chimiche gamelle).
La loro potenzialità di danno è connessa alla supposta o provata capacità di fungere da iniziatori tumorali contribuendo, pertanto, ad elevare la frequenza i comparsa di neoplasie umane, con particolare riferimento a quelle bronco-polmonari.

Effetti inquinamento atmosferico e salute umana


A breve termine: Manifestazioni Acute.
Sono usualmente rappresentati da: aumenti improvvisi ed estesi di disturbi respiratori in soggetti sani (faringo-tracheiti e bronchiti acute, difficoltà di .espiro, etc); e/o aggravamenti progressivi, fino alla morte, delle condizioni cliniche di soggetti affetti da bronco-pneumopatie croniche ostruttive. Fatta astrazione da eventi eccezionali non è prevedibile che tali effetti possano attualmente verificarsi, in forma estesa e con frequenza elevata, nel nostro paese, in considerazione del livello medio di inquinamento esistente.
A lungo termine: Patologia Cronica.
La diffusione ormai pressoché ubiquitaria dell'inquinamento atmosferico, caratterizzata dalla contemporanea presenza di numerose sostanze dannose tutte, però, in concentrazioni abbastanza contenute, pone l'inquinamento stesso in condizioni di determinare non tanto manifestazioni acute e localizzate bensì, favorire l'insorgenza di patologie diffuse ed a lenta evoluzione sia di tipo
tossico che degenerativo o neoplastico. I tipi di patologia alla cui genesi si ritiene che l'inquinamento atmosferico apporti un contributo significativo sono i tre seguenti:
- Broncopneumopalie croniche ostruttive;
- Tumori maligni (con particolare riferimento a quelli polmonari);
- Malattie Cardio-vascolari.

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