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La depressione maggiore e la distimia

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La deflessione del tono dell'umore

Distinguiamo, a grosse linee e per farci capire, com'è nostro intento in questo Sitoweb, un disturbo minore del tono dell'umore, la distimia, ossia il cattivo tono dell'umore, saltuario, meno grave, più limitato nel tempo e nei segni, dal disturbo depressivo maggiore vero e proprio, più grave e di pertinenza psichiatrica.

Infatti tutti possiamo essere depressi per un fatto luttuoso, per es. per una perdita, ci muore una persona cara, rimaniamo orfani, vedovi; oppure perchè ci privano della libertà, di mezzi economici, del lavoro stesso e reagiamo con una depressione o deflessione del tono dell'umore: non abbiamo voglia di vivere, usciamo trasandati in giro, non ci facciamo la barba, non ci facciamo la doccia, restiamo a pancia in giù nel letto come per dormire, anestetizzandoci dal mondo che ci tortura e che ci viene impossibile affrontare: il mondo non ci sorride e lo viviamo "a bianco e nero".

Queste sono le cosiddette depressioni endoreattive, cioè quelle che derivano da una condizione di privazione, lutto che sia o perdita. Il concetto è diverso e ben più grave per l'inquadramento nosologico delle depressioni maggiori. Facciamo un esempio pratico.

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La psicosi

La schizofrenia e le sue cure

Il malato di mente

Il delirante

Il demente

Paziente con agitazione

Il paziente senza forza

Il fatto

Un signore di mezza età, sui cinquanta, è stato licenziato dal lavoro perchè considerato poco produttivo. A casa la moglie lo apostrofa che si deve dare di verso, perchè ci sono le bollette da pagare, c'è da fare la spesa, ci sono i conti in banca da regolarizzare ogni mese.

Il poverino non sa che fare: decide di assume delle compresse di antidepressivo per tentare il suicidio.

Giunge in ospedale, viene visitato, viene messo in guardia per il gesto folle compiuto, viene monitoraggio per quanto concerne i parametri vitali e bioumorali, e soprattutto respiro, emogas e valutazione del QTc, cioè si studia il cuore elettrocardiograficamente per valutare eventuali disturbi del ritmo cardiaco e della conduzione. Tutto è a posto.

Al pronto soccorso il paziente aveva fatto la lavanda gastrica col carbone attivo ed era stato idratato.

Dopo uno, due giorni, grazie ai nostri tempi tecnici e le catene di montaggio che sono purtroppo gli ospedali di oggi, sempre più a modello delle strutture americane, fabbriche di salute (si fa per dire!), il paziente deve essere dimesso: comincia a dire che ci ringrazia, ma che, una volta a casa tornerà a ritentare il gesto, perchè la vita per lui è un'esperienza inutile che non merita di essere vissuta.

Per altro togliendosi di mezzo la sua famiglia ne avrà un beneficio!

Queste idee suicidarie ovviamente ci preoccupano immensamente e decidiamo di chiamare il collega psichiatra. E' chiaro che il gesto compiuto non era dimostrativo ma che una depressione maggiore si è impossessata della provata psiche del nostro ricoverato.

Scatta dunque un TSO, o trattamento sanitario obbligatorio, dovuto al fatto che il paziente non intendeva compiere un percorso terapeutico-riabilitativo in ambiente psichiatrico, per uscire dal tunnel della depressione per cui siamo noi, in questo caso 2 medici, uno psichiatra ed un internista, ad avallare l'intervento terapeutico, che diventa per questo obbligatorio.

Consigli di un Medico X Tutti

Cercate di essere sempre disponibili a seguire le persone con problemi di salute mentale, specie se esse sono depresse. Siate buoni, comprensivi, vicini col cuore, pronti a capire, perdonare, seguire, aiutare e riabilitare, senza rimproveri, con affetto, pazienza ed amore.

Attenzione soprattutto a quello persone che vi dicono di sentirsi inutili e di intralcio alla famiglia ed alla società: presto potranno tentare di suicidarsi e lo faranno fingendo di stare bene per non attirare la vostra attenzione.

Distimia

E' un umore cronicamente depresso, presente per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno per 2 anni. Gli individui col disturbo distimico si sentono tristi e "giù di corda". Essi presentano ancora uno o più sintomi sotto riportati:

— scarso appetito o al contrario iperfagia (mangiano cioccolata, dolci, spuntini ecc.)
— insonnia o ipersonnia
— scarsa energia o astenia
— bassa autostima
— difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni
— sentimenti di disperazione

E' presente distimia nel 2% degli anziani che può insorgere come perdita dell'autostima, cioè incapacità dell'anziano a far fronte ai bisogni emergenti; la distimia insorge specialmente nella stagione autunnale o invernale, quando l'anziano sta più tempo in casa e da solo; essa si può associare ad altri sentomi: sensazione di dolore toracico, dispnea, cardiopalmo, vertigine, dolore addominale, stitichezza, pollachiuria, urgenza minzionale, dolori diffusi muscoloscheletrici, cefalea, disturbo della memoria, capogiro.

Si può associare, ancora, a vere patologie sistemiche:

— ipotiroidismo
— cardiopatia ischemica (paziente cardiopatico, infartuato, ospedalizzato in UTIC ecc)
— vasculopatia cerebrale (paziente con ictus cerebrale che piange, si dispera, non è autosufficiente)
— Morbo di Parkinson (paziente disorientato, aggressivo, asociale, che si sente abbandonato e disabile)
 

Disturbo depressivo maggiore

Può essere lieve, moderato o grave. Secondo studi americani ne sono affetti il 26% delle donne ed il 12% degli uomini., specie se in famiglia esiste un parente di primo grado che ne sia affetto.

Pronto soccorso

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Aritmie

Episodio depressivo maggiore

Si caratterizza per:

Sono presenti 5 o più dei sintomi appresso riportati; si caratterizza per i seguenti sintomi, presenti contemporaneamente per un periodo di 2 settimane, non causate da situazioni patologiche particolari (per es. malattia grave ed ospedalizzazione) nè associato a spunti deliranti:

— Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno marcata diminuizione di interesse e piacere per tutte le attività della giornata;
— perdita di peso o aumento di peso oppure riduzione dell'appetito quasi ogni giorno.
— insonnia o ipersonnia
— agitazione e rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno
— faticabilità
— sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati (che possono essere deliranti), quasi ogni giorno
— ridotta capacità a concentrarsi o pensare
— pensieri di morte (non solo paura di morire, ma ideazione suicidaria senza un piano specifico o ideazione di un piano specifico per commettere suicidio.
 

Disturbo depressivo maggiore, episodio singolo

- I sintomi causano disagio significativo e compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.
- I sintomi non dipendono da impiego di sostanze, per es. droghe
- I sintomi non dipendono da lutto, cioè perdita di persona (per es. il coniuge)
Non ci sono stati altre manifestazioni psichiatriche, per es. schizofrenia, disturbo depressivo delirante o psicotico, nè ipomaniacale.

Disturbo depressivo maggiore ricorrente

Si caratterizza per la presenza di due o più episodi depressivi maggiori, intervallati 2 mesi uno dall'altro non ci devono essere altre manifestazioni di pertinenza psichiatrica (come sopra)

 

La cura

Per approfondire: La cura della depressione

E' scritta col punto esclamativo perchè ogni disturbo del tono dell'umore non va mai sottovalutato e ve lo dico per esperienza e cognizione di causa: non è la prima volta che leggiamo di suicidi sul giornale di persone all'apice di carriera, di casalinghe divorziate, di studenti ecc.

Il primo obiettivo è quello di recarsi dallo psichiatra, senza vergogna, nè esitazioni! Ben sapendo che il 20% della popolazione, sottoposta alla pressione dello stress quotidiano, è affetta da problemi psichiatrici. Lo psichiatra valuterà attentamente il vostro problema e prescriverà il farmaco antidepressivo che si "cuce", per meglio dire, su di voi, a seconda dei sintomi di cui siete affetti. Essi sono:

— i vecchi antidepressivi triciclici
— i nuovi SSRI, cioè inibitori del reuptake della serotonina; per es: la fluoxetina, la sertralina, la paroxetina, la fluvoxamina ed il citalopram
— altri antidepressivi, il bupropione, nefazodone, trazodone, venlafaxina, mirtazapina e reboxetina.
— inibitori delle MAO.
 

La cura è altamente specialistica, quindi ci si deve rivolgere dallo psichiatra; i farmaci all'inizio del trattamento possono dare sedazione, ma del resto questo è un effetto benefico sfruttabile ai fini terapeutici (infatti se un soggetto soffre di insonnia perché il suo capo lo fa esaurire e lo manda giù, meglio di così non si può!); talaltra possono dare secchezza delle fauci, compromessa capacità a mettere a fuoco gli oggetti, tachicardia, disfunzioni sessuali, per azione anticolinergica; infine possono dare aumento di peso, ma va bene se un soggetto era in precedenza astenico.

Insomma la cura la dovete fare se ne avete le indicazioni.

E chiudiamo con una curiosità: studi condotti negli anni 80 hanno dimostrato che l'esposizione a luce solare pare a 10.000 lux diretta verso il volto del paziente X 30 minuti almeno una volta al dì è in grado di curare la depressione è lo stress.

La scoperta sta a significare che in queste nostre maledette metropoli del Nord, senza parchi, senza sole e senza colori viviamo male; ne tengano conto i signori politici nel progettare con gli architetti le metropoli del futuro, dove i parchi e la vita alla luce del sole è importante: come vedete l'articolo soma psiche ambiente aveva già centrato l'obbiettivo, cioè un individuo vive in un contesto sociale e naturale in cui il suo corpo si immerge in un ambiente calandosi con la psiche, cioè col Sistema Nervoso centrale che ci collega a tutto il resto; ne deriva che se io sto male nel mio ambiente naturale, perché non ho contatti col sociale, col vicino di casa, coll'ortolano, col salumiere, col sacerdote e così via, nè con la natura, ne risente la mia mente ed il mio corpo.

 

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