Quando l'intestino si dibatte, il paziente lamenta mal di pancia e sente strani rumori; in questi casi si parla di iperperistaltismo. I rumori provocati dall'aria ingerita e dai liquidi in movimento attraverso il tubo digerente sono conosciuti come peristalsi. Questi toni abitualmente si verificano ogni 5-15 secondi, ma la loro frequenza puo' essere irregolare, per esempio, la peristalsi intestinale e' di solito piu' attiva subito prima e dopo i pasti. I rumori intestinali possono durare da meno di un secondo fino a diversi secondi. Normalmente il suono della peristalsi si puo' descrivere come mormorio, gorgoglio o tintinnio. I rumori intestinali iperattivi possono presentarsi come gorgogli'i, sciacquii e flussi, di forte intensita'; essi sono di frequenza superiore e si verificano piu' frequentemente rispetto alla peristalsi normale. I rumori intestinali ipoattivi si presentano come toni piu' sommessi, di frequenza piu' bassa e meno frequentemente che i toni normali. L'iperperistaltismo e' quella condizione patologica in cui l'attivita' motoria o peristaltica dell'intestino e' aumentata. Essi si caratterizzano come una serie di rumori frequenti, rapidi e gorgogli'i sonori. Essi possono dipendere da ostruzioni intestinali potenzialmente letali o da emorragie gastrointestinali, cosi' come da infezioni e da patologie infiammatorie intestinali (che abitualmente seguono un decorso cronico), allergie alimentari e stress.
Dopo aver individuato la peristalsi iperattiva occorre controllare prontamente i parametri vitali e chiedere al paziente informazioni sui sintomi associati, quali dolore addominale, vomito e diarrea. Se riferisce dolori addominali crampiformi o vomito, continuare ad auscultare la peristalsi. Se la peristalsi s'interrompe improvvisamente, sospettare una completa ostruzione intestinale e prepararsi a un'aspirazione gastrointestinale e a una decompressione, associando l'infusione endovenosa di liquidi ed elettroliti. E' a tutto noto il "segno del serpente che si dibatte nei visceri",cosa che accade nell'occlusione intestinale?
Se l'addome diventa teso ed intrattabile, occorre al piu' presto preparare il paziente all'intervento chirurgico. Se il paziente ha diarrea, registrarne la frequenza, la quantita', il colore e la consistenza. Se si rileva un'eccessiva diarrea acquosa o emorragica, MAI somministrare farmaci antidiarroici, ma fluidi endovenosi ed elettroliti, e, se necessario, trasfusioni di sangue, specie se l'emocromo cala repentinamente. In genere in corso di melena, ogni ora il paziente puo' anche perdere 1 g/dl di emoglobina all'emocromo. In caso di diarrea acuta e' sempre buona norma richiedere una coprocoltura con eventuale antibiogramma e la sierodiagnosi di Widal e Wright, allo scopo di ricercare la salmonella e la shighella e le brucelle. Inoltre le feci del paziente vanno sempre osservate per capire se si tratti di melena, rettorragia, feci semiformate, acquose, se c'e' emissione di parassiti intestinali e quant'altro. Ricordiamoci che il motto della Scuola Salernitane e': " Per anum ad salutem" ( !) .
Una volta esclusa una patologia potenzialmente letale, si puo' ottenere una dettagliata
anamnesi medico-chirurgica. Chiedere al paziente, per esempio, se ha avuto un'ernia
o interventi all'addome poiche' questi possono essere causa di ostruzione meccanica.
A noi e' capitato il caso di un paziente che era stato operato di tumore del colon
e che si era nuovamente occluso. Chiedere se il paziente ha un'anamnesi di malattia
infiammatoria cronica intestinale, se le feci sono muco sanguinolente e valutare
se l'esplorazione rettale e' possibile o dolorosa. Chiedere ancora se il paziente
si e' cibato con molluschi o formaggi, se ci sono stati casi di gastroenterite in
famiglia, tra gli amici o al lavoro, se il paziente ha fatto viaggi recenti, ha
saputo di qualche patologia endemica, se ha bevuto acqua di premitura (sic!), pratica
questa molto comune tra i miei pazienti e, se risulta omosessualita', sospettare
diarree da agenti infettivi strani, come la candida o la clamidia, che e' difficile
da isolare. Inoltre, determinare se c'e' una causa di stress che possa aver contribuito
al problema del paziente. Chiedere se ci sono allergie alimentari e se ha assunto
di recente alimenti o liquidi insoliti. Controllare la febbre, che suggerisce un'infezione.
Dopo l'auscultazio-ne, ispezionare, percuotere e palpare delicatamente l'addome.
In ordine di frequenza con cui si riscontrano.
In caso di iperperistaltismo con diarrea pensiamo subito a:
Rumori intestinali iperattivi seguono la nausea e il vomito improvvisi e accompagnano la diarrea "esplosiva". Crampi addominali o dolore sono comuni, spesso dopo il passaggio di onde peristaltiche. Si puo' avere febbre, a seconda dell'agente patogeno.
Il paziente ha mal di pancia, sente i suoi visceri girare, emette delle feci scure (melena) o francamente rossastre, come marmellata di ribes (rettorragia). I rumori intestinali iperattivi forniscono l'indicazione piu' immediata circa la persistenza di un sanguinamento dalle vie digestive superiori. Altri reperti possono includere ematemesi, vomito caffeano, distensione addominale, diarrea ematica, espulsione per via rettale di coaguli rosso-vivo e di materiale gelatinoso o melena e dolori durante l'emorragia. Alla perdita ematica si associano riduzione della diuresi, tachicardia e ipotensione.
I rumori intestinali iperattivi compaiono di solito in maniera insidiosa. Segni e sintomi associati comprendono diarrea, dolore addominale crampiforme che scompare con la defecazione, anoressia, febbricola, distensione addominale e dolorabilita' e spesso una massa fissa nel quadrante inferiore destro. Le lesioni perianali e vaginali sono comuni. Ipotrofia muscolare, calo ponderale e segni di disidratazione possono essere evidenti negli stadi avanzati. Un paziente era giunto alla nostra attenzione dopo avere peregrinato per ogni dove, in preda a scariche diarroiche quotidiane (5-7 al giorno) di feci schiumose, scariche che si accompagnavano a dolore. Ebbene, delle indagini banali, come la ricerca dei segni di flogosi ed il sangue occulto nelle feci, ci avevano gia' indirizzato verso le forme di diarrea infiammatoria. Un esame colonscopico aveva permesso di porre diagnosi di Morbo di Crohn.
Il malassorbimento,
generalmente l'intolleranza al lattosio, puo' causare rumori intestinali iperattivi.
Reperti associati comprendono diarrea e, talvolta, nausea e vomito, edema e orticaria.
E' anche possibile imbattersi in pazienti celiaci, che sono intolleranti al glutine
e che se si cibano di pizza e birra, stanno malissimo, con pancia gonfia, emissione
di feci a spruzzo e gas.
In questa patologia
potenzialmente letale, i rumori intestinali iperattivi si verificano insieme al
dolore addominale crampiforme ogni pochi minuti; i rumori intestinali possono in
seguito diventare ipoattivi quindi scomparire. Nelle ostruzioni dell'intestino tenue,
la nausea e il vomito si verificano prima e con maggior gravita'. Talora le feci
non vengono emesse affatto e scarsamente si riesce ad emettere aria. Stiamo parlando
delle sub occlusioni intestinali e dei pazienti anziani con la coprostasi,
cioe' le feci ed i fecalomi. Ricordiamoci che gli anziani, specie se allettati, necessitano
talora di una buona toilette intestinali con clismi evacuativi.
Nell'ostruzione intestinale completa, l'iperattivita' intestinale e' anche accompagnata
da distensione addominale e stipsi, sebbene la parte dell'intestino distale all'ostruzione
possa continuare a svuotarsi per 3 giorni.
Rumori intestinali iperattivi compaiono improvvisamente e sono accompagnati da diarrea ematica, anoressia, dolore addominale, nausea e vomito, l'ebbre e tenesmo. Si possono anche avere calo ponderale, artralgie e artrite.
Eseguire i test diagnostici. Essi comprendono l'endoscopia per osservare una lesione
sospetta, radiografie in bianco dell'addome e lo studio delle feci. Inoltre
e' buona
norma effettuare anche altre indagini di routine come un emocromo, il gruppo renale,
il gruppo epatico, il protidogramma, il sangue occulto nelle feci, una coprocoltura,
la sierodiagnosi di Widal ecc.
I rumori intestinali iperattivi nei bambini sono solitamente causati da gastroenteriti,
irregolari abitudini alimentari, eccessiva ingestione di taluni cibi (come la frutta
acerba) e da allergie alimentari.
Consigli per il paziente
Spiegare le variazioni dietetiche prescritte. Queste possono variare da restrizioni
totali di cibi a una dieta blanda e liquida. Dato che lo stress spesso scatena o
aggrava l'iperattivita' intestinale, e' utile insegnare al paziente tecniche di rilassamento,
come la respirazione profonda. Incoraggiare il riposo e limitare l'attivita' fisica.