La febbre mediterranea familiare (MFM)
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La febbre mediterranea e' una malattia autoinfiammatoria con brevi episodi ricorrenti di febbre e sierosite, che esitano in dolore addominale, toracico, articolare e muscolare. e' tipica nel
Sud-Est del Mediterraneo. La prevalenza (1/200-1/1.000) e' elevata nella popolazione ebrea non ashkenazita, turca, armena e araba. Non e' rara in Italia, Grecia e Spagna. La varianza fenotipica e' dovuta a 218 mutazioni di MEFV (cromosoma 16), che codifica
per la proteina pirina/marenostrina (le mutazioni M694V omozigoti si associano a una forma clinica piu' grave). Poiche' non tutti i pazienti presentano una mutazione di MEFV, e' probabile che siano coinvolti altri fattori.
Esordisce di solito prima dei 30 anni. Tanto piu' l'esordio e' precoce, tanto piu' il fenotipo
e' grave. Si suddive in FMF
tipo 1 e 2. Il tipo 1 presenta attacchi (uno a settimana od ogni 2-3 anni) di febbre
e sierosite, che durano 1-4 giorni e si risolvono spontaneamente. Stress, esposizione
al freddo, pasti ricchi in grassi, infezioni, alcuni farmaci e ciclo mestruale sono
possibili fattori scatenanti. Gli attacchi sono preceduti da sintomi lievi (mialgia,
cefalea, nausea, dispnea, artralgia, lombalgia, astenia e ansia) e durano circa
17 ore. Si manifestano con febbre (38-40°, 12-17 ore, refrattaria agli antibiotici),
dolore addominale diffuso o localizzato (spesso simile all'addome acuto), costipazione
(diarrea nei bambini), artralgia (grandi articolazioni), artrite (articolazioni
degli arti superiori/inferiori) e dolore toracico da pleurite e/o pericardite. Nel
7-40% dei pazienti, e' coinvolta anche la cute. L'amiloidosi tipo AA e' una grave
complicazione nel lungo periodo. Il tipo 2 presenta amiloidosi, che costituisce
il primo e unico sintomo. Si manifesta comunemente durante l'infanzia o all'inizio
della giovinezza, raramente dopo i 40 anni. Colpisce piu' frequentemente gli uomini.
Clinica del paziente con febbre mediterranea
La febbre mediterranea familiare si caratterizza per episodi recidivanti acuti di dolore addominale intenso
e febbre, solitamente tra 38 e 39 °C, raramente su-periore a 40 °C. Generalmente
esistono sintomi di peritonite in presenza di dolore molto scarso o nullo alla palpazione
diretta dell'addome. Al contrario, e' spesso presente un dolore da rimbalzo ed occasionalmente
un reazione di difesa. I pazienti lamentano facile affaticabilita', astenia e disturbi
digestivi (spesso stipsi, raramente diarrea). La crisi addominale tipica dura di
solito tra uno e quattro giorni, durante i quali i pazienti tentano di alleviare
il dolore mantenendo il corpo piegato, soprattutto quando si alzano dalla posizione
seduta o sdraiata. L'interessamento renale si manifesta clinicamente con proteinuria
e in due terzi dei casi provoca una vera sindrome nefrosica. Nel corso della malattia
di solito si manifesta un lento peggioramento della funzione renale. Sebbene clinicamente
si noti maggiormente la sintomatologia addominale, l'interessameli to renale
e' quello che determina il decorso della malattia e la sua prognosi. All'inizio le crisi acute
si presentano solo una o due volte l'anno, pero' con l'andare del tempo gli intervalli
liberi da sintomi diventano, di volta in volta, piu' brevi e le crisi possono presentarsi
con frequenza di una o due a settimana. La comparsa delle crisi e' tipicamente irregolare,
anche se a volte possono presentarsi con regolarita'; nelle donne, a volte, compaiono
in concomitanza del ciclo mestruale.
Diagnosi
li quadro clinico delle manifestazioni gastrointestinali si caratterizza per
l'evoluzione in addome acuto ; per questo risulta molto importante la diagnosi differenziale.
Negli individui molto giovani appartenenti i gruppi etnici a rischio, con episodi
ripetuti di dolore addominale acuto, la diagnosi di febbre mediterranea familiare
deve sempre essere considerata. Agli esami di laboratorio si evidenzia leucocitosi
con aumento dei granulociti polimorfonudeati. Spesso, durante un episodio acuto,
la VES e' aumentata e in al cuni casi se ne osserva un incremento progressivo. Radiologicamente
e' frequente osservare anse intestinali dilatate, che possono mimare un quadro di
occlusione intestinale. A livello intraaddominale solitamente si raccoglie una piccola
quantita' di essudato sieroso o sierofibrinoso. A volte si riscontra splenomegalia.
L'esame istologico del peritoneo mostra i segni di una peritonite non batterica
con iperemia ed edema della sierosa. L'essudato e le zone colpite del peritoneo
presentano una reazione polimorfonucleata molto intensa, mentre le colture batteriche
risultano sempre negative. Per individuare i depositi di amiloide si possono eseguire
anche delle biopsie della mucosa del retto. L'identificazione avviene dopo colorazione
del campione con rosso Congo, che al microscopio a luce polarizzata fa apparire
l'amiloide come una sostanza brillante di colore verde chiaro.
Sierosite reattiva in corso di FMF
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Terapia
Non si conosce nessuna terapia causale. Per questo l'unica possibilita' risiede
nella terapia sintomatica. In caso d'insufficienza renale terminale, come nelle
insufficienze renali da altre cause, si deve prendere in considerazione la dialisi
e/o il trapianto di rene. Il farmaco utilizzato e' la colchicina (per os o EV), che
riduce o elimina gli attacchi e previene l'amiloidosi tipo AA. Il dosaggio varia
da 0,03 mg/kg di peso corporeo/die a un massimo di 3 mg/die. Deve essere assunto
regolarmente a vita. Durante un attacco, puo' essere somministrato un antinfiammatorio
non steroideo. Tra gli effetti collaterali della colchicina vi e' il malassorbimento
della vitamina B12 e, di rado, puo' causare alopecia e soppressione del midollo osseo.
Per il rischio di una tossicita' fatale, la colchicina non deve essere assunta
insieme ai macrolidi, al diltiazem, al pompelmo e alla ciclosporina. Nei
pazienti con amiloidosi renale possono rendersi necessari la dialisi e il
trapianto renale. Anche il Rilonacept, un inibitore a lunga durata d'azione
dell'IL1, ha dato buoni risultati sul controllo dei sintomi di infiammazione.
L'interferone alfa, somministrato all'esordio degli attacchi, puo' ridurne la
durata o la gravita'
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