Il fatto. Un signore cinquantenne si alza ogni notte, di nascosto alla moglie, apre il frigorifero e si riempie la pancia a sazietà di dolci e frutta, nutella e gelato alla vaniglia. Negli ultimi tempi si sente fiacco e depresso, da quando il capoufficio lo ha rimproverato, lo ha demansionato e gli ha tolto la scrivania personale, le sue povere cose e lo sbattuto nel sottoscala, nella stanza degli archivi, a tenere i registri delle pratiche clienti, dove poteva rimanere "innocuo" per l'azienda, gli ha spiegato sgridandolo. Dopo qualche mese, ha iniziato la sera a risvegliarsi di scatto con una fame strana che lo perseguita se non mangia. Una volta che ha mangiato si sente in colpa: la pancia gli si gonfia fino all'inverosimile e l'acidità gli torna in gola: a quel punto mette un dito in gola e vomita, liberandosi con piacere del peso allo stomaco. In silenzio torna a letto e dice alla moglie, che nel frattempo, si risveglia, che soffre di ulcera gastrica e di acidità.
L'indomani mattino è sveglio: la notte è trascorsa in preda ad agitazione e sensi di colpa. Per fortuna la moglie si è accorta di tutto: si è rivolta al medico di famiglia e questi, dopo essersi opportunamente documentato, ha ben pensato di inviare il paziente ad un suo amico psichiatra, per un colloquio ed una presa in carico. vedi anche se ti interessa: Paziente che ingrassa Paziente che dimagrisce Centri della fame
In linea di massima, il bisogno compulsivo di ingerire grosse quantità di cibo è un sintomo percepito a livello soggettivo e, in pratica, non è definibile; se è soggettivo o meno, deve deciderlo il medico sulla base dell'impressione che egli riceve del paziente della sua personalità. Secondo una proposta dell'American Psychiatric Association, le esplosioni di condotti alimentare incontrollata ("binge eating disorder") sono caratterizzate da:
Introduzione di quantità esageratamente grandi di cibo in poco tempo
Perdita del controllo mentre si mangia. Occorre che siano soddisfatti almeno tre
dei seguenti criteri:
- Mangiare in maniera molto veloce.
- Mangiare fino a stare male.
- Mangiare grosse quantità di cibo anche senza avvertire senso di fame e fuori dai
pasti.
- Mangiare da soli.
- Ansietà, noia o depressione come agenti scatenanti delle esplosioni di condotta
alimentare incontrollata.
- Sensi di colpa, disgusto e perdita dell'autostima o depressione dopo un attacco
di condotta alimentare incontrollata.
- Lotta continua contro il disordine alimentare.
- Esplosioni di condotta alimentare incontrollata almeno due velli alla settimana
per un periodo di 6 mesi. Quadro clinico del sintomo predominante:
Esplosioni di alimentazione incontrollata:
Sindrome alimentare notturna: il (25-50%) dell'apporto calorico giornaliero avviene
dopo la cena e durante la notte. Può eventualmente insorgere nella sindrome di apnea
nel sonno a seguito di una modificazione dei ritmi circadiani e di oscillazioni
dell'umore indotte da deficit di sonno
Bulimia nervosa: esplosioni di alimentazione incontrollata con l'aggiunta di altri
sintomi: vomito autoindotto, abuso di lassativi o di diuretici, assunzione di altri
farmaci, clisteri, eccessiva attività sportivi pensiero fisso riguardante il cibo
e il peso corporeo.
Anoressia nervosa: rifiuto di mantenere il peso corporeo almeno ad un livello
minimo, distorta percezione del peso e delle proporzioni del proprio corpo, costante
ansia di diventare "grassi". Alla fine, insorgano disturbi del ciclo e amenorrea
e una cosiddetta low-T3-syndromc documentabile con esami di laboratorio; nei casi
avanzati, compare anche una low-T/TSH-syndrome.
Gli episodi di condotta alimentare incontrollata sono il disturbo alimentare più
frequente e insorgono fino nel 30% delle persone sovrappeso e obese.
Diagnostica di base
Informarsi su eventuali sintomi di ipertiroidismo: nervosismo, diarrel sudorazione.
Perdita di peso? (indicazione di ipertiroidismo, morbo di Addison)
Aumento di peso? (indicazione di bulimia, insulinoma).
Episodi di condotta alimentare incontrollata psicogena: l'anamnesi I basa sullo
stato nutrizionale di parenti e familiari, sulle abitudini mangiare e nel bere del
paziente, sulle eventuali esplosioni di alimentazione incontrollata e sui tentativi
di dieta effettuati fino quel momento, ecc. inotre, la condotta alimentare può essere
raccolta sulla scorta di un questionario secondo Pudel e Westenhofer (Pudel, M.
G., Westenhofer J.: Questionario sulla condotta alimentare: istruzioni. Hogrefe,
Gòttingen 1989), completato con la stesura di un protocollo alimentare di 7 giorni
che presuppone, comunque, la collaborazione e la sincerità del paziente.
Accertamento del body-mass-index.
Obesità? (eunucoide? Cushingoide?).
Segni di ipertiroidismo (sudorazione, tremore, caduta di capelli, esoftalmo nel
morbo di Basedow).
Esami di laboratorio: in caso di peso normale/sottopeso: TSH basale, glicemia, analisi
delle feci per l'identificazione di eventuali uova di vermi.
Procedure idonee da attuare nel sospetto diagnostico e/o nella diagnosi differenziale
- escludere la bulimia nervosa
- ipertiroidismo
- anoressia nervosa
- considerare la fame che insorge nelle condizioni di ipoglicemia
- insufficienza surrenalica
- insulinoma
Test di provocazione (insulinoma, sindrome da autoanticorpi anti-insulina).
Test con ACTH (morbo di Addison).
In caso di sottopeso: altre misure diagnostiche
Diagnosi differenziale
Da ricordare: nell'ambito di malattie endocrine come ipertiroidismo e ipoglicemia,
in caso di insulinoma, insufficienza surrenalica primaria (morbo di Addison) o di
insufficienza surrenalica secondaria si possono avere episodi di condotta alimentare
incontrollata